Incostante. Definizione che gli si addice. Per Diego, almeno negli studi.
Il corso di laurea in Scienze naturali affrontato all’inizio con sicurezza e disinvoltura, si rivela a metà percorso particolarmente ostico e impegnativo.
A più di metà di crediti dati e con voti molto alti, forse per stanchezza unita
alla percezione di uno sbocco lavorativo poco concreto danno a Diego una sorta di rigetto nel continuare gli studi e dopo varie riflessioni decide di abbandonarli.
I genitori consigliavano di insistere, di continuare, ma fu tutto inutile. Mentre Flora sicuramente più determinata, più tenace, poi finirà brillantemente gli studi in lingue straniere.
Dato il suo smisurato amore per la natura, la vita semplice e in sintonia con le stagioni, decide di lavorare presso una azienda agricola del posto.
Nell’ultimo periodo dell’università aveva conosciuto come compagna del corso di biologia marina una ragazza: Sofia, minuta, dagli occhi lillà, simpatica e vivace, dai pensieri profondi, amante dello studio e dal sorriso ammaliante. Diego se ne innamorò subito e dopo una discreta corte le dichiarò il suo amore.
Lei ricambiò e fu un amore intenso e prorompente come solo la gioventù sa dare.
Facevano progetti di formare una famiglia, di far grandi cose.
Sofia continua gli studi alternandoli allo yoga, alla meditazione, al suonare la chitarra classica melliflui, sempre diversi e intriganti i suoi pezzi; ai fiori di Bach, agli aromi degli incensi di cui ne aveva un’ampia varietà. Hobby in parte condivisi da Diego il quale prediligeva invece le moto, di vario genere e le escursioni.
Finiti bene gli studi Sofia trovò lavoro presso l’Istituto di ricerche e anche se non guadagnava molto era lo stesso soddisfatta.
Ma accanto al positivo corre e si accosta il negativo: il rapporto di coppia fra i due si andava increspando, caratteri in parte diversi; riservato e sognante lui, aperta e dalla parola facile lei.
Dopo un bell’inizio subentrò la crisi sordida e cupa, i due finiscono di frequentarsi senza rancore, senza risentimento, con pacifica e civile dignità.
Alla notte però segue il giorno. Rifiorisce il loro amore si rimettono insieme; trascorrendo così parecchi anni, fra unione e disunione.
La vita nella periferia cittadina monotona, sicura, comunque alla lunga non si confaceva al carattere un po’ avventuroso e solitario di Diego. E quando lui venne a sapere che nell’alta collina era in vendita a prezzo d’occasione, quindi molto conveniente, un appezzamento di terreno con rustico non ci pensò due volte a comprarlo per poi andare a vivere là, tra la natura, gli alberi, l’aria tersa e i colori veri, cercare di essere il più possibile autosufficiente.
Dopo oltre dieci anni di lavoro presso l’azienda agricola del paese decise di licenziarsi e nel suo cuore di cambiare vita.
Andò a confidare i suoi progetti ai genitori, i quali avevano ormai smarrito il loro precedente splendore, ricevendone uno sbiadito ‘contento tu’.
Lo stesso con Sofia che addirittura lo guardò come se stesse partendo per la steppa siberiana. Lei decise di continuare a lavorare nel paese, la loro passione in parte è sfiorita, persa per le stanche strade dei forse, avvizzita dalla forbice del chissà comunque di un rapporto altalenante e insicuro.
L’ultima volte che Sofia andò a trovarlo sembrò rinvigorire in loro la voglia di rimettersi definitivamente insieme e vivere lì nella natura, per come lui avrebbe voluto, ma questo non era molto condiviso da lei, quindi…
Dopo, quando Sofia ritornò in paese il tono del loro saluto forse non era proprio un arrivederci, Diego piano la vide scomparire oltre la siepe di gelsomino.
Fiori fragili, ma belli e profumatissimi occhieggiavano nel sentiero.
fine