Tanto le tue parole non sono immagini, come queste che guardo, come quel verde del prato che profuma di fresco, o quel sole che rosso annega dietro alla serra. Eppure il tuo viso che mi osserva, mi sfida, grida un sogno d’amore. Ma le tue parole sono vuote di senso, sono suoni, anzi sono veri e propri rumori che io non ascolto, da cui fuggo per non dover a mia volta urlare.
Eccola la pace che mi appare, in una manto bianco di un candore sfavillante, e poi le tue danze con il corpo scattante e sinuoso, con viso preso e rapito con lo sguardo perso nel vuoto.
Afferri la rana che è nello stagno, rapida, senza lasciare scampo a nessuno. Un guizzo, come quello del tuo sguardo che mi afferra mentre passo, in un istante, senza lasciarmi la possibilità di fuggire.
Sono tuo, solo tuo e quest’incantesimo l’ho fatto io, con quelle parole, due parole magiche che non lasciano scampo: per sempre. Le ho dette senza capire ciò che dicevo, perché sapevo ti avrebbero rapita, ma non capivo allora che quelle parole quel “per sempre” sarebbe stato un legame eterno che nessuno ha il potere di distruggere: un legame che può sciogliersi solo con un’altra storia d’amore.
Amore? Ti amo, mi dispiace, ti prego, perdonami, Grazie. Rivolgo a te questa formula magica che dissolve ogni paura, che cancella ogni risentimento, che libera. Ti amo, mi dispiace, ti prego perdonami, Grazie per cancellare per sempre il possesso che m’incatena a te rendendomi infelice. Ti amo, mi dispiace, ti prego perdonami, Grazie per liberarti da ciò che non esiste più.