Un giorno un Cuore ferito bussò alla mia porta e nell’accoglierlo nella mia umile dimora, vidi nel suo sguardo un non so che di famigliare.
Vestiva di un’anima logora fatta degli stracci di una vita di stenti e vessazioni, colorata dall’asprezza dell’esasperazione e che, di fronte all’istinto di sopravvivenza, aveva ceduto la ribellione barattandola con l’asservimento.
Mostrava lungo le cuciture che ne congiungevano i lembi, i segni visibili dei patimenti di coloro che ad essa si erano aggrappati supplicandola di portarli con sé, nel desiderio di poter raggiungere, per suo mezzo, l’agognata salvezza. Il tessuto sporco dell’incapacità d’esser d’aiuto e liso dal logorio del senso di inadeguatezza, era impregnato dalle lacrime di coloro che in essa avevano riposto le proprie speranze e che, assorbendone l’energia rimasta, grondavano copiose dall’abito sciupato e consunto.
I lividi malcelati sotto quel cumulo di macerie che ne appesantivano il respiro, non permettevano al Cuore di alzare gli occhi affaticati ed avviliti e di incrociare i miei, che altro non avevano da donargli se non un sorriso rasserenante, volto a riempire un silenzio che avrebbe voluto dare dignità allo sdegno di cui le opinioni altrui l’avevano infangato.
Lo ospitai come un Fratello e l’Amai di quell’Amore che nel Sole asciuga i brividi dello scoramento, placandone la febbricitante agonia, ed in cambio ricevetti la Forza di sostenerlo: una Forza che nella comprensione, accomuna le vicissitudini delle anime affini albergandole sotto lo stesso tetto.
Quando si sentì sufficientemente distante dai turbamenti del proprio passato e fiducioso nelle possibilità in gestazione nel ventre delle incognite del prossimo futuro, ripartì alla volta della Vita.
Seppi in seguito che quell’anima compì imprese meravigliose, degne del più devoto dei santi, e che sebbene un tempo avesse inciampato cadendo nel baratro della perdizione, ora abbracciava la Gioia guardandola dritta negli occhi.
Fu dunque la disgrazia a condurre alla mia soglia il figlio del peccato o fu invece la benedizione ad indicargli la strada dell’Amore?
… E chi mai lo può dire?
Quello che so è che se non l’avessi incontrato non avrei avuto modo di ringraziare per avermi fatto ritrovare un Fratello lontano, nel cui leale e sincero abbraccio sta la mia più grande ricompensa.