L'immagine, la superficialità, il bel vestito...
sono le facciate esterne di cui l'uomo si occupa e poiché l'arrivo dell'ospite è imminente,
all'apparenza tutto deve essere perfetto, curato in ogni particolare, in ogni minimo dettaglio.
Il giardino infestato dagli spettri del maltempo nel quale le incomprensioni e le liti furibonde hanno danzato recando rabbia, amarezza e delusioni, ai membri della famiglia che pur vivendo sotto lo stesso tetto ha fallito miseramente nel trovare punti d'incontro, deve essere sistematicamente modificato.
Il marcio, con una passata di finzione deve essere buttato sotto ai mobili con la polvere;
per lasciare spazio alle splendide e superbe rose, motivo di orgoglio e vanto della casa.
I vestiti devono essere tolti dalle sedie e messi negli armadi, i quadri storti appesi ai muri vanno sistemati, in cucina le pentole e le posate sporche vanno lavate e scrostate dagli avanzi di cibo di tre giorni prima, eh... bisogna riordinare in fretta tutto quanto, raccogliere i cocci di bottiglia in frantumi, pulire il sangue dalla lama dei coltelli e spolverare i mobili dal cm. di lerciume che si è andato ad accumulare nei mesi del menefreghismo.
Devono far credere a colui che arriva che tutto vada bene e che una dimora linda
sia lo specchio di come vivono realmente, devono assuefarlo con le balle, l'ipocrisia e la menzogna.
Stanno tutti scalpitando, il tempo si assottiglia, l'estraneo che non conosce niente delle loro abitudini e delle loro problematiche di vita, sta per giungere alle soglie dell'abitazione:
poco conta se fra gli angoli delle stanze di un passato recente si nascondano i residui della follia messa a tacere un istante,
quel che conta adesso è che rimanga a bocca aperta nel vedere l'ordine impeccabile degli oggetti, quel che conta è che rimanga esterrefatto dalla bellezza prorompente delle rose.