Andrea era appena arrivato sotto casa del suo amico. Parcheggiò nel giardino, di fianco la macchina dell’istruttore. Salì i gradini della scaletta che portava sul pianerottolo e suono il campanello.
La porta si aprì dopo qualche minuto. Marco, il suo amico, aveva addosso una vestaglia indiana e fu molto contento di vedere Andrea che era venuto a trovarlo.
‘’Ciao roccia, come va?’’ Disse Marco con un ampio sorriso abbracciandolo.
‘’Ciao Marco, stavi facendo ginnastica?’’ Rispose Andrea.
Marco: ’’ Entra ti prego, no stavo facendo meditazione. Vieni se ti va continuiamo insieme. ’’
Marco era un tipo allegro. Amava viaggiare, aveva trentaquattro anni ed era stato in India una decina di volte.
Praticava lo Shivaismo. Aveva una stanza solo per la meditazione davanti ad una statua in bronzo dello Shiva danzante, colui che crea e muove il cosmo con la sua danza.
Era vegetariano convinto, animalista, e si circondava solo di fibre e materiali naturali.
Andrea: ''La tua casa è sempre più bella Marco! Ogni volta che vengo a trovarti c’è sempre un qualcosa che l’arricchisce, ‘’ disse rilassandosi su una poltrona piena di cuscini indiani.
Marco: ’’ Cerco di creare armonia dentro e fuori il mio corpo. La casa è un luogo importante per il proprio corpo e la propria anima. E' colei che accoglie la tua vita e deve farlo nella maniera più armoniosa possibile.
Posso offrirti qualcosa da bere? Ho appena fatto una buona tisana al gelsomino. Vuoi?’’
Andrea: ’’Si grazie volentieri, è la mia tisana preferita.‘’
Marco: ‘’Andiamo nella stanza della meditazione, togliti le scarpe prima di entrare, per favore. ‘’
Andrea: ’’Va bene capoooo. Che buon profumo! hai fumato ? Fatto cannina ciccio ?’’ Aggiunse sedendosi su un tappeto da preghiera.
Marco: ’’ Magari almeno mi distraeva dai pensieri. No è un incenso nuovo, lo portato dal Cile.’’
‘’Ah dietro l’angolo!’’ ribatte Andrea ridendo.
Marco rise sedendosi sul tappeto, di fianco al suo amico.
‘’Come stai bello, ‘’ chiese appoggiando una mano sulla gamba destra di Andrea.
‘’Bene, e tu ?’’ Rispose Andrea.
Marco: ’’ Così e così. Ultimamente sono molto insofferente, dormo poco, mangio poco.’’
Andrea: ’’Tu lavori troppo, troppa acqua , poi va a finire che ti sciogli hahaha.’’
‘’Scemo ‘’ rise Marco,’’Sei sempre così solare e fresco tu, sei incredibile.’’
Andrea: ''Ricordati che ho vent’un anni eh! Non mi reggo ancora su un bastone,’’ rispose ironico .
‘’Recitiamo L’OM NAMAHA SHIVAYA insieme pazzerellone ?’’ propose Marco.
Andrea: ‘’Vai attacca, ti seguo a ruota.’’
Rimasero tutto il giorno insieme. Pranzarono sul terrazzino che dava sul giardino nel retro parlando del più e del meno.
Il pomeriggio fecero una passeggiata nel bosco e Andrea parlò del suo amico Volpe con molto entusiasmo e di Axel il medico ligure.
Poi tornarono a casa con lo spirito pieno dei profumi della natura. Era già calata la sera, Andrea preparò la cena : insalata e pasta di riso.
Si sdraiarono sui lettini del giardino del retro dove c’era una piccola piscina in muratura.
La luna sorgeva lentamente da dietro le montagne e loro due la seguivano con lo sguardo.
‘’Guarda com’è misteriosa la luna stasera, sembra avvolta in un velo giallo che sfuma nell’oscurità,’’disse Andrea, ‘’Ce l’hai un po’ di erba?’’
‘’Certo, cannina?’’ Propose Marco.
‘’Cannine!’’Ridacchio affermativo Andrea.
Marco si diresse in camera sua verso un mobile etnico. Prese una scatola d’argento decorata con turchesi e ambra scura e prese due spinelli già pronti.
Tornò in giardino portandosi dietro due accendini. Ne diede una ad Andrea con un accendino sedendosi sul suo lettino di fianco a quello dell’amico.
‘’ Tu non senti mai il bisogno di avere qualcuno al tuo fianco ? Si insomma una persona che ti ami veramente e non la semplice scopata.’’ disse Marco all’improvviso.
‘’Si’’ rispose Andrea, ‘’ mai come in questo periodo.’’
Si accesero da fumare e con lunghe boccate si lasciarono trasportare dall’effetto dell’erba, sempre molto rilassante ed avvolgente.
‘’La luna sembra una lanterna sospesa nella notte, è incredibile come sia suggestiva e magnetica. Ti fa pensare a mondi lontani, posti mitici, angeli, fate, immortalità,’’ disse Marco sospirando.
Andrea: ’’Si e vero, e tra qualche boccata vedremo anche pinocchio che scende con una fune, hahahaha.’’
Marco: ’’ Daiiiiii, non sei romantico. ‘’
Andrea:’’ Si che lo sono.’’
Marco:’’ No, non lo sei.’’
Andrea: ’’ Va bèh, lo diventerò domani hahaha.’’
Marco: ’’ Mi ricordo quando eri piccolo. Io frequentavo già le medie superiori e tu andavi giusto all’asilo.’’
Andrea: ’’ Hahaha che peste che ero, ne combinavo di tutti i colori.
Una volta ho preso una grossa lucertola con le mani e l'ho messa nella borsa di una delle maestre. Quando la tipa e andata a prendersi le sigarette la lucertola è uscita fuori camminandole sulla mano. Lei lanciò un urlo che saltarono tutti in aria compreso il vassoio dei pasticcini che stava portando un’aiutante. Cavolo, per poco non le si fermano le mestruazioni per lo spavento hahaha.’’
Marco: ’’ Ti vedevo ogni giorno uscire di casa con tua madre e io facevo finta di trovarmi dalle tue parti per caso, ma ero li ad aspettare che tu uscissi, anche sotto la pioggia.’’
Andrea: ’’ Aiuto! Frequentavo un maniaco e non me n’ero accorto….Aiààààààà hahaha , ma dai smettila.’’
Marco: ’’Tu hai mai pensato che la nostra amicizia potesse essere qualcosa di diverso, qualcosa di più profondo di quello che c’e’ tra di noi?’’
Andrea: ’’Sinceramente no, io sto bene con te . Tu sei pazzo come me. Sei giocherellone, tenero, originale nel tuo modo di essere. Mi piaci ….Ti do un dieci neeee !’’
Marco: ’’ Io ti darei mille, centomila , un milione . ‘’
L’effetto dell’erba era forte e intenso . Il suo profumo penetrava nelle narici come un balsamo aromatico.
Marco si accostò di più al lettino di Andrea e guardandolo in faccia:
‘’Andrea io non so come dirtelo, e non pensare che sia l’effetto dell’erba,’’ disse ridendo,’’ma tu per me sei tanto, ma tanto…non hai idea quanto Andy,’’ disse Marco malinconico.
Andrea: ’’Quanto il tuo pisello Marco?’’ rispose ridacchiando,’’non dire cavolate dai!’’
Marco: ’’Non sono cavolate’’, disse alzandosi di scatto e barcollando per l’effetto della cannabis.
Andrea: ’’ Stai tranquillo e goditi il viaggio, tanto il culo non te lo do hahaha.’’
Marco si avvicinò ad Andrea e con le mani gli prese le braccia, dolcemente ma deciso. ’’ Andrea io ti amo da anni, e tu non vuoi capirlo. Io ho provato a dimenticarti viaggiando, andandomene in India a cercare me stesso perché mi sentivo perduto senza di te, ma l’unica cosa che ho trovato è stata la certezza che ti amo tanto e non posso farne a meno.’’
Andrea: ’’Mi dispiace Marco, mi dispiace tanto. Io non posso darti quello che cerchi.’’
Marco: ’’ Perché ? Sono così brutto? Ti faccio schifo ? Cosa c’è che non va in me? ‘’
Andrea: ’’ No anzi sei un bellissimo uomo, colto, interessante, benestante.
Io amo già un’altra persona.’’
Marco: ’’Chi è ? Lo conosco?’’
Andrea: ‘’No, non è del posto. E’ un ragazzo di ventitré anni, per metà veneto e per metà norvegese ed è dolcissimo.’’
Marco: ’’Andy ti prego io ti amo da quando eri un bambino!’’
Andrea : ’’ Ma io non amo te Marco. Ti voglio bene come un fratello ma non è amore il mio. Ora smettila!’’
Marco: ’’ Posso solo chiederti una cosa a cui ci tengo tantissimo? Un desiderio importantissimo per me. Te lo chiederò solo un’unica volta.
Andrea: ’’ Non faremo l’amore, Marco!’’
Marco: ’’Non chiedo tanto, amore, solo un bacio, soltanto un bacio ti prego.’’
Andrea: ‘’No.’’
Marco: ’’Perché? Ti sto chiedendo solo un bacio non di essere mio per sempre, solo un bacio. Andy per favore, poi non ti chiederò più niente, te lo giuro.’’
Andrea: ’’ Marco così ti peggiori la situazione.’’
Marco: ’’No Andrea, ti prego solo uno, uno, uno, solo uno!’’ Gli disse piangendo.
Andrea si avvicinò di più, prese il viso di Marco tra le sue mani. Guardandolo negli occhi si avvicino fino a che le bocche non si unirono. Marco mise le sue braccia intorno alle spalle di Andrea abbracciandolo con forza e disperazione. Le lingue si unirono in un laccio.
Il bacio fu lungo e appassionato come se fosse l’ultimo bacio per un condannato a morte. Marco sentì il cuore scoppiargli nel petto e con le mani accarezzò la testa e i capelli biondi di Andrea.
‘’Punto,’’ disse Andrea staccandosi lentamente.
17
‘’Buon giorno Dan’’ scrisse Axel in un messaggio.
Daniel aveva lavorato fino alle 15 del pomeriggio seguente e ora si rilassava nel grande giardino protetto, ai bordi della piscina col portatile davanti.
‘’Buongiorno Axel,’’ gli rispose ‘’Come va?’’
Axel: ’’Bene, il mio solito lavoro’’ scrisse ironico,’’ e te la serata con l’emiro? Hai fatto il porcellone eh?’’
Daniel: ‘’ Non ho potuto evitarlo, cazzo mi è saltato letteralmente addosso. Prima stavamo parlando di filosofia, letteratura, storia, politica, poi mi ha letto delle sue poesie e poi , mentre ero disteso sui cuscini mezzo rincoglionito dall’oppio e da quel cavolo di liquore buonissimo che il servitore versava di continuo, mi si è fiondato addosso come uno sciacallo.’’
Axel: ’’ Dovevi aspettartelo Dan. Non credere che quelli se ne stiano con le mani in mano. Farai meglio a non dirglielo ad Andrea, ma mi raccomando usa sempre il preservativo. Non hai idea di quanti stanno morendo di AIDS in questi ultimi anni perché non si proteggono col profilattico.’’
Daniel: ‘’Assolutamente si, sempre!’’
Axel: ‘’ Hai già sentito Andrea?’’
Daniel: ‘’ No ci sentiremo tra un po’. Axel io vorrei portarmelo via Andrea. Andarcene insieme in qualche zona della Finlandia, su uno dei tanti bellissimi laghi finlandesi, oppure nella mia Norvegia.
Quando ero piccolo andavamo spesso con mio padre a casa di mio nonno.
Lui era un uomo semplice, un vecchio pescatore di una volta.
Mi raccontava sempre delle bellissime storie. Leggende come quella che racconta che una volta gli alberi parlavano e dicevano agli uomini le loro sapienze. Poi Dio li fece diventare muti perché capì che gli uomini potevano usare tutte quelle informazioni per farsi del male l’un l’altro.
Tantissime storie belle me le raccontava davanti al fuoco nella sala principale dove c’era un grosso camino.
Mi parlava delle donne della neve che venivano a prendere le anime dei pescatori quando morivano, per portarli nel paradiso dell’oceano e farli diventare magnifiche onde.
Una volta mi raccontò come morì suo padre.
Anche lui era un pescatore, abitavano in quella casa di legno e pietra sul fiordo.
Era d’inverno, quella notte c’era una tormenta di neve. Suo padre era sul letto in sala davanti al fuoco e lui i suoi fratello e sua madre erano intorno al letto.
Suo padre stava per morire quando una folata di vento spalancò la porta e un turbine entrò lentamente dalla porta.
Sembrava animato da una forza sconosciuta, sembrava che in mezzo al turbine ci fisse un viso di donna e i suoi capelli si muovessero nel turbine del vento, lunghi e color del ghiaccio.
Si avvicinò al letto, spegnendo la candela e il fuoco. Si mise sul letto di suo padre e dopo qualche minuto, quando si tolse e se ne andò, suo padre era morto.
Il suo viso era felice, sembrava dormisse.’’
Axel: ’’ E’ una bellissima storia Dan, grazie per avermela raccontata. Hai dei ricordi molto belli.’’
Daniel: ’’Io voglio uscirmene dal mondo della moda e vivere la mia vita con Andrea, noi due.’’
Axel: ’’Si Dan, è bello quello che dici. Però forse sarebbe meglio se prima di una totale convivenza, vi vedeste spesso, giusto per abituarvi l’uno all’altro e poi magari convivere.’’
‘’Si vedremo. Io non riesco a stare senza di lui, ce lo proprio nel sangue, nell’anima, è il mio respiro.’’
Axel: ’’ Andrà tutto bene amico mio, vedrai!’’
18
‘’Volpeeeeeeeeeeeee, svegliaaaaaaaaaa,’’scrisse una mattina Andrea.
Volpe: ’’Dormito male anche stanotte eh!’’
Andrea: ’’Come fai a saperlo ?’’
Volpe : ’’ Il buon giorno si vede dal mattino no ?! E tu hai un uovo bollente sotto le ascelle oggi hahaha.’’
Andrea: ’’ UFFFFFF ho sognato un’altra volta quella donna.’’
Volpe: ’’ AAAA mmmo’ !? Che ha fatto un’altra volta?’’
Andrea: ’’Camminava in quel giardino che ti ho descritto qualche sogno fa.
Io lo seguita e ad un certo punto mi sono trovato a volare sulla superficie di un lago che però non è il Lago Maggiore!
Al centro del lago vedo una barca di legno con i remi nell’acqua e una mano bianca che esce dal bordo. Mi avvicino ancora di più e vedo un ombrellino da sole nell’acqua. Guardo dentro e trovo la donna distesa sul fondo della barca con gli occhi aperti e sangue che usciva da dietro la nuca.
Poi come se fossero delle scene a rallent, ho fatto per prendere l’ombrellino dall’acqua e un’altra se stessa è sbucata fuori in superficie all’improvviso con un urlo che sembrava provenisse dall’inferno. Aveva la faccia cianotica, gli occhi terribili, ed i capelli si muovevano nell’aria come fossero serpi.
Cazzo mi sono svegliato tutto sudato col cuore in gola. Che spavento, ma chi è ?’’
Volpe : ’’Che strano, perché proprio da te? E se fosse legata a Daniel?’’
Andrea: ‘’No non può essere, anche se si assomigliano molto.’’
Volpe: ’’ Ma chi potrebbe essere. Qualche sorella?!’’
Andrea: ’’ No è figlio unico come me e te. Ma voglio scoprirlo a costo di pisciarmi addosso per la paura.‘’
Volpe: ‘’ E come speri di farlo, le chiedi il codice fiscale la prossima volta che la sogni?’’
Andrea: ’’ No, le do un pizzico al culo hahaha.’’
Volpe: ’’ A Milano c’e’ la mostra di Monet. Io e il mio compagno ci stiamo andando, vuoi venire con noi?
Andrea: ’’Non so….devo guardare la mia agenda degli appuntamenti!’’
Volpe: ’’ Gattinoooooooooooo, se non ti decidi ti vengo a fare la ceretta in mezzo alle olive, saaaaaaaaaa !!!’’
Andrea: ’’ Vengo, sisi vengo. O madonna le mie olive no! Hahaha. ‘’
Volpe: ’’ Ok allora ci vediamo domani. Passiamo a prenderti noi per le 9:00.’’
Andrea era andato un attimo in bagno, allontanandosi dal pc, al suo ritorno trova un messaggio di Adriann. Ci cliccò su e lesse:
‘’Ciao cherubino, ti andrebbe di venire a cena da me stasera, se non hai impegni ovviamente!’’
‘’Ciao Adriann, come va? No non ho impegni per stasera,’’rispose.
Adriann fece un salto di gioia quando lesse la risposta e si affrettò a scrivere:’’ Sono contento, allora accetti?’’
Andrea: ’’ Si ma non farti venire delle strane idee in testa io ho già un compagno.’’
Adriann: ’’Hai già un compagno? Chi è ?’’
Andrea: ’’ E’ un ragazzo meraviglioso che io amo molto. Anche lui è iscritto su questa chat, il suo nick è NJORDR.’’
Adriann andò subito a vedere il profilo di Daniel, vide le sue foto. Era un bellissimo ragazzo, in più era anche un modello, ma lui non si arrese assolutamente. Anche lui era uno splendido ragazzo di venticinque anni, e la natura lo aveva fatto proprio bello e avvenente come un lupo innamorato.
‘’Ne possiamo parlare quando siamo insieme davanti ad un buon bicchiere di vino?’’ scrisse Adriann.
Andrea: ’’No te lo sto dicendo ora….Punto’’
Adriann: ’’Posso comunque invitarti a cena?’’
Andrea: ’’Se ti è tutto chiaro per me non c’e’ problema.’’
Adriann: ’’Ok va bene, per le 20:00 ?''
Andrea: ’’Ok.’’
Adriann: ''Ti aspetto all’imbarcadero di Stresa.’’
Andrea: ''Ok, ci vediamo dopo. Ciao bello,’’ rispose.
Adriann: ’’ Ciao mio cherubino.’’