Quante vite in una sola vita! Potessimo ricomporle tutte, una ad una, nei loro particolari, ci sembrerebbe impossibile averle vissute davvero, esserci spesi tanto per renderle perfette, ciascuna irripetibile e inimitabile nel tempo che la sorte e noi volemmo o potemmo concederle.
Le definiamo erroneamente “ episodi”, ripercorrendo a ritroso la nostra esistenza, un po’ stanchi, un po’ delusi. Ma esse, tutte le nostre “ vite”, si ribellano talvolta e pretendono che venga loro riconosciuta la straordinaria unicità che ebbero e che ci travolse al punto da illuderci che sarebbero durate per sempre.
Le più fragili e brevi furono proprio quelle che parevano le più perfette, talmente preziose e delicate che un soffio di vento le avrebbe potute incrinare e spezzare. Ma per uno strano meccanismo (o scherzo) del destino, sono proprio queste che restano impresse indelebilmente nell’ anima e di tanto in tanto bussano alla porta della memoria. E noi, docili, spalanchiamo quell’ uscio, per riabbracciarle con immutato amore, anche solo per qualche istante.
Magari erano solo storie impossibili e la consapevolezza di non poterle vivere liberamente e pienamente nella realtà del quotidiano le ha rese nel ricordo molto più perfette e irripetibili di quanto fossero effettivamente.
Magari. Ma intanto sono proprio quelle che bussano più insistentemente alla porta dei nostri ricordi e più si allontanano nel tempo, più sembrano meravigliose.
E finalmente, arrivati al tramonto della vita, come vecchi saggi che per l’ intera esistenza hanno portato la lampada dietro di sé, ci decidiamo ad illuminare anche quello che è stato realmente il nostro viaggio in questo mondo illusorio e menzognero.
Solo a questo punto siamo in grado di rivalutare e apprezzare quell’ unica storia che ci sembrava scontata e quasi banale e che invece, nel tempo, si è rivelata l’ unica reale e tanto preziosa, che la sola idea che possa finire ci terrorizza e ci fa piegare le ginocchia in preghiera.