Il fiore profumato dell’ amore
Sono al porto di Civitavecchia mi chiamo Giorgia ho venticinque anni attendo di salire sulla nave “ Victoria” che navigherà verso le isole Baleari. Ho voglia di allontanarmi da Roma lavoro per una ditta edile il mio datore è un uomo molto severo e pignolo vuole che sia tutto a posto cerca il pelo nell’ uovo per sgridarmi se trutto non procede come dice lui. Sono stanca stressata, anche il rapporto con il mio ragazzo Alfredo non procede come vorrei, lui mi ha chiesto di venire con me ma io gli ho risposto di no, ho bisogno di stare sola per capire cosa voglio dalla vita, la lontananza farà bene a tutti e due, devo capire se veramente lo amo. Sono in attesa in fila per l’ imbarco, mentre aspetto
guardo la nave maestosa che ho di fronte a me è grandiosa bianca ogni tanto si sente la sua voce tonante, sono felice non vedo l’ ora di salire e di andarla a visitarla, mi chiedo come sarà la mia cabina e sorrido. Pian piano le persone salgono la scaletta ed entrano nella grande pancia della nave, fra poco anch’ io salirò.Evviva finalmente sono sul ponte guardo dall’ alto il porto di Civitavecchia, quanta gente sulla banchina sono tutti con la faccia in su aspettano di vedere la nave salpare, sembrano tante formichine, fra loro c’è anche Alfredo è venuto a salutarmi. Mi tiro un pò indietro dalla ringhiera mi sta girando la testa, che odore strano mi giunge al naso un misto di catrame e odore di mare, un venticello sottile mi accarezza il viso mi spettina i capelli lunghi e neri, respiro dolci sensazioni che aprono il mio cuore. La voce tonante della sirena della nave risuona intorno, molte persone si affollano sul ponte a guardare la nave levare l’ ancora e allontanarsi lentamente dalla banchina del porto. Il vento si è alzato ora è violento mi schiaffeggia il viso, i capelli oscillano fortemente coprendomi gli occhi, sono costretta ad allontanarmi dalla ringhiera. Mi perdo a guardare il mare azzurrissimo si muove tumultuoso le onde sbattono contro la nave bianche e spumose. Entro è tutto molto accogliente cammino in cerca della mia cabina per lunghi corridoi
chiedendomi... Dove sarà la mia? Sento sotto i miei piedi il rollio della nave vedo un uomo dell’ equipaggio gli chiedo informazioni, mi dice di seguirlo, ecco signorina è la 324 questo apre la porta con l’ apposita scheda "grazie gli dico entrando." Mi guardo intorno la cabina è spaziosa arredata con gusto, c’è un letto con su un copriletto colorato e cuscini in tinta, sulla parete spicca un quadro floreale, su un lato c’è il bagno con doccia, in fondo una porta a vetro, l’apro, mi mi trovo su un balcone si affaccia sul mare, il panorama è spettacolare, mare azzurro, onde bianche spumose delfini, l’ infinito cielo, gabbiani liberi in volo, la mia anima gioisce tutto il mio corpo fiorisce sono felice. Un altoparlante annuncia... ...La colazione è servita in buffet nella sala ristorante ponte cinque, bene il mio stomaco sta reclamando vuole cibo, mi stacco con fatica da quel balcone sul mare azzurro. La sala ristorante è grandissima al centro ci sono tanti tavolini apparecchiati con tovaglie colorate, da un lato su un piano apposito sono stati posizionati vassoi con cornetti, fette biscottate, pasticcini e ogni altro ben di Dio per fare colazione, in fondo c’è la macchina per il caffè, il latte e il te, le persone passano con il piatto in mano e prendeno quello che desiderano poi vanno a sedersi al tavolino a fare colazione. Io aspetto il mio turno, ho preso dei cornetti alla confettura di ciliegia e cappuccino, tenendo in mano il vassoio tremolante per l’ oscillazione della nave vado verso un tavolino quando improvvisamente vedo un cameriere con divisa bianca camicia e farfallino nero corrermi incontro togliendomi il vassoio dalle mani e mettendolo su un tavolino facendomi un inchino mi dice... Prego si accomodi, alzo gli occhi vedo l’ affascinante uomo dai capelli neri, carnagione bronzata, occhi scuri profondi, rimango stordita di tanta bellezza, mi siedo non riesco nemmeno a mangiare cerco di non guardarlo ma senza farmi notare l’ osservo, mi accorgo che è rimasto vicino al mio tavolo mi guarda mentre mangio alla fine non resisto alzo lo sguardo, lui mi sorride fissandomi con i suoi meravigliosi occhi profondi mi dice... "Come ti chiami?" "Quasi non riesco a rispondegli, mi chiamo Giorgia, e tu?" " William poi soggiunge, sono indiano." Mi alzo ho finito la colazione mi da la mano, io gli porgo la mia, sento il contatto della sua pelle i suoi occhi fissi nei miei, che momento favoloso, per tutta la mattinata guardando l’ infinito mare penso a lui fantastico poi mi dico... "Giorgia sei fidanzata devi pensare ad Alfredo non a questo cameriere che hai incontrato stamattina, il mio cuore batte solo per William, chissà se lo rincontrerò?
Nella sala da pranzo mi siedo a un tavolo mi metto a leggere il menù inaspettatamente lo vedo spicca fra tutti gli altri camerieri, alto un corpo scultoreo si muove con scioltezza, sul volto ha sempre il sorriso, lui mi nota e corre da me, fa un inchino poi mi chiede con gentilezza... "Cosa le posso portare signorina?" ‘ Stavo leggendo il menù ma non sò cosa prendere cosa mi consigli?" "Abbiamo tante prelibatezze come pasta ci sono dei spaghetti ai frutti di mare, se preferisce i secondi, spigola in crosta con contorno di patate arrosto." " I spaghetti di mare vanno benissimo, per il sacondo ti farò sapere dopo." Lo vedo allontanarsi velocemente quanto mi piace sento una forte attrazione per quell’ uomo è giovane sicuramente sarà più grande di me, aspetto trepidante il suo ritorno. Arriva con un carrello pieno di vivande che distribuisce ai vari tavoli poi viene da me servendomi i miei spaghetti ai frutti di mare sempre con il suo meraviglioso sorriso guardandomi intensamente negli occhi mi dice... "Buon appetito." " Grazie gli rispondo, non voglio vederlo andare via ma è inevitabile capisco che sta lavorando. Ho finito il primo lui è lontano intanto osserva se qualcuno ha finito di mangiare gli toglie il piatto, si accorge che anch’ io ho finito viene da me mi toglie il piatto dicendomi.. "Ti sono
piaciuti i spaghetti Giorgia,“ Vuoi altro? Resto stupita mi ha chiamato con il mio nome
"Un dessert."
“ Te lo porto subito quale preferisci?"
"Un tiramisù."
Le sue labbra sono carnose che darei per baciarlo.
Dopo aver gustato
il dessert sono sazzissima mi alzo in piedi per avviarmi all’ uscita della sala ristorante sto per salire le scale me lo trovo davanti, mi fa un inchino dicendomi ..."Ciao Giorgia," non me lo aspettavo resto stupita un pò spaventata. "Volevo vederti ancora ti posso accompagnare alla tua cabina?" " Perchè?" " Per parlare un pò."
"Va bene." Camminiamo insieme per i lunghi corridoi,"dovè la tua cabina?" E’ questa, non voglio certo farlo entrare non conosco le sue intensioni, restiamo fuori ci guardiamo lungamente negli occhi capisco che gli piaccio restiamo in silenzio, poi lui mi invita a vederci la sera alle venti sul ponte nove “ perchè? “ Così per stare un po insieme” “ Non so se è il caso” “ non ti fidi di me?” Vorrei dirgli vengo subito ma qualcosa mi frena sicuramente quello che mi hanno insegnato in famiglia non voglio passare per una ragazza facile."Forse. Adesso se non ti dispiace vorrei andare a riposarmi.
“ Bene ti saluto”. Ci guardiamo ancora in viso poi metto la scheda nella fessura della porta e velocemente entro dentro. Ho dovuto agire in fretta, che desiderio avevo di baciarlo e perdermi nelle sue forti braccia.
Ho riposato male questo pomeriggio ho pensato sempre a lui, non so come comportarmi vorrei tanto andare all’ appuntamento alle venti sul ponte nove ma tanti dubbi mi bloccano so quanto lo desidero sento che anche lui mi vuole ma dovrò tradire il mio fidanzato, perchè penso così lui non lo saprà mai, se non andrò avrò perso un momento meraviglioso, non voglio più pensare deciderò al momento quello che mi suggerirà il cuore, forse per lui sarò un’ avventura, una delle tante da conquistare non certo una cosa seria, una volta scesa da questa nave si scorderà di me, ma si la devo prendere anch’ io come un’ avventura niente di serio passerò una sera diversa e basta. Esco fuori al balcone osservo il mare, gli spruzzi delle onde sono altissime quasi sfiorano il balcone il mare è agitatissimo come è agitato il mio cuore che vuole amare. Basta dico a me stessa voglio togliere questo freno che mi tiene ancorata voglio godere questo meraviglioso sentimento che è nato come un fiore nel mio petto non voglio ascoltare quella vocina che mi parla come il grillo parlante di pinocchio, non lo fare, andrò stasera sul ponte nove e accada quello che deve accadere.
E’ scesa la sera, la luna brilla lucente nel buio del cielo, il mare è sempre più tempestoso urla rabbioso, le onde sono altissime è pericoloso andare sui ponti hanno detto agli altoparlanti. Il destino ha scelto per me l’ appuntamento è saltato. Vado a cena, lo vedo è sempre gentile sorridente come sempre continuo a desiderarlo ormai manca poco alla fine della crociera lui mi aspetta sempre sulle scale mi accompagna alla cabina, ho aperto la porta dietro di me, lui improvvisamente mi abbraccia, sento il suo torace sul mio petto, vorrei scappare ma mi lascio travolgere dalla passione, lui mi bacia appassionatamente, io rispondo ai suoi baci finiamo dentro la cabina, la porta si chiude dietro di noi. Il mare è agitato come sono agitati i nostri corpi uniti nel dolce fremito dell’ amore. E’ stata una notte intensa colma di sentimento, ho cercato di resistere ma è stato impossibile non voglio fare domande sul futuro, ci sono tanti fiori profumatissimi che vivono un giorno e poi sfioriscono ma il loro profumo resterà per sempre impresso nella mente e nel cuore.