Venezia, città dai tanti interessi da viverla con armonia, uno spazio attrattivo e storico ad abbagliar occhi e spirito, una città da non dimenticare facilmente. Fu sera ed ero nella camera dell’ Hotel, feci una doccia e ricomposi i capelli, cambiai abito e stesi un lieve trucco, non gradivo sugli occhi colori intensi, non amavo un trucco pesante. Amavo essere me stessa, indossai un abito classico di colore nero, con un merletto trasparente sul seno che ne lasciava intravedere la forma, ed ad armonizzarlo qualche schizzo di bianco in fondo all’ orlo, aveva le maniche a sbuffo schizzate di bianco fin al gomito, era una creazione di mia madre, da far invidia ad un stilista di grande fama. Il telefonino destò i miei pensieri, era Matteo mi compariva il suo nome sul cellulare ” Pronto Susy! “ Si Matteo!” Vengo a prenderti verso le 20. 00 se non ti dispiace!”“ Ok.. va bene! “ Ti aspetto all’ entrata dell’ Hotel “ Va bene a presto!” ci lasciammo così.
Scesi nell’ Hall dell’ Hotel ad attendere le 20. 00. Matteo arrivò con estrema puntualità e
come sempre m’ accompagnò alla portiera, l’ aprì lasciando che ed entrassi nella sua macchina, ci fu un bacio sulla guancia molto frugale fra noi, come se fosse tutto normale e fossimo già vecchi e complici amici.
Ciao! Matteo come è andata la giornata? Dissi “ Tutto ok” La macchina correva per la strada di Venezia e mentre lui continuava a parlare, io non riuscivo a concentrarmi sulle sue parole, ero talmente estasiata che avevo la mente confusa, come una meteorite nel cielo pronta a perder la stabilità e cadere al suolo. Restarle accanto era una tortura; avrei voluto abbracciarlo e baciarlo ma, non faceva parte del mio carattere, sapedo già che mi sarei contenuta a tutti i costi, qualcosa impediva la mia spontanetà a prendere iniziative per ciò che riguardasse il sesso maschile. La mamma m’ aveva cresciuta con un’ educazione molto rigida, ripetendo spesso, che non dovrebbe esser la donna a prendere iniziative, riguardo il sesso. Matteo parcheggiò la macchina e scendemmo. ” Susy dobbiamo camminare, il ristorante è un pò distante!“ Stasera ti porto al ristorante "Alle Corone”è apprezzato a Venezia” Vedrai ti piacerà!“ Va bene “! Fui davvero soddisfatta era molto attraente, aveva la tappezzeria molto signorile, poltrone e tendaggi in grande stile ed un arredo settecentesco, enormi vasi bianchi non passavano inosservati erano ricolmi di fiori rosa, i vasi erano adagiati a destra e sinistra, ai fianchi di ampie finestre e il colore dei fiori intonavano col colore delle pareti, s’ intuiva la grande maestria d’ arredo di un architetto
i due saloni erano illuminati per la sera e tutto splendeva e brillava anche i piatti ed i bicchieri intonavano con l’ arredamento. Sedemmo ed incominciammo a prendere la prenotazione, nel frattempo si parlva del più del meno, raccontandoci esperienze vissute e facendoci qualche domanda non proprio indiscreta. Parlando e ascoltandolo dedussi che caratterialmente non era molto espansivo, questo lo notai da subito, era un uomo riservato di lui non parlava molto volentieri ma ad un tratto e spontanemente le chiesi se fosse sposato e la porsi con gentilezza la domanda: "Matteo sei sposato?" sussultò e pacato rispose: "si, Susy lo ero, sono divorziato e ho una bambina, Beatrice ha 6 anni, è dolcissima!" Credo fu dura per lui raccontarsi, ma per il nostro rapporto era importante, forse anche lui comprese che era giusto che dovessi venir a conoscenza della sua vita passata. E senza chiederle altro incominciò a raccontarsi;
” Mia moglie si chiama Gianna, è una donna attraente ed autoritaria, vissuta in una famiglia benestante, e talmente viziata che desidera deve cadere ai suoi piedi oppure appartenerle e siccome si era innamorata di un altro, doveva averlo, come ogni cosa ed a tutti i costi.. mi ha lasciato e mia figlia l’ ha tenuta lei, attualmente vive con il suo nuovo compagno, mia figlia posso vederla ogni fine settimana e 15 giorni per le vacanze estive, questo è quanto disse Matteo!”
Mentre mi raccontava sul suo volto apparve, una punta di rimpianto e malinconia,
e m’ immedesimai in ciò che potesse provare ed anch’ io provai dolore nel vederlo così, avrei voluto dividerlo con lui, ma riuscii solamente a dire” Mi dispiace” poche parole malinconiche che le diedero conforto! Cenammo ed uscendo dal ristorante ci fermammo un attimo a guardarci, tutto sembrava così strano e nello stesso tempo affascinante eravamo due bambini intimoriti ma felici, stava succedendo qualcosa di bello, fra di noi nasceva una forte attrazione, e tutti e due ne eravamo consapevoli, era un filo magico che c’ attraversava il corpo, un uragano che furioso voleva invadere la terra.
Matteo dolcemente posò le labbra sulle mie, fu un attimo di estrema delicatezza, quel gesto era una carica ad annullare altre volontà, si percepì la voglia di amarsi e completarsi, ci baciammo a lungo, e tutto intorno svanì come per incanto, tutto fu offuscato, su noi cadde la nebbia
dell’ amore, quella che preclude ogni altra veduta, intorno c’ eravamo solamente noi abbracciati e null’ altro, rapiti da quella foschia attrattiva di possedersi. Salimmo sulla macchina ed ogni parola svanì si dileguò, baci e carezze furono il nostro viaggio, ad un tratto lo fermai prendendole la mano e le suggerii ” Matteo vuoi salire all’ Hotel con me?” senza indugiare la macchina partì spedita, come se conoscesse la strada, un attimo e fummo all’ Hotel, presi la chiave e salimmo nella stanza, tutto avvenne meravigliosamente e con una velocità repentina, il desiderio aveva rubato qualsiasi altra volontà, l’ euforia e il piacere di stare con lui, mi spogliò non solo degli abiti che indossavo ma, di ogni mia pudica cognizione, avevo un altra immagine di me stessa, avrei voluto donarmi a quell’ amore stabile e duraturo che si consolida nel tempo. Un vortice di desiderio ed emozioni incontrollabili, ci avvinghiarono e cademmo sul letto e fu un amore armonioso, un canto a due voci e due cuori, percepivo il suo desiderio non era solamente sesso, fra noi c’ era qualcosa di più, che sarebbe cresciuto e divenuto un grande amore, questo pensiero rese tutto possibile fra noi e tutto sapeva di d’ amore. E per questo fu un assenso a donarmi completamente, fu bellissimo e beammo di quelle sensazioni che non capitano tutti i giorni, oh un guizzo di beatitudine illanguidì il cuore!” ripetendo fra me senza farmi sentire da Matteo! Ti amo Matteo! Guardai l’ orologio erano le 23. 00 ed eravamo ancora abbracciati, le sue labbra caddero sulla mia fronte, sui miei occhi,” Susy confesso, ti ho amata da subito, dall’ attimo che ti guardai.!” mi strinse forte a sé, fu una sensazione che non avevo mai provato, l’ amore non può raccontar bugie, verrebbero da subito allo scoperto, il vero amore è sincero, perchè apre la porta al cuore per far cadere il seme per poi gettar la chiave, questo è il vero amore!
L’ abbracciai ed ero estasiata ed appagata ma ero anche stanca e m’ addormentai, quando mi svegliai era mattina, Matteo non lo trovai più nel letto, trovai un biglietto scritto sul comodino.. “ Amore ci sentiamo per telefono, sul primo pomeriggio andremo a Murano e torneremo in tempo per le 17. 00 un bacio Matteo” La mattinata passò veloce, fra messaggi e qualche telefonata le ore piacevolmente scivolarono, chiamai mia madre avevo voglia di sentirla, la rassicurai che fra due giorni sarei tornata a casa, nel sentir la mia voce percepii lo scioglier dell’ ansia che l’ attanagliava, d’ altronde era la prima volta che mi allontanavo da casa e da Rapallo per qualche giorno, all’ infuori di quando andavo a far gite scolastiche ma, la situazione era ben differente, ero controllata dai Professori, invece ero sola a Venezia ed ero fuori da ogni controllo..Quel giorno per me era diverso, un giorno ove ogni cosa prese colore agli occhi, la paesaggistica aveva assunto un chiarore più intenso e gratificante e con rilassatezza il giorno s’ accompagnava con i miei sogni appena sbocciati, mentre la melodia nel petto vibrava, era un ‘ emozionante di violini. Ero felice, non desideravo null’ altro che stare con Matteo. Ero arrivata a Venezia con un intento ben preciso e m’ accorsi che le mie aspirazioni a cui avevo aspirato furono posate al secondo posto. M’ avviai nella sala da pranzo dell’ Hotel e gustai piacevolmente il pranzo, non riuscivo a pensare ad altro, che a Matteo, e che fra pochi minuti ci saremmo rivisti, il pensiero di poterlo rivedere non mi faceva star dentro la pelle, ero talmente eccitata che non riuscivo a star ferma. Matteo ed io prendemmo il Vaporetto a Venezia e ci portò a Murano.
Sul battello si stava bene era una giornata d’ Ottobre ma era magnifica il cielo era azzurro ed anche il mio cuore ne gioiva, Attraversammo quel tratto di mare, restando sempre abbracciati e scambiando sguardi e baci e discorrendo sui nostri itinerari che avrebbero avuto un seguito il programma ed era ben assortito..fra una chiacchiera e l’ altra arrivammo a Murano, la prima tappa la facemmo alla fornace e ci soffermammo a guardar lavorare il vetro, fu qualcosa di stupendo, vedere questi artisti che con le mani e un soffio di fiato, creano diverse forme di diversi colori, bei soprammobili, lampade e tant’ altro quel lavoro chiamato “
“ Vetro Soffiato di Murano” ed è così pregiato da venire da tutto il mondo a visitar l’ isola. Andammo a visitare scuole di ricamo, merletti e altro..apprezzai il viaggio, fui lietissima di quella escursione, ma, dovemmo ritornare a Venezia erano quasi le 17. 00 e avevo un altro appuntamento con il fotografo Corrado Fermi ultima ora di posa. Ci lasciammo con tanti saluti e un arrivederci per la serata già organizzata che avremmo passato insieme, ero euforica il pensiero i poterlo rivedere mi rendeva vitale e felice..Prima di lasciarci ci demmo un lungo bacio e come un aquilone l’ anima volò nell’ emisfero del cielo, ed ogni fibra era tesa verso di lui, non avrei voluto lasciarlo andare.
A malincuore ci lasciammo. Matteo si voltò; “ Susy, stasera ho prenotato due posti al ristorante” Principessa” non ci sono andato mai, ma ho sentito parlare bene sul ristorante, voglio andarci con te! “ Ok Matteo! Volevo dirti, domani sera si potrebbe andare in pizzeria, adoro la pizza! “ Hai fatto bene a dirlo!” Ciao a stasera e si congedò!
Nello studio di Corrado diedi via alla carrellata di pose, m’ ero proposta di dar il meglio di me stessa, era l’ ultima ora di fotografie ed era decisiva per completare il mio book fotografico, immaginai di viver in quelle pose e di vivacizzarle vivendole intensamente e fu come un fulmine a ciel sereno,
intanto che volteggiavo come una trottola, arrivò il resoconto di quei giorni e fu un risultato soddisfacente ero innamorata di Matteo e sognai un unione d’ insieme ed anche le pose si innamorarono dei miei sogni, e volteggiavo armonica e serena. Corrado scattava in continuazione, furono tante le foto, ed in seguito avrebbe scelto le migliori. Con estrema determinazione Corrado si rivolse verso di me: “ Susy, abbiamo terminato sei stata molto brava, l’ ebook sarà pronto domani sera, puoi venire a ritirarlo dallo 1700 alle 20. 00..”
“ Grazie Corrado il merito è anche tuo, con te mi sono sentita a mio agio!”
Prendemmo appuntamento per il giorno a venire, di quando sarei andata a ritirare l’ ebook,
uscii dallo studio e ebbi l’ impatto con l’ esterno, fuori faceva un po’ frescolino forse pensai, all’ interno era troppo caldo, v’ era differenza di calore, mentre camminavo silenziosa con i miei pensieri.
Adele Vincenti
Terza Parte!