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In un paese lontano lontano, dentro una casetta invisibile situata sotto un cornicione, abitava una famiglia di virus.
I componenti di questa famiglia vivevano nel silenzio e nell’ oscurità, così non creavano danno agli umani. Avevano dormito per cento anni, tranquilli e immobili, nessuno si era accorto della loro esistenza. Se qualcuno di loro usciva dalla casetta poteva essere un disastro per gli uomini, specialmente per i più anziani. Coronella (la più grande dei 5 figli) scalpitava per uscire, aveva intenzione di esplorare il mondo, ormai si sentiva grande e voleva fare le sue esperienze... voleva conoscere gli umani perché aveva sentito parlare di loro da Corona, suo padre. C’ era molta sintonia tra lei e suo padre che era abbastanza d’ accordo per farla uscire ma la mamma si opponeva con tutte le sue forze e così esclamava « Noooooooo, non voglio. Gli umani sono fragili e tu non avresti nessun riguardo, se uscirai succederà una catastrofe, sarà la strage dell’ umanità». « Voglio uscire soltanto per un poco mamma, mi terrò lontana dagli uomini. Giuro che non li toccherò. Volerò tranquillamente nell’ aria senza causare male a nessuno». Rispondeva lei. Ogni giorno era la stessa storia. Coronella voleva uscire e prendere una boccata d’ aria ma sua madre non voleva assolutamente. Ma batti e ribatti, anche il ferro si piega e alla fine la signora Corona cedette al desiderio della figlia e la lasciò andare per il mondo. Da quel momento in poi cambiò la storia dell’ umanità. Coronella esplorò il cielo della Cina e, dall’ alto si godeva il panorama, si sentiva felice ma i cinesi cominciarono a starnutire in modo anomalo, poi furono pervasi da una strana debolezza, non riuscivano più a respirare e molti morirono. Dopo Coronella, anche suo fratello Coroncino volle raggiungerla e poi... i gemelli Coronetto e Coronetta e la più piccola Corallina. Cinque fratelli si sparsero per il mondo sotto le direttive di Coronella e allora il virus si propagò in Europa e poi negli USA, in India e anche nell’ America Latina. I governanti di tutti gli stati del mondo tremavano, avevano terrore dei cinque fratelli invisibili ma non volevano allarmare i cittadini e, da principio, tennero nascosto il grande problema. Le persone si ammalavano, gli ospedali erano al collasso e i medici stanchi e stressati. Ci fu un summit e parteciparono tutti i capi di stato del mondo. Si convenne che dovevano essere create delle regole per tutti gli abitanti del globo: niente spostamenti, indossare sempre la mascherina, zero viaggi, stare il più possibile a casa, niente baci e nemmeno abbracci. Furono chiuse le scuole, i cinema, i teatri e pure le biblioteche. Da principio la popolazione mondiale seguì con rispetto le regole ma poi in tanti incominciarono a stancarsi e a dire: « Non esiste il Covid, è una bugia, un’ invenzione dei governanti». Molti persero il lavoro e ci furono manifestazioni in tutto il pianeta. In molti cortei si gridava questo slogan « Coronella non esiste/ è una pura invenzione». Intanto Coronella e i suoi fratelli seminavano morte e terrore, sembravano contenti dei loro misfatti, svolazzavano sorridenti e beati. Gli scienziati di tutto il mondo diedero un nome a questo pericoloso virus: Covid- 19 ne studiarono le caratteristiche, i sintomi delle persone infettate. Inutile dire che i fratelli Corona si pavoneggiavano per questa attenzione che veniva a loro rivolta. Non volevano ascoltare i messaggi disperati che la loro mamma inviava su WhatSapp supplicandoli di ritornare a casa. Tutti gli scienziati e i virologi del pianeta si attivarono per preparare un vaccino che rendesse immuni gli uomini e le donne al contagio del Covid. Molti stati del mondo volevano avere « il loro vaccino»: la Cina costruì il suo e così fece Israele e pure gli Stati Uniti e la Russia. Le persone non capivano qual’ era il vaccino migliore per loro. Il caos era incredibile. In tutto questo marasma i bambini erano gli umani più ragionevoli. Si avvicinava il Natale e Giulia, una bambina bionda di otto anni, chiedeva sempre alla mamma di aiutarla a trovare il numero di cellulare di Coronella, voleva messaggiare con lei su whatsApp, farle capire che lei e i suoi fratelli stavano creando il terrore sulla terra, stavano rovinando la vita di tutti gli uomini, specialmente dei bambini. La mamma voleva aiutare la sua piccola ma il numero di cellulare di Coronella era nascosto, nessuna compagnia telefonica lo aveva fornito. Forse questa sim era stata fornita dal gestore di un altro pianeta. La mamma di Giulia conosceva un hacker buono che aiutava gli utenti in difficoltà. Vi sembrerà strano ma esistono anche gli hacker buoni (anche se sono un’ eccezione alla regola) che sono in antitesi a quelli malvagi che rompono le scatole alle persone per bene. La signora si rivolse al suo amico Gianni, hacker bravissimo e buono e così ottenne il numero di Coronella. La piccola Giulia batté le mani per la felicità ma poi pensò che forse Coronella non avrebbe mai ascoltato le « ragioni» di una bambinetta e se poi... diventava ancora più cattiva? Per tutta la notte la piccolina non dormì ma l’ indomani si alzò prestissimo (mentre i suoi genitori dormivano ancora) e andò a trovare la fata Alba che viveva in periferia. Costei era un po’ pasticciona ma aveva il cuore d’ oro e forse... sarebbe stato utile il suo aiuto. E in effetti l’ aiuto di Alba si rivelò utilissimo per tutta l’ umanità. La fata si mise in contatto con Coronella tramite whatSapp e incominciò a inviarle dei messaggi di fuoco sperando di farla vergognare per il suo comportamento ma la piccola peste rispondeva sempre con pernacchie e sberleffi. Alla fine la fata perse la pazienza, prese il telefono e così parlò a Coronella: « Adesso basta, tu e i tuoi fratelli avete oltrepassato ogni limite. Se non sparite al più presto sarò costretta a farvi dormire non più per cento anni ma addirittura per duecento». Da quel momento in poi Coronella e i suoi fratelli sparirono, ritornarono nella loro casetta invisibile, dando respiro a tutta l’ umanità. Era la vigilia di Natale e in tutte le reti televisive del pianeta fu annunciata la meravigliosa notizia: « La pandemia è finita, il COVID è sparito. Adesso siamo liberi». Tutte le persone uscirono nelle strade e dappertutto si sentì un’ eco di giubilo. Finalmente ci furono baci e abbracci e lacrime di gioia sgorgarono da moltissimi occhi. Il riso si mescolò al pianto e fu una meravigliosa vigilia di Natale.
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
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«Ho scritto questa favola per esorcizzare un po’ la tristezza di questo periodo difficile.
Leggetela e fatela leggere ai vostri bambini.
Grazie per l’attenzione.» |
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Non ci avrei mai pensato a farne una favola. (Vivì)
Complimenti. Un sorriso e un abbraccio. (Vivì)
Sei stata grande cara Sara! S F per te! (Franca Merighi)
Bellissimo racconto che è molto vicino alla realtà (Michelangelo La Rocca)
sARA SEMPRE GRANDE, PIACIUTO RACCONTO FAVOLA (emiliapoesie39)
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