Noi poveri autori, a differenza di Vespa (pubblicizza i suoi libri con il nostro canone rai!),
siamo alla mercé di editori a pagamento e agenzie letterarie che ci criticano a pagamento e ci correggono senza lasciar traccia!
Gentile critico letterario,
non segnalare gli errori sul manoscritto ed andare, invece, a caccia dei tuoi refusi (tipo SONANDO IL FUTURO!) nel testo da te corretto non è affatto il servizio richiesto e pagato a caro prezzo (1, 7 euro a cartella x 318 euro).
E poi, a uno scrittore con l’ assillo della morale, ti permetti pure di parlare di minacce, insulti e prepotenze alle sue legittime rimostranze per non andare alla ricerca delle tue correzioni (e dei tuoi refusi) su un lavoro, a tuo dire, eseguito ma, aggiungo io, fatto male, dal momento che gli errori, per quanto ricordi, sin dalle elementari si evidenziavano col rosso e col bleu.
Comunque, virgolette e corsivi a parte, gentile esaminatrice letteraria, non sei all’ altezza di valutare i testi dal momento che non capisci ciò che leggi e il mio testo, tra l’ altro, presenta spunti culturali di gran valenza!
Ritornando alle correzioni, ti ricordo che la validazione degli errori, in ultima analisi, spetta sempre all’ autore. E, pertanto, il Logos non va corretto in minuscolo e corsivo (logos), in quanto fa riferimento alla Parola del Creatore!
Nel valutare la mia povera scrittura hai chiamato a testimone addirittura Treccani, consigliandomi, dall’ alto della tua valutazione, di chiudere a chiave nel cassetto queste mie insulse esternazioni scritte a mo’ di diario.
In tempi di pandemia, invece, sarò proprio io a chiudere a chiave la tua presunzione, anche da esperto infettivologo, attestato dal 110 del professor Giuseppe Giusti (scopritore delle transaminasi) e dal gratificante riscontro, al risvolto scientifico di ciò che scrivo, del professor Mario Rizzetto, scopritore del virus Delta (Hdv)!
Intransigenti critici letterari,
con noi illusi scrittori dovete andar cauti ed ammorbidirci la pillola, in modo che possa scendere e non restare in gola col rischio di affogarci.
Per noi poveri autori la scrittura rappresenta, infatti, un’ ancora di salvataggio, anche se molti di noi, purtroppo, invadono il campo della psichiatria dal delirio di grandezza (crisi maniacale) a quello di persecuzione, sul versante opposto.
Questa malattia, per l’ appunto, si chiama “ disturbo bipolare” ed io, da tempo, ne soffro come testimoniano certificati di illustri psichiatri senz’ anima, che mi hanno spinto a descriverla in tutta la sua variegata identità.
Proprio su questa strada ho percorso in lungo e in largo la scala di questa debilitante turba bipolare (con turbo spirituale) e relativo umore... la maschera dello spirito!
VERSANTE POSITIVO
(+1 allegria, +2 gioia, +3 buonumore, +4 ironia, +5 euforia, +6 mania, +7 delirio di grandezza)
SERENITA’
(gradiente giusto dell’ umore, maschera dell’ anima)
VERSANTE NEGATIVO
(-1 tristezza, -2 astenia, -3 apatia, -4 melanconia, -5 angoscia, -6 depressione, -7 delirio di persecuzione)
Su queste labili basi psichiatriche il meglio della mia energia mentale l’ ho riversata in spunti scientifici, filosofici, poetici e addirittura profetici, tanto da ritenermi, all’ apice della crisi maniacale, un predestinato alla stregua di Noè e Mosè e, finanche, il profeta della nuova era spirituale (e a tal fine c’è la pandemia) per non parlare del novello Platone e dell’ Einstein spirituale!
Dal piedistallo di questa mia mania di grandezza, spietato agente letterario, la tua severa valutazione e correzione senza traccia mi ha fatto sprofondare, nuovamente, nel precipizio della depressione e sono adesso, ancora una volta, nell’ attesa dello specialista e delle medicine giuste.
Intanto per la tua labilità emotiva (prima ti ravvedi e mi richiedi l’ iban per il rimborso e poi ti penti!) ti consiglio una... valutazione neurologica, coscienza (luce della verità a parte con il suo limite invalicabile tra vero e falso per la netta demarcazione tra bene e male, tanto da rappresentare la scatola bianca dell’ anima nel suo volo terreno che registra la nostra condotta morale.
Tutto questo in Treccani non viene ancora contemplato e sulla coscienza, pertanto, ti puoi aggiornare rileggendo e comprendendo il significato della mia scrittura che personifica, addirittura, l’ anima nella sua triplice veste di coscienza vigile (cogito ergo sum, Cartesio), consapevole (amo e sempre sarò, Maiello) e morale (γνῶθι σαυτόν , Socrate).
Come ben vedi mi sono seduto in poltrona tra i mostri della filosofia perché, come diceva un altro tuo borioso collega, le vie del Signore sono infinite, follie a parte! E proprio il Signore (il Logos, il Motore che dir si voglia), lungo queste sue miracolose vie, ispira pure un modesto medico della mutua, che diventa scrittore (e forse poeta) in vecchiaia!