Tante gemme la ornavano, pronte a diventare boccioli e poi rose profumate… la curavo, le davo acqua, concime e attenzione.
Poi ho incominciato a diradare… meno acqua, non più concime… ritenendo superfluo anche guardarla, tanto essa era lì, stava bene, ed era scontata la sua salute e, nel frattempo, perdevo il mio tempo, m’impegnavo a tentar di curare una pianta a cui tenevo, che non avrei voluto perdere.
Tanti i tentativi per farla rivivere, mille gesti e attenzioni solo per essa, l’ osservavo la mattina appena sveglia, la sera prima di dormire ed era ormai il mio pensiero fisso di riportarla al suo antico splendore, era ai miei occhi che appariva così, che le davo valore e importanza.
Purtroppo i miei sforzi non davano alcun risultato, quelle foglie avvizzivano, i fiori non tentavano di aprirsi e calavano il capo.
Allora mi son ricordata, come un "flash" di controllare la crescita dei boccioli dell’ altra pianta… pensavo “ ora saran cresciuti, ci saranno rose”, ma stupida me che l’ avevo abbandonata come in un deserto senz’ acqua, senza un poco di concime, una carezza, come avevo sempre fatto certa com’ ero che le piante hanno vita e sentono molto l’ amore delle mani che le curano.
Ed ora essa era lì rinsecchita prima ancora di crescere le foglie, di aprire i boccioli e dare profumo. L’ ho persa proprio nel momento migliore, quando aveva bisogno di me per nutrirsi, crescere e diventare un roseto invidiato.
Che dire? … da quest’ episodio posso trarre solo una lezione di vita, che è ben chiara e lampante. Quante volte nella vita trascuriamo ciò che ci sembra scontato e nostro e andiamo a caccia di lucciole.
Ci accorgeremo di non aver preso lucciole e di aver perso quello che sembrava scontato.