La principessina Luisa figlia del Re Arduino di Francia è inquieta cammina nervosamente nella sua stanza, poco prima suo padre ha preso la decisione di darla in sposa al principe Giustino, figlio del Re Arnoldo di Spagna.
Luisa è indignata dice a suo padre...” Mai e poi mai andrò in sposa al Principe Giustino"
Il Re è irremovibile non si commuove al pianto disperato di sua figlia resta ferreo nella sua decisione.
“ Cara figlia mi dispiace che tu non voglia essere la sposa del principe
Io agisco così solo per il tuo bene e un giorno capirai.”
“ Voi non capite che è anziano a me non piace non lo amo.”
“ l’ amore verrà col tempo fatti una ragione, fra pochi giorni darò un grandissimo ricevimento inviterò anche il Re di Spagna
Arnaldo e suo figlio il principe Giustino così potrai conoscerlo meglio prima delle nozze che avverranno a fine mese.
“ Nò padre non potete decidere della mia vita, io non voglio sposarmi con quell’ uomo."
“ Basta Luisa non mi fare perdere la pazienza.”
“ Padre vi supplico non ve ne andate dobbiamo parlare.”
Luisa piange e si dispera, qualcuno bussa alla porta.
“ Entrate la porta è aperta.”
E’ Leda la sua governante la donna che l’ ha cresciuta come una figlia
è quella che la capisce, non come la regina Margherita sua madre, che non si è mai
interessata a lei, troppo egoista.
“ Oh! Leda, dice la principessina abbracciando la sua governante, non sapete?.”
“ Cosa dovrei sapere?
“ Mio padre mi vuole dare in sposa al principe Giustino, quel brutto rospo
nero e peloso e per giunta anche vecchio, tu capisci io non lo voglio,
solo al pensiero di vederlo mi viene da vomitare, aiutami Leda che posso fare?”
“ Su Luisa non disperatevi così, troverò qualcosa, però ci devo pensare poi vi farò sapere, intanto calmatevi vi faccio portare una camomilla dalla
domestica, vienite quì fra le mie braccia, piangete sfogatevi poi vi sentirete meglio.
“ Io non voglio sentirmi meglio, voglio morire.”
“ Ma cosa dite, per tutto c’è un rimedio solo alla morte non c’è rimedio.”
“ Non dite più queste brutte parole altrimenti non vi aiuto vi lascio al vostro triste destino.”
“ Per carità scusami Leda.”
“ Fra quanto tempo ci sarà il ricevimento?”
“ Non lo sò mio padre ha detto che me lo farà sapere.”
“ Bene appena saprai il giorno dimmelo, adesso devo andare via.”
Quella stessa sera il Re Arduino bussa alla porta di sua figlia Luisa per farle sapere che dopo domani ci sarà il ricevimento.
Luisa è sconvolta devastata dal dolore e dalla rabbia chiama subito la sua cara governante.
“ Oh! Leda, dopo domani ci sarà il ricevimento”
“ Che problema c’è lo riceveremo.”
“ Me lo dici così tranquillamente.?
“ Certo perché non dovrei essere tranquilla ho pensato a tutto e dopo questo incontro stai tranquilla che il principe e suo padre scapperanno a gambe levate.”
“ Per quale motivo?”
” Questo non lo devi sapere adesso, lo saprai dopo.”
“ Ti fidi di me?”
“ Si tantissimo”
“ Segui i miei consigli.”
E’ gia passato un giorno e lei non sa ancora cosa ha in mente Leda per aiutarla.
E’ mattina quando la governante si presenta da lei con il sorriso sulle labbra.
“ Ma cosa hai da ridere Leda? Io sono disperata e tu ridi?”
"Non ti preoccupare hai tutto il pomeriggio per prepararti per l’ incontro con il tuo principe”
“ Mi stai prendendo in giro?”
“ Adesso verrà Bertilla la domestica, ti aiuterà a vestirti, pulirti, farti la pettinatura e il trucco giusto, tu mi devi fare il piacere di non guardarti allo specchio, ci vedremo al grande banchetto.”
“ Va bene Leda te lo giuro non mi specchierò, e che Dio mi aiuti.”
Il pomeriggio è trascorso Luisa è pronta, Bertilla ha seguito tutti gli ordini della governante alla perfezione, Luisa non sa com’è il suo aspetto nessuno la deve vedere nemmeno i suoi genitori, lei ha la testa e il viso coperto da vari veli colorati, solo gli occhi color di giada spiccano lucenti.
Indossa un bellissimo abito azzurro da sera lungo e vaporoso con le maniche a palloncino, ha al collo un colier di rubini purissimi e orecchini a goccia anch’ essi di rubini.
Tutto è pronto per il grande ricevimento che si svolgerà nella sala del trono, la lunga tavola è imbandita di tantissimi cibi prelibati .
Suo padre il Re Arduino è elegantissimo bussa alla porta di sua figlia
Luisa, la domestica Bertilla apre la porta, il re vede sua figlia vestita elegantemente ma ha il capo e il viso coperto da dei veli, le domanda... “ Perché Luisa hai il capo e il viso coperto?”
“ Padre ho intensione di mostrare la mia bellezza al mio futuro sposo un po per volta.”
“ Brava figlia mia mi sembra una bella cosa.”
“ Vieni Luisa andiamo appoggiati al mio braccio è giunto il momento tanto agognato del tuo ufficiale fidanzamento dinanzi a tutti e sopratutto al Re di Spagna e il figlio principe Giustino.”
Avanzano camminando con passo deciso lungo il corridoio del palazzo reale fino alla grande sala da pranzo dove tutti gli invitati gia sono seduti a tavola.
Il Re Arnaldo e il principe Giustino sono in piedi di fronte a loro, si chinano educatamente, il principe bacia la mano di Luisa. I sovrani si danno la mano e Arduino dice... Benvenuti.
“ Venite accomodiamoci in salotto.”
I sovrani parlano amabilmente, mentre il principe guarda la principessa Luisa è stupito che abbia la testa e il viso coperto si vedono solo i suoi occhi color giada, non sa come comportarsi resta muto, anche lei tace.
Il Re Arduino si alza in piedi e così fanno anche gli altri si siedono al grande tavolo da pranzo, inizia la cena sono presenti tutti i parenti della reale famiglia, sua madre Regina Margherita guarda sua figlia stupita, Luisa è sempre più imbarazzata sente tutti gli sguardi dei presenti su di lei, non sa comè il suo aspetto c’è anche Leda la governante le sorride, le fa capire che si deve togliere un velo per mangiare quello che copre le guance e la bocca, lei lo toglie lentamente.
I servitori iniziano a servire la cena, Luisa siede di fronte al principe Giustino un uomo di mezza età bruno con i capelli ricci neri e occhi nocciola pizzetto e baffi folti, lui la guarda intensamente nota che ha le guance rugose, le labbra violacee pustolose, il suo sguardo è disgustato cerca di non farlo notare ai presenti ma è difficile, anche le altre persone sedute a tavola sono inorridite, la regina non vuole credere che sia lei sua figlia quella con la pelle candida e rosea come una pesca, pure il re suo padre non capisce che è successo.
Continua la cena tante sono le portate ma sembra che nessuno mangi volentieri, la governante Leda incita con lo sguardo Luisa a togliersi anche gli altri veli, lei è bloccata teme gli sguardi strani dei presenti titubante si toglie anche l’ ultimo velo quello sulla testa.
Gli sguardi si fanno più insistenti, i suoi bei capelli neri sono diventati
Strisciati di bianco duri e ispidi come aculei di porcospino, la fronte è più rugosa delle guance, le sopraciglie folte più ispide dei capelli.
Tutti i presenti la guardano con gli occhi fuori dalle orbite, non riescono a stare seduti si alzano e fuggono via.
Luisa è paralizzata dalla paura di se stessa, non conosce il suo aspetto trova la forza di scappare dalla sala da pranzo verso la sua camera, vuole guardarsi allo specchio.
Anche il Re Arnaldo e suo figlio sono corsi via senza nemmeno salutare il Re Arduino e la regina.
La governante raggiunge in camera Luisa, le va vicino cerca di consolarla ma lei la scaccia, dicendole..."Che vergogna come mi hai combinata devo essere orribile.”
“ Non era quello che volevi?”
“ Si ma adesso tutti ridono di me.”
“ Cosa t’ importa, il principe Giustino se nè andato e non tornerà più, sei libera.”
“ Si Leda devo ringraziare te, ma ora voglio trovare la forza di specchiarmi.”
Luisa si avvicina allo specchio dorato della sua camera, si vede brutta, vecchia, con la pelle rugosa butterata, i capelli duri ispidi sembra un porcospino, le labbra viola con le bolle.
Sai che ti dico Leda... Faccio veramente orrore, capisco perchè tutti sono scappati hanno visto un mostro.
Luisa scoppia in una grande risata Leda e la domestica Bertilla ridono con lei.
"Grazie Leda ora si che potrò incontrare il principe azzurro dei miei sogni ma prima devo tornare bella, spero di riuscirci.
“ Ci riuscirai sicuramente.”