Ti ho incontrata che uscivi da chiesa.
Il cielo a strisce di un azzurro come i tuoi occhi che mettevano in risalto quel bel sorriso, nessuno potrebbe accusarmi di esserne goloso, ma è un sorriso che mai potrò dimenticare, già sapevo che ne avrei sofferto la mancanza.
Tu eri dolcissima, ma sembrava proprio che non avessimo niente in comune, qualcosa mi disturbava di già, cominciavo da subito a sorridere in modo diverso. Ma non potevo permettermi di vivere la mia vita senza di te, dovevo prendermi la responsabilità delle mie decisioni. Tornai alla normalità cercando di trovare la tua casa, avevo soltanto voglia di rivederti, ma avvertivo una stretta al cuore, ma avevo la mia missione da compiere e anche urgente, non potevo accettare l’ idea di non vederti mai più.
“ Non devi rattristarti,” mi diceva il mio cuore, oscillando anche lui tra la gioia e la delusione, ma confuso nei pensieri ritornai spinto da chissà quale forza misteriosa nei pressi dell’ antica chiesetta, e miracolo dei miracoli, tu stavi lì sui gradini seduta ad aspettarmi.
Cominciava a piovere e tu mi invitasti ad un riparo sotto l’ arco del vecchio campanile, come un agnellino non seppi rifiutare quell’ invito di dolcezza che traboccava da quello splendido sorriso che mi diceva, rassicurati pure, e vieni qui sei in buone mani, fatti coraggio e andrà tutto bene.
Io non potevo pensare il contrario, mi dissi soltanto: “ Vediamo cosa succede.” Affascinato in mezzo a quel miracolo, non mi accorgevo e non mi dava nessun fastidio la pioggia che iniziava a scendere copiosamente, tu allungasti le mani per tirarmi sotto quell’ arco costruito dal cielo per quel nostro primo meraviglioso incontro, ci sedemmo sui gradini di granito, eravamo per la prima e dolcissima volta fianco a fianco, ricordo soltanto quel tuo sorriso che non ho più visto nei secoli.
E noi affascinati da quel miracolo eravamo soddisfatti di quel sogno che nasceva, restammo a guardarci, imbarazzati da non riuscire a trovare parole che avrebbero spezzato quell’ incantesimo di pura e innocente semplicità.
Sorprendentemente mi trovai la mia mano a stringere forte la tua, che dolcezza, che delizia, e tu sorridevi, sorridevi e sembravi anche divertita, guardasti nei miei occhi che ti dicevano di già che così con te volevo vivere per sempre.
L’ amore, che spesso appare come una montagna invalicabile, era lì accanto a noi, ci sorrideva come noi sorridevamo a Lui, giocondo e sorprendente in quell’ angolo di mondo caldo asciutto e soleggiato nonostante la pioggia continuasse a battere a due passi da noi, e noi, in mezzo al più bel prato del mondo intero, il prato inglese più curato e ben tenuto, stracolmo di fiori di tutti i colori, il ruscello a fianco che cantava melodie dell’ infanzia che avevo persino dimenticato, e intorno le rondini che arrivavano dai paesi caldi proprio in quel magico momento si univano in un unico coro a mille voci tutte diverse e tutte che cantavano soltanto per me e per te insieme felici come mai nella vita si potrà essere.
Lentamente l’ amore ti spiana il sentiero da percorrere insieme, dalle gioie immense che dà dobbiamo gustarci a pieno il tutto quel ben di Dio, e rinforzarci per i momenti di fatica e dispiaceri che inevitabilmente bisogna mettere in conto verranno, l’ amore è bello perché Lui dà a piene mani, oltre ogni aspettativa e immaginazione, è immenso il suo potere di felicità, non dovremo sprecarne neanche un secondo perché è impagabile, l’ amore è un vero piacere, ti tiene gli occhi sempre aperti al bello, al buono e con una mano sempre sul cuore in ogni azione ed in ogni circostanza, e Lui ti farà sentire ricchissimo, e sazio di bei pensieri per il mondo intero.
L’ amore, l’ idea migliore e confortante che si impadronisce di noi e ci sorride senza una particolare ragione, una certezza in qualsiasi posto ti trovi se hai dalla tua parte l’ amore, hai il più grande Amico,
che può risolvere qualsiasi complicato problema.