A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell’animo nostro
Epicuro!
Quante volte, mie dolci Donne nel corso della nostra vita ci chiediamo cosa facciamo e dove andiamo, oppure siamo davanti ad un bivio e guardiamo la biforcazione e ci chiediamo ora che faccio?
Quando siamo in situazioni di stallo desideriamo stare bene, ritrovare noi stesse, volere nel cuore quella magica serenità...poi?
Nulla è scontato, aver amato un uomo alla follia sa di buono per i più, invece vivendo scopri che quella follia è il tuo male, la tua morte e inizi a deperire ed ad ingiallire, divieni carta da macero.
In realtà tutte queste convinzioni e domande e giudizi non sono altro che gabbie per noi ed il nostro potenziale energetico, che dovrebbe aleggiare libero.
Scegliendo la vita che ho vissuto, seguo una predisposta regola mentale, un costrutto che mi porta ad ingabbiarmi definitivamente, vivi godendo di tutto, anche delle violenze e non pensi che ogni attimo di sofferenza, ogn colpo, ogni parolaccia d’infimo grado, ogni parola inneggiante al tuo non valere nulla sono parte della tua mente ingabbiata dal potere a cui sei legata. Difendi la posizione di oggetto e divieni straccio su cui pulirsi i piedi.
Mentre sei offuscata da tale situazione di distorsione psichica nei tuoi confronti, inizi a pensare ed ad incamerare che sei una nullità, una cosa da strapazzare come si vuole, ti butti nel vortice del risucchio e non risparmi nulla di te, ormai conscia che sei solo una cosa inutile, che obbedisce agli ordini e che ride perchè pensa che debba farlo, che ama perchè è la vera giusta cosa.
Poi un giorno scopri che la realtà appartiene ad una dimensione a cui non appartieni e qui il vortice cambia direzione e senza sapere come ti butti e laceri il velo di Maya, ora l’identificazione con una certa appartenenza mostra crepe di sangue e senza avere un disinfettante laceri le crepe e oltrepassi la line di confine, inizia l’inizio della fine.
Ora l’attività cerebrale risveglia i neuroni, lascia fluire nei vasi sanguigni ciò che sarebbe dovuto esserci. la logica della gabbia, indottrinameno e reclusione ora deve essere macerata e la paura insistente di non potere esistere senza di lui deve essere rasata come una ceretta e la corazza che racchiude il tuo corpo fragile e senza appigli si fa stretta e tu nonostante la fuga inizi a
sentire il corpo estraneo al tuo essere, ti guardi allo specchio e ti rifiuti, anzi chiedi: chi sei?
Ora molte cose sono cambiate, ma tante devono cambiare, io non sono più oggetto e cosa, so chi sono e cosa voglio, ma riconosco che tanto devo fare perchè la mia mente contaminata da anni di sovrastrutture dispotiche è diventata anche sovrastruttura del mio Io.
Molte cose sono cadute come il muro di Berlno ed io non più nel lager dorato, esprimo la mia personale creatività, lasciando che il mio flusso energetico di vita fluisca libero e integro, armonizzando il mio corpo spirituamente e giocando con Amore con la mia Anima.
OM NAMAH SHIVAJA