"La vita è" "La vita sembra essere fatta in modo che non possa essere completata da solo. Non è sufficiente che una fila di stami e stami siano completi, fiori e venti visitino e medino i pasti e gli steli"
Ora che sono adulto "Posso davvero simpatizzare che la vita non può essere completata da solo da solo."
"La vita è" di più "La vita abbraccia l’assenza e la incontra dagli altri" Il mondo è probabilmente la somma degli altri Quando sono anche io ero un fagiolo per qualcuno
Quando sei lì anche per me Potrebbe essere stato il vento "del Giappone dove ero contento
Ma ora vi racconto di un evento del momento.
AIKA
Dopo un giorno evanescente rientrammo nella pagoda per riposare qualche ora.
Oramai ero abituato togliere le scarpe e camminare scalzo
Una cosa che mi ha colpito, durante il soggiorno, è stata la pulizia delle case Giapponesi
soprattutto molto sobrie poche suppellettili, una materassina per dormire “ Tatami”
Mentre mi trovavo in Giappone, ho fatto esperienza nei racconti della gente che parlava italiano correntemente… sia dei terremoti che dei tifoni, ma non sono questi i ricordi che porto oggi con me: piuttosto, conservo l’ immagine della splendida architettura che mescola Oriente e Occidente, dei giardini zen, dei numerosi templi e santuari, del Kinkakuji (Padiglione d’ oro), senza dimenticare gli Onsen (terme), considerate ancora oggi un luogo di vacanza dai giapponesi. Si tratta di vasche calde la cui acqua sgorga da sorgenti vulcaniche, spesso rinomate per le proprietà curative.
L’ Oriente ha sempre avuto, almeno negli ultimi due secoli, un grande fascino sulle popolazioni occidentali: la diversità tra il loro mondo e il nostro, uno stile di vita a volte addirittura antitetico rispetto a quello occidentale e un’ attenzione verso differenti aspetti della vita hanno fatto sì che sia gli artisti che gli scrittori prima e poi perfino una mole sempre più consistente di ragazzi curiosi si avventurasse alla scoperta dei riti, degli usi e dei costumi orientali.
Io restavo affascinato dalle storie che ogni notte mi raccontava AIKA
Degli antichissimi libri mi dice che in Giappone c’ erano un tempo molti ragni- folletto. Qualcuno sostiene che sussista tuttora qualche ragno- folletto. Durante il giorno sembrano solo comunissimi ragni; a notte fonda però, quando tutti dormono, e non c’è rumore, ecco che diventano molto, molto grossi e fanno cose atroci. Si ritiene altresì che i ragni- folletto abbiano il magico potere di assumer forma umana – per ingannare la gente. E c’è una famosa storia giapponese a proposito di un ragno del genere."
Naturalmente io non ci credevo e ci ridevo.
Ma ascoltavo curioso poi io stesso raccontavo a lei della mia Sardegna, lei mi ascoltava con piacere
di sapere certi nostri costumi e tradizioni.
Ogni giorno sentivo dentro che la volevo sempre più bene … mi piacevano i suoi modi e espressioni
Era delicata e carina “ un viso da bambolina”.
Poi stanchi e assonnati decidemmo di coricarci, anche se sarei rimasto ancora ma mi si chiudevano
Le palpebre oramai era l’ ora.
Aika mi stese la materassina e con un fare da geisha.
Di modi femminile raffinati si preparava pure lei a dormire era una ragazza giapponese attraente, colta e raffinata, addetta a intrattenere gli ospiti di una casa, lei la notte la intravedevo dietro una parete di carta
come si usa lì in Giappone e come un’ ombra cinese io l’ ammiravo mentre si spogliava e metteva
Il kimono con Maniche alla geisha, ottenute senza tagli dallo stesso tessuto che forma il davanti e il dietro della veste.
Mi addormentavo col pensiero che era bella per davvero .
Il mio istinto mascolino mi faceva pensare che lei dormiva li vicino ma non mi aveva mai fatto capire
se potevo con lei dormire ma restava sempre il dubbio che tra noi nessun connubio.
PS: le ragazze Giapponesi non sanno cosa vuol dire bacio ho la pacca nel sedere che da loro
e come un’ offesa .
E cosi passavano i giorni da una chiesa o una mostra eravamo come una cosa sola.
Poi finalmente durante la visita in un mercattino la comprai un pensierino e lei sorridente
mi fecce un inchino e li capii che potevo tentare qualcosa li per lei originale
prenderla per mano e camminare.
Voi non immaginate la senzazione mi sentivo un conquistatore che con arte raffinata
finalmente si sciolse il ghiaccio che fino allora mi aveva bloccato.
Ecco che giunse la sera non restammo in giro ma tornammo nel nostro nido .
Colti da senzazione folle ci trovammo nudi non cerano più separazioni e ne muri,
estasi d’ amore tanti orgasmi in pocche ore .
Lei era brava nell’ ecitarmi e mi setivo come avessi ancora vent’ anni.