l giorno dopo.
Un suono rapido e deciso, il campanello che suona.
Ecco una mano sicura che sa quello che vuole.
L’ orologio indicava le 15. 00 e Danilo puntuale come aveva annunciato.
Gli va incontro; anche lei era pronta e con calma apparente lo saluta e lo invita in casa.
Lui si guarda intorno e fischia con giubilo ed esclama:
“ Che bella casa.
Ne vorrei trovare una così, con gli stessi arredi dal tono caldo, ti fanno sentire al sicuro, ti abbracciano e ti proteggono”.
"Non è semplice!
"Hai qualche agenzia a disposizione, oppure è necessario iniziare tutto dal principio?"
"No! Per ora sono stato in una sola agenzia e alle sedici mi aspettano per visitare qualche appartamento, ma sono convinto che debba andare anche da altre immobiliari, così ho la possibilità di vedere più case; anche se credo che siano sempre le solite.
Buona parte del pomeriggio, l’ hanno trascorso a visitare appartamenti. Nessuno andava bene e Danilo non si decide. Quelli passabili poi avevano prezzi astronomici di canone.
“ Mesi di anticipo, caparre varie e contratti per regolare una casa in affitto, e cifre astronomiche solo per aprire un appartamento.
Migliore l’ albergo, quasi una pensione e la proprietaria mi tratta come un figlio, vuole anche lavarmi la biancheria e qualche volta ne approfitto”.
“ Già risponde Laura. Le mani dopo si sciupano, un uomo non si può lavare la biancheria da solo”.
"Certo che può, ma è insistente e non voglio che si offenda."
"Bravo ragazzo che ti preoccupi della sensibilità femminile."
"Sei acida?"
"Non sono acida ma realista.
Ancora oggi il maschio è visto con occhi di riguardo e tutto quello che combina poi, ha sempre una spiegazione compassionevole.
Siamo esseri umani tutti quanti allo stesso livello e ci dovremmo comportare come tali, ma il pregiudizio è duro a morire.
Lo sai anche tu come la penso. Hai detto che conosci tutto di me e certamente anche questa parte di pensiero.
Poi tutto no, il mio intimo è solo mio e per fortuna è sigillato dentro la mia mente.
Sono stufa di parlare a gente che non comprende; spesso ti danno ragione per non controbattere, oppure ti vogliono conquistare.
Meglio sola che in compagnia dei soliti mezzi uomini."
"Spero che in quella categoria non includa anche me."
"Questo sta a te non fartici mettere.
Ora andiamo a casa mia prepariamo la cena.
T’ invito sei d’ accordo?"
Danilo disse: " Sì!
Come non esserlo, ti avrei invito io altrimenti, ma al ristorante”.
"Meglio a casa mia; l’ ambiente è rilassante, genuino e siamo tu ed io."
"OK! "
Aggiunge senza altre parole Danilo.
Arrivati, Laura fa accomodare in cucina l’ uomo e gli indica brevemente l’ essenziale.
Inizia tu, io mi metto comoda e arrivo.
"OK!!!"
Una risposta leggera come il suo disagio; non si aspettava quell’ epilogo.
Laura sale le scale, al piano superiore c’è la camera, si cambia in fretta toglie le vesti e mette una leggera tunica rossa dai bordi dorati.
Danilo quando la vede fischia in senso di approvazione.
"Bella Laura.
Sei rimasta sempre un’ eterna ragazza e il tempo non ha lasciato impronte su di te ma solo leggere carezze”.
"Esagerato" risponde.
"Come per tutti, il tempo passa e ogni attimo perduto non torna più, e questa sera ho iniziato a cambiare idea, voglio tutto il mio tempo e subito."
Accenna un passo di danza una piroetta e allegra inizia a preparare la tavola.
Un piccolo tavolo con due sgabelli e stende sopra la tovaglia bianca come il cielo prima che cada la neve.
Un fremito le attraversa la pelle ed è un segnale d’ emozione per la serata che si presenta, oppure è per la confusione che sente in quel momento?
La sua fame d’ amore non la faceva ragionare?
Consapevole di questo, scaccia via tutti quei pensieri e inizia a chiacchierare e intavola il suo discorso sulle problematiche scolastiche. Di quello che dicono su di lei e il suo modo di insegnare.
Danilo conferma quello che ha sentito dire; potrebbe essere ancora in tempo e ritornare indietro a insegnare solo nozioni delle sue materie.
Laura risponde:
"Anche ora insegno le stesse cose ed è molto più semplice, tutti ascoltano."
"Sì!
Credo di sì, ma lo sai come sono le persone poi, c’è sempre qualcuno che si diverte a mettere zizzania e tutto diventa complicato”.
L’ acqua bolle e Laura mette giù gli spaghetti.
"Faccio un cacio e pepe OK?"
Va benissimo risponde Danilo.
Mentre la pasta cuoce, Laura organizza il tavolo e Danilo la guarda con occhi lucidi. Le piace quella ragazza, ormai la sente una parte di se.
Anche lui senza fissa dimora trasportato da una scuola all’ altra non ha avuto storie, ma solo piccole avventure, e lì in quella cittadina le sembra di essere a casa.
La cena pronta, si siedono a tavola, il vino decantato al punto giusto e lo sorseggiano delicatamente come voler fermare quell’ istante.
Iniziano e tra una chiacchiera e l’ altra e galeotto il vino, si trovano abbracciati.
Una sensazione strana e la dolcezza tanto cercata. Entrambi hanno provato la stessa emozione.
La serata finisce sprofondati in un amore mai provato e saziando quella fame sterile.
Una fame spinosa come tanti pugnali conficcati nei fianchi. Lacerazioni e squarci decomposti di un’ anoressia senza fine.
Ora che si erano trovati forse non si sarebbero più lasciati, ma come sempre la mente è un enigma e Laura ha paura.
L’ amore quello vero e provato per Paolo non la abbandona. Non crede che tale passione si possa ripetere, quello che ha provato e percepito con Danilo lo abbia generato solo i suoi sensi.
Danilo non ha dubbi ma anche lui ha paura di sciupare quel momento e l’ amore è una realtà che non oltrepassa i sogni.
Sogni, amore, passioni, sono anche delusioni e piccoli attimi che possono scivolare via senza ripetersi più.