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Questa è un racconto erotico: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerlo.

L'incorregibile

Erotismo e per adulti

La spiaggetta era proprio lì, nascosta fra la pineta e gli scogli che arginavano la costa, così frastagliata da creare delle piccole insenature e la stradina che portava giù fino al mare era molto lontana. Il posto era l’ ideale per poter prendere il sole integralmente senza correre il rischio di essere vista da qualcuno.

Serenella aveva lavorato tutto il giorno e non vedeva l’ ora di sdraiarsi sotto il sole a godersi qualche ora del suo benefico calore ed anche per abbronzarsi un po’, visto che era pallida come una mozzarella.

Posò la sua sacca con i pochi effetti personali, si spogliò, poi si stese sulla sabbia fine e rovente. Sentiva il caldo invaderle ogni cellula del suo corpo ed avvertiva una meravigliosa sensazione. Se ne stava beata, rilassata, liberando la mente da tutte le sue preoccupazioni, infatti negli ultimi tempi erano state veramente tante, con tutte le scadenze da rispettare.

Quando qualcosa o qualcuno si frappose fra lei e il sole, aprì gli occhi ed un’ ombra gigantesca le apparve davanti, con le gambe divaricate, intimandole: ” Si rivesta immediatamente, lei è in flagranza di reato con l’ accusa di atti osceni in luoghi pubblici.”

Lei impulsivamente rispose: ” Ma chi diavolo è? Cosa dice prego?”

E cercò disperatamente di agguantare qualcosa per coprirsi, ma l’ unico oggetto che riuscì ad afferrare fu la sua sacca, ben poca cosa. Così imbarazzata per l’ accaduto e per la grottesca situazione in cui si era ritrovata, finalmente riuscì a trovare il copricostume e coprirsi alla meno peggio. L’ uomo in divisa pareva divertito ed infatti, invece di distogliere gli occhi da quel corpo statuario, se lo mangiava con gli occhi.

Era un corpo splendido, flessuoso, con le curve al punto giusto. Il seno a forma di pera era piccolo ma ben proporzionato, se ne stava eretto al vento, poi i fianchi rotondi e due bellissime gambe senza alcuna imperfezione ed infine quel triangolo di pelliccia rossa che se ne stava come un’ ostrica con la sua perla.

Mentre faceva tutte queste constatazioni, il bastardo divertendosi un mondo le chiese: ” Documenti, prego.”

A questo punto Serenella rossa per la vergogna e per la sfacciataggine dell’ uomo che palesemente godeva dello, spettacolo, replicò: Agente mi scusi, ma non c’è nessuno, sono in un luogo appartato e discreto, chi dovrei scandalizzare?”

Lui le rispose: ” Le sembra una giustificazione per il fatto che non c’è nessuno? Per questo lei si sente autorizzata a fare ciò che vuole?”

La donna spazientita gli gridò alterata: ” Allora abbia almeno la delicatezza di girarsi, così le prendo tutti i documenti che vuole.”

L’ uomo si girò sempre più divertito ed intanto dai grandi occhiali a specchio, riusciva a vedere tutto quello che Serenella stava facendo. Incantato notò il più bel fondoschiena che avesse mai visto. La sua forma a mandolino era una meraviglia. Fece fatica a nascondere l’ eccitazione che piano piano stava montando, rigonfiando a dismisura i pantaloni.

Alla fine lei borbottando si rivestì e le porse la sua carta d’ identità. Lui fece i controlli e compilò il verbale dicendole che l’ indomani alle nove doveva comparire davanti al giudice competente, che le avrebbe inflitto l’ ammonimento ed il pagamento di una multa di ben 500 euro. Lei accennò una protesta ma fu inutile, allora prese le sue cose e risalì la stradina fin dove aveva parcheggiato l’ auto. Restò di stucco, quando notò dallo specchietto che l’ agente stava prendendo il suo numero di targa e parlava con soddisfazione con il collega che era rimasto sulla volante.

Serenella arrivò a casa con un diavolo per capello, parlava da sola urlando: ” Guarda sto deficiente, tutti a me devono capitare i pervertiti e gli stronzi. Domani con questa rogna perderò l’ appuntamento con l’ avvocato e salterò anche quello con il dottor Perruzzi. Ma se pensa di averla vinta si sbaglia.”

L’ indomani si preparò con cura, indossò un abito di seta, che morbidamente scivolava sui fianchi, sembrava una nuvola rosa, infine dei sandali altissimi che slanciavano la figura e si recò in tribunale. Entrò in aula sicura di sé, ancheggiando in modo seducente tanto da far voltare tutte le persone, compreso il genere femminile. I suoi capelli fulvi e vaporosi le davano l’ aspetto di un Barbie, era semplicemente una favola. Ma successe una cosa imprevista, passando attraverso la porta il vestito si impigliò alla maniglia sollevandolo, e mostrando tutto ciò che c’ era da vedere.

Serenella cercò di liberarsi garbatamente, in modo che non si strappasse la stoffa, mentre si faceva rossa in viso, proprio come il colore dei suoi capelli, ricordandosi che sotto non portava biancheria intima. Questo provocò lo scompiglio generale, le donne parlottavano scandalizzate. Gli uomini erano tutti eccitati nel vedere quel ben di Dio. Il poliziotto che l’ aveva multata, l’ osservava sempre più compiaciuto e poi sparò la battuta infelice: ” Ma lei è proprio una recidiva…” E gli strizzò l’ occhio in senso di sberleffo. Serenella avrebbe voluto mettergli le mani addosso ma mancava solo che l’ accusassero di oltraggio a pubblico ufficiale e finisse in galera.

Iniziò l’ udienza e il giudice lesse i capi d’ accusa. Atti osceni in luogo pubblico, nonché violazione di balneazione… resistenza … poi diede la parola a Serenella per difendersi e controbattere.

Lei iniziò la sua difesa che già dall’ inizio faceva acqua da tutte le parti: ” Signor giudice, forse avrò sbagliato, ma le assicuro che sono anni che vado a prendere il sole in quel posto isolato e nascosto così bene, che mai nessuno fin d’ ora l’ ha scoperto.”

Il giudice le disse severamente che se voleva prendere il sole nuda doveva andare in un campo nudista e poi aggiunse: ” Lo sa che esistono vero? Mi dispiace ma la multa non è più di 500 euro ma di 1000, perché per sua stessa ammissione ha detto che ha infranto la legge più volte.”

A malincuore a Serenella non restò che accettare la sentenza. Risentita si girò verso il poliziotto lanciandogli un’ occhiata assassina. Stava per salire in auto quando l’ agente si accostò nuovamente, lei si girò di scatto, lo sguardo feroce e sbottò: ” Ancora lei, ma cosa vuole ancora? Mi è già costato la bellezza di 1000 euro.”

Davide questa volta era seriamente dispiaciuto, anche perché quella ragazza l’ aveva completamento rapito e non voleva che finisse così, aveva voglia di rivederla e non sapeva come rimediare, provò a dirle: ” Senta mi dispiace, non pensavo che andasse a finire in questo modo…”

Lei invece rispose: ” Ma se ne vada, mi faccia il piacere…” Davide la vide allontanarsi a gran velocità e lui rimase in mezzo alla strada come un allocco.

Serenella cercò di dimenticare l’ accaduto ma non ci riusciva, doveva trovare il modo di fargliela pagare. Così decise che non si sarebbe lasciata intimorire e sarebbe tornata nuovamente nella spiaggetta.

Il giorno dopo, nel tardo pomeriggio, ritornò sul luogo incriminato, si sdraiò vestita solo con un grande cappello di paglia. Come previsto Davide abboccò, era ansioso di rivederla e riconoscendo il soggetto era sicuro che sarebbe ritornata, non era il tipo che si lasciava intimorire per così poco. Lei avvertì la sua presenza, mentre a pancia in giù sfogliava distrattamente una rivista di gossip e gli disse: ” A quanto pare, vedo che lei si è affezionato a me…”

Davide rosso in viso come un peperone le disse: ” Senti sono venuto per scusarmi, perché è vero che tu hai trasgredito la legge, ma è pur vero che qui non viene nessuno… d’ altronde non credevo che il giudice fosse così intransigente.”

Serenella pensò: ” Ecco, il pollo… è mio, adesso ti farò arrostire lentamente. Si girò senza coprirsi e divaricò le gambe in modo provocatorio, a quel punto Davide non capì più niente ed esclamò: ” Lo fai apposta vero?” Serenella pensò di averci visto bene, l’ aveva in pugno ma voleva farlo cuocere a puntino. Davide non poteva restare un secondo di più, la sua eccitazione era al massimo. E senza aggiungere altro, si allontanò sparendo dietro i grossi scogli.

Lei era soddisfatta aveva fatto scappare il coniglio ma questo era solo l’ inizio, voleva di più, voleva farlo inginocchiare ai suoi piedi. Il sole era appena tramontato colorando di rosso l’ orizzonte, la brezza marina era piacevole sulla pelle abbronzata e non aveva voglia di andar via. Quando finalmente decise di tornare a casa, trovò Davide vicino alla sua auto. Lei sempre più acida gli gridò: ” Ma forse ti devo denunciare per stalking?”

Lui rispose:” Volevo chiederti se per farmi perdonare ti posso invitare a cena pago io s’ intende…”

Serenella pensò: ” Ma guarda che cafone, e me lo dice pure…” Poi rispose: “ Accetto, ma ad una condizione, scelgo io il ristorante.”

A questo punto doveva fargli pagare tutto ciò che poteva. Scelse il più costoso della riviera, un ristorante a cinque stelle, rinomato per il suo particolare menù di piatti francesi e raffinati. Si diedero appuntamento per le otto e trenta a casa di lei, lui arrivò puntuale e trovò Serenella ancora in accappatoio. Lei con disinvoltura gli chiese di accomodarsi in salotto che avrebbe fatto presto.

Volutamente lasciò aperta la porta da cui si poteva vedere la camera da letto. Lentamente si tolse l’ accappatoio e restò nuda, poi iniziò ad ungersi il corpo con un olio profumatissimo, la cui fragranza seducente inebriò tutta la casa. Davide non poteva fare a meno di vederla, mentre lei si spalmava l’ essenza iniziando dai piedi, voluttuosamente risalì le gambe massaggiandole delicatamente, poi indugiò fra le cosce abbronzate, e così via fino ai fianchi, poi fu la volta dei seni che al suo tocco si rizzavano eccitati, fino ad arrivare sul collo lungo da cerbiatta.

Davide sentiva il membro scoppiare, si alzò nervosamente mettendosi a camminare per la stanza pensando che lei lo stava facendo di proposito, voleva provocarlo, ma che non sarebbe riuscita a farlo cadere in trappola. Serenella una volta finita questa delicatissima operazione si infilò un abitino leggero a fiori, che lasciava intravedere le sue forme perfette e naturalmente si dimenticò la biancheria intima. Si sistemò i capelli setosi e concluse con un filo di rossetto.

“ Possiamo andare…” esclamò compiaciuta. Ma una volta in auto gli disse: ” Non ti dispiace se guido io vero? Non mi fido molto degli uomini.”

Così dicendo prese posto alla guida, e schizzò via come un fulmine. Il motore rombava sotto la sua guida pericolosa e le ruote stridevano ad ogni curva. Davide, nonostante la cintura di sicurezza, si teneva con entrambe le mani al sedile evitando così di essere sballottato da una parte all’ altra. Lei si stava divertendo come una matta, cambiava continuamente le marce, così facendo, gli faceva vedere le cosce. Con una brusca fermata s’ infilò nel parcheggio, Davide voleva aggredirla tuttavia sfoderò un sorriso, cercando di apparire il più tranquillo possibile.

Cenarono divinamente con ostriche e champagne, poi arrivò il conto che fece strabiliare gli occhi di Davide ma a denti stretti pagò senza battere ciglio. Fu una serata di ammiccamenti, sorrisi, sguardi d’ intensa e soprattutto di grande seduzione. Davide la guardava e pensò che era bella da morire, bella come una dea. Una volta usciti lei gli disse: ” Che ne dici se la smettiamo di giocare, conosco un posticino dove possiamo stare tranquilli, ma forse lo conosci anche tu o sbaglio?

Lui non rispose ma si diresse verso la battigia nascosta. Era una notte fantastica, la luna sembrava una palla di fuoco e il mare ondeggiava di pagliuzze dorate.

Lei si spogliò e gli porse la mano, cosa c’ era di più romantico di un bagno a mezzanotte, in quella atmosfera magica. Entrarono in acqua e le loro mani si intrecciarono, sfiorandosi e toccandosi dappertutto, lui la prese in braccio mentre le sue gambe lo afferravano a sé.

La penetrò d’ un colpo, lei sentì il suo membro sbattere contro la tenera e gonfia vulva che lo racchiuse. Fu intenso e travolgente e mentre i loro corpi si fusero in un amplesso incredibile, le lingue vogliose cercavano la gola. Lui dopo una serie di colpi profondi esplose dentro, inondandola del liquido caldo e vischioso. Lei si riempì tutta, urlando di piacere.

Continuarono a giocare nell’ acqua, poi uscirono e si sdraiarono uno accanto all’ altro ma solo per poco perché presi da una voglia irrefrenabile ricominciarono ad accarezzarsi sempre più in profondità poi lui osò qualcosa di più, si fece strada di dietro, infilando un dito prima lentamente e poi più dentro, lei provò un brivido mai sentito e quando lui continuò sempre più allargando l’ orifizio con due dita lei non si ritrasse anzi provando delle sensazioni fantastiche di grande piacere, le si fece più contro, donandosi completamente.

Sentiva la voglia esplosiva di essere posseduta nel buco proibito e quando lui si accorse che si era aperta sufficientemente si appoggiò su di lei aprendole le natiche. Lei si mise alla pecorina e lui si incuneò fra le cosce e prendendola per i fianchi la sodomizzò. Lei urlò di dolore tanto quel membro così duro la violentava ma poi man mano che scivolava dentro ed usciva si eccitava sempre più. Le piaceva da morire e si stava sbrodando nuovamente, quando lui aumentò di intensità e si scaricò bollente nel suo ventre, Serenella ebbe un altro orgasmo memorabile.

Era stordita e appagata da quella incredibile notte e in quel preciso istante decise che non si sarebbe fatta scappare un maschio così dotato e poi doveva ammetterlo le piaceva proprio un sacco quel rompi.

Anna Rossi 11/08/2017 11:12 5552

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.

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