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Questa è un racconto erotico: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerlo.

Il frutto proibito

Erotismo e per adulti

Gli era sempre piaciuto quel suo modo di fare semplice, ma al tempo stesso accattivante e sensuale. Purtroppo era un frutto proibito, perché era la donna del suo carissimo amico. Non era particolarmente bella, ma aveva un non so che di speciale, di intrigante, sia nel parlare che nel muoversi, insomma, era dotata di un fascino straordinario.

Ogni volta che veniva invitato a cena dai suoi amici e lei gli passava accanto, il profumo della sua pelle, il suo odore, rappresentavano per lui un carisma particolare. Un segreto celato a tutti, ma che con il passare del tempo era diventato un desiderio irrefrenabile, un sogno inconfessabile.

Una sera, durante una tempesta d’ acqua interminabile, l’ aveva incontrata per caso. Lei camminava spedita cercando di mantenere l’ ombrello, che ad ogni folata di vento glielo contorceva, facendola bagnare. Si era fermato chiedendole se voleva un passaggio fino a casa, lei annuì e salì velocemente in auto.

Inzuppata e con il fiato corto gli disse: ” Francesco sei il mio angelo.” Poi si tolse il cappotto fradicio, sotto indossava una camicetta bianca che era anch’ essa intrisa d’ acqua e le aderiva al corpo, lasciando intravedere i seni eretti che si sollevavano provocanti per il respiro affannoso. Lui davanti a tanta bellezza andò nel pallone, osservò che una goccia di pioggia s’ era fermata proprio nell’ incavo del seno palpitante e sembrava essersi messa lì, proprio per attirare la sua attenzione.

Un brivido di libidine lo attraversò dalla testa ai piedi. Cercava inutilmente di nascondere l’ eccitazione che aumentava a dismisura. Luisa era ben consapevole dell’ effetto che faceva su Francesco e quindi sfacciatamente, si strinse a lui abbracciandolo forte per ringraziarlo, sentì così il suo turgore sempre più evidente e compiacendosi del suo fascino, sorrise maliziosa.

Francesco si diede del cretino, per essere così vulnerabile di fronte al sex appeal di Luisa, l’ accompagnò a casa salutandola frettolosamente. Pensò che avrebbe dovuto troncare ogni tipo di rapporto con lei, senza però, sacrificare l’ affetto sincero che provava per l’ amico Tiziano. Tuttavia, doveva farlo discretamente e senza destare alcun sospetto circa il vero motivo del suo improvviso allontanamento, cioè per la forte e incontrollabile attrazione che nutriva nei confronti di Luisa.

Era consapevole che se avesse continuato a frequentarla, si sarebbe messo nei guai e che guai... Purtroppo spesso si fanno i conti senza l’ oste… infatti, per alcuni giorni riuscì ad evitare l’ amico, anche se faticosamente, in quanto gli mancava la sua compagnia, inoltre, l’ immagine di Luisa, lo perseguitava in ogni istante della giornata. Al sol pensiero di lei, veniva travolto dal desiderio sfrenato di possederla, di farla sua e di realizzare così il suo sogno.

Un giorno capitò una cosa imprevedibile, stava rientrando a casa dopo una giornata di lavoro molto impegnativa e non vedeva l’ ora di fare una doccia e sdraiarsi sul divano a guardare la tivvù. Si era appena messo comodo quando ricevette un messaggio di Tiziano, il quale gli chiedeva un grosso favore, per motivi di lavoro si trovava fuori città, e gli chiese se poteva recarsi a casa sua, per sistemare il termostato dei calorifici che improvvisamente era andato in blocco.

Luisa non sapeva a chi rivolgersi per risolvere il problema e per di più, la temperatura essendo scesa sotto lo zero, faceva molto freddo. Francesco, preoccupandosi della sua reazione nel rivedere Luisa, avrebbe voluto rifiutare. Il pensiero di incontrarla a casa sua e da sola lo metteva in agitazione, sarebbe potuto accadere di tutto.

Intanto si era messo anche a nevicare ed il freddo si era fatto più pungente e così preso dai rimorsi decise che sarebbe andato a sistemargli il termostato. Non poteva lasciare l’ amica al gelo e poi, come avrebbe giustificato un suo rifiuto? Cosicché a malincuore e con trepidazione si avviò verso casa di Francesco.

Aveva il presentimento che non sarebbe finita bene e che stava per cacciarsi in una storia più grande di lui, ma ormai era impossibile tornare indietro e sottrarsi da questa incresciosa situazione. Suonò più volte il campanello, ma Luisa non apriva, sollevato stava quasi per andarsene, quando improvvisamente apparve sulla soglia quella avvenente creatura.

Nettamente in disagio e profondamente inquieto davanti a quella visione, riuscì a malapena a balbettare: ” Ciao, mi ha telefonato Tiziano dicendomi che hai un problema con il riscaldamento.”

Lei si scusò per aver tardato ad aprire, aggiungendo che stava sotto la doccia, ma questo era palese. Con l’ accappatoio quasi aperto sul davanti, la pelle liscia ancora bagnata, le gambe flessuose e armoniose ed il petto sodo che sbucava dalla scollatura, era molto attraente e provocante. Lui faticò a distogliere lo sguardo da quelle fattezze che gli ammaliava la vista e non solo quella.

Luisa dal canto suo sembrava non accorgersene, gli fece strada dove c’ era il collegamento elettrico. Francesco credeva che si trattasse solo di un piccolo guasto, ma quando accidentalmente toccò il pulsante d’ accensione, qualcosa provocò un corto circuito e rimasero al buio. Lui si affrettò a trovare il cellulare per fare luce, quando sentì la mano di Luisa che dolcemente l’ accarezzava. Cercò di allontanarla dicendole: ” Luisa ti prego non possiamo…”

Ma le parole restarono sospese nell’ aria. Lei continuò senza badare a ciò che le stava dicendo. Con le vibrazioni alle stelle, la passione li travolse in un abbraccio infuocato. Le labbra si cercarono assaporando il gusto dell’ altro, la pelle accaldata e sempre più desiderosa di tocchi profondi. Francesco l’ adagiò sul tappeto, la sentiva nuda, fremente e vogliosa, la coprì con il suo corpo. La bocca scivolò sulla sua pelle umida indugiando nelle pieghe nascoste e calde. Poi s’ appoggiò delicatamente, insinuandosi fra le gambe, possedendola fino in fondo.

Il piacere estremo li trascinò in una goduria senza fine. Stremati dall’ intensità del momento, restarono sdraiati uno accanto all’ altro e in silenzio, riuscivano solo a sentire il tumulto dei loro cuori. Improvvisamente come se n’ era andata, ritornò la luce.

La magia di quell’ attimo così speciale sparì lasciando, al suo posto solo smarrimento.

Francesco se ne andò cosciente di aver combinato un bel casino, aveva tradito il suo migliore amico e questo gli lasciava tanta amarezza nel cuore. Passarono alcuni giorni, senza che si facesse sentire, né vedere, né tanto meno lo fece lei . Fino al giorno in cui all’ ora di pranzo, decisero con un collega di andare a pranzo in un ristorante un po’ fuori mano, ma a suo dire famoso per le specialità a base di pesce.

Nonostante fosse un giorno lavorativo, c’ era molta gente e la sala quasi piena. Francesco si guardò in giro per trovare un tavolo tranquillo, quando vide seduti in un angolo appartato, Tiziano e Luisa. Fece per andarsene, purtroppo fu troppo tardi, l’ amico vedendolo lo chiamò: ” Francesco, Francesco che fai scappi?”

Lui fece il finto tonto, si avvicinò cercando di controllarsi il più possibile, affinché non notasse il suo grande malessere. Nei confronti dell’ amico provava un impressionante senso di colpa, che lo tormentava ed l’ aver rivisto Luisa dopo tanto tempo aveva provocato in lui un terremoto emozionale non indifferente. Rivederla, per lui, era stato come accendere un fuoco in piena estate. Dopo l’ impatto iniziale, trovò finalmente la forza di rispondere: ” Ma no figurati, non vi avevo visto, con tutta questa gente… E’ da parecchio che non ci si vede, ma vi trovo benissimo”.

Tiziano lo rimproverò per non avere risposto ai suoi innumerevoli messaggi e telefonate, per svariati giorni lo aveva cercato inutilmente, senza ricevere da parte sua la benché minima risposta. Francesco abilmente, trovò subito una scusa e rispose che aveva avuto il cellulare guasto.

Luisa sempre più sfrontata, lo invitò ad unirsi a loro, ma lui rifiutò, dicendogli che era in compagnia di un collega e che dovevano discutere di alcuni problemi di lavoro. Francesco assieme al compagno, si sedettero ad un tavolo distante da quello di Tiziano. Ma ciò nonostante, Luisa non faceva altro che fissarlo insistentemente a tal punto che Francesco si avviò alla toilette per cercare di stroncare quella situazione alquanto spiacevole.

Ma fu tutto inutile, la donna lo seguì, non può farmi questo, pensò, solo a vederla il sangue gli ribolliva. E poi quel giorno, le sembrava ancora più seducente e provocante, con la gonna a tubino ed uno spacco profondo centrale che lasciava intravedere le sue gambe perfette.

Luisa s’ intrufolò con lui nel bagno e gli tappò maliziosamente con la mano la bocca, mentre lui cercava di protestare, sapeva che avrebbe voluto rimproverarla.

Gli disse fissandolo: “ Se hai il coraggio, dimmi che non mi desideri più e che non hai mai ripensato a quella sera.”

Lo incitò: “ Dai sto aspettando che tu mi dia una risposta sincera.” Continuò: “ Ti prometto che dopo sparirò per sempre dalla tua vita.”

Per tutta risposta e sopraffatto dal desiderio, Francesco la baciò appassionatamente, lasciandola senza respiro, mentre i loro corpi si avvinghiavano vogliosi. Lui soffocò un gemito di piacere e le disse: “ Dobbiamo rientrare in sala, se non vogliamo insospettire gli altri.”

Non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che si trovò Tiziano di fronte, il quale dopo un attimo di stupore, vedendo Luisa accaldata e l’ amico in difficoltà, capii tutto e gli sferrò con violenza un pugno in faccia, facendolo barcollare, poi senza dire una parola uscì sdegnato, guardandoli con odio.

Francesco, toccandosi il labbro sanguinante disse a voce alta: “ Lo sapevo che mi sarei messo nei guai… Luisa era e doveva restare per me un frutto proibito.”

E adesso era rimasto solo tanto amaro in bocca.

Anna Rossi 14/04/2017 04:33 5784

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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