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...ci studio un pochino su, poi, specialmente con le alterazioni, per vedere se è possibile mandare, pardon, affanculo in modo adeguato e pertinente… che non ci dobbiamo credere mica che la parola falso, per esempio, rappresenta davvero la falsità del falso, oggi… ma nemmeno per sogno… così che ho creato, per la bisogna, una specie di tavole mie, un paradigma per una nomenclatura offensiva alla luce dell’ attuale società mediatica… che se tu oggi dici falso a qualcuno, non gli dici niente, quasi… ma gli devi dire falsuro, invece… o in quantità tetrafalsuro… o falsoso o iperfalsoso o megafalsuro… insomma, ci gioco un giuochino con i suffissi e i prefissi, io… oppure, se si deve dare del fottuto, invece, si prende il mio paradigma e si sceglie tra bisfottuto o perfottuto o transfottuto o eccetera…” che poi se la ride e ce la ridiamo un po’ anche noi per quei morfemi scemi… e il Santovito, tutto divertito, se lo interroga curioso “ E se ci devo dire cornuto, allora?...” e il Cavuto fa la finta di guardarsi le sue tavole e gli dice scherzoso “ Ehhh, se ce ne sono di carini, per questo lemma!… senti un po’… ipercornuto, ti piace?... o cornutico o cornutoso… ma io preferisco cornutico… che ci richiama ad un legame ancora più forte…” ci partecipa pure il nipote lirico a quella specie di oroscopo linguistico, che gli dice “ E sciocca, allora?...” e il Cavuto estrapola dalle sue griglie mentali e pronto risponde “ Eh, qui non è facile… abbiamo le flessioni solo per gradazioni di quantità… bisciocca o trisciocca o tetrasciocca… e ciò perché, penso io, ci sono parole che non si logorano troppo riguardo alla qualità… come, pardon, per troia, che ci fa bistroia o supertroia o megasupertroia… che qui mi fermo io però, che spetta forse ai tartassiani seguitare questa lista, in un futuro…” così mi ci metto anch’ io in quel ludo morfemico e domando come si deve declinare cialtrone… e quello si fa la sua finta di guardarsi sulle sue tavole e mi stringa questa lista… pentacialtrone o ciatronuro o cialtronio o cialtronico o in quantità ipercialtronico o in qualità cialtronato… così tutti lì si vogliono far dire qualcosa, la sua ingiuria infamante, un po’ come dall’ astrologo… e via allora con stronzo, che si declina… bistronzo o stronzoso o stronzito o tetrastronzo o stronzuro o iperstronzuro o ipostronzito o ultrastronzuro… e via con servo, che si varia così… pentaservo o servoso o servico o servume o servuro o iperservuro o iposervico o ultraservico o megaservuro… ci trascorriamo così un po’ di tempo, divertiti da quel terribile generatore di parolacce… che poi mi rimetto sul mio piatto e m’ infilzo e mi taglio, zac zac, il mio agnello arrostito… ma anche su questa pietanza ci ha da ridire il Santovito, che si chiama il cameriere e ci dice “ Ma che ci avete fatto brucare l’ erba greca, voi, a questa bestia?...che ha la carne con quel tanfo disgustoso, proprio…” e il cameriere pronto “ Nossignore, che questa bestia ci proviene invece dalla Jugoslavia, e si è brucato solo l’ erba slava…” così che ci ridiamo tutti e il Santovito, che voleva farci ancora lo spiritoso, risponde “ Ma come?... in Jugoslavia non ci nasce l’ erba greca, ma solo l’ erba slava?...” ma poi la moglie se lo richiama un po’ il marito, col lacciolo del giudizio, che gli dice “ Ma mangia, tu, ch’è tutta grazia di dio…” … frattanto il Cavuto si sta recuperando il tempo perduto e si disossa silenzioso una costoletta, ma poi si asciuga la bocca col salviettino e ci esclama “ Ah, la parola... che cos'è la parola!" |
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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