C'era una volta una volpe che era molto affamata.
Non aveva catturato nessuna preda da tre giorni e la sua proverbiale furbizia stava cominciando a essere messa un po' troppo alla prova.
A forza di andare a caccia, finalmente vide un uccellino.
Era piccolo, piccolo, ma per una che aveva fame andava bene.
"Almeno mi calma i morsi della fame" pensava la volpe.
Capendo di non avere scampo, l'uccellino cominciò a parlarle.
"Se non mi mangi posso soddisfare tre voglie: quella di formaggio, quella di olio e quella di ridere" le disse l'animaletto.
"Smetti di parlare e comincia a farmi vedere se quello che mi hai promesso "è vero" rispose la volpe.
L'uccellino volò verso il sentiero e incontrò una donna con una cesta piena di formaggio.
La donna stava andando al mercato a vendere i prodotti della sua fattoria.
L'uccellino cominciò a saltellarle davanti, cinguettò e si fece inseguire.
La donna mise a terra la cesta e cercò di prenderlo, ma non ci riuscì.
Quando fu stanca di inseguire l'uccellino, la donna tornò alla cesta, ma il formaggio era sparito.
La volpe, con la pancia piena di formaggio, gli disse: "Adesso mangerei volentieri dell'olio".
L'uccellino tornò sul sentiero e vide un uomo che aveva un fiasco pieno d'olio.
Lo stava portando a casa perché l'aveva appena comprato.
L’ uccellino si fece notare dall'uomo che cercò di acchiapparlo.
Mise a terra il fiasco e corse dietro all'uccellino.
Nel frattempo la volpe rubò l'olio.
Dopo essersi leccata i baffi sporchi d'olio,
la volpe ricordò all'uccellino, che deveva ancora farlo ridere.
Il piccolo uccello volò in un campo e andò a svolazzare intorno ai contadini che stavano lavorando.
Saltò sulla testa di uno, beccò il naso di un altro e tolse il cappello ad un altro ancora.
In un momento, ci furono almeno dieci contadini che si aiutavano a vicenda per liberarsi dall'uccellino.
Ne nacque una gran confusione che fece ridere a crepapelle la volpe.
"Ti sei meritato la libertà" disse all'uccellino furbo e con lui volò via felice.