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Questo racconto è inserito in:
 Parte 8 della raccolta "Satyricon Now " di paolo corinto tiberio (13 racconti)

Satyricon Now (8) - Così parlò lo Spitillo

Comicità e Satira

CAPITOLO XIII – Così Parlò lo Spitillo

Tutto questo popò di roba ce lo riversa addosso il D’ Antonio, ch’ era ritenuto lì una specie di bardo, ma lo Spitillo, ubriaco che era uno schifo, con il boccone ancora in bocca, dice:” Ma sta attento tu, che va a finire che magari ci porti scalogna con queste apocalissi tremende… e l’ acqua qua qua qua… e i fiumi glo glo glo… e dove se ne vanno i venti?... indovinala grillo… un po’ qui e un po’ qua, dove se ne sono sempre andati, dico io… che i buoi ci trascinano ancora il carro, e domani è un altro giorno… e ciò che si è guastato oggi, domani si riaggiusta… quel che non si ha ora, si avrà dopo… gli elefanti e le balene… eeeh che sarà mai?... si fottessero… o noi o loro… ci siamo cresciuti come i figli dei conigli, qui, sopra questa palla che va a galla nel vuoto… e allora l’ omuccio s’è mangiato la tigre, invece che la tigre l’ omuccio… che ci vogliamo fare?... vuol dire che la storia così è che deve andare… così è che ci si smatassa l’ evoluzione, a noi… mi dispiace ma mi piace, come diceva quello… salute!... ma se devo dirla tutta però, è che qua ognuno vuole i suoi piatti pronti… vogliamo cristo a mietere e la madonna che ci raccoglie le spighe… ma non ci cala mica dal cielo con la cesta un boccone di pane… ma credono che crescono invece i maiali cotti sull’ albero, qui da noi… così ci giungono da tutto il mondo che ci è diventata una babilonia questa terra e ciascuno si mastica il suo grasso carnevale… ciascuno se lo vuole acchiappare la sua goduria… tutti vogliono stare e restare bene a questo mondo… chi non si custodisce il suo pezzetto di tesoretto?... ve lo dico io che se ne fregano che al polo si squagliano i pinguini… che non c’è uno, dico io, uno che non si fa le sue tre docce calde giornaliere… che si suda in casa propria senza comprarsi il suo climatizzatore, che di notte è uno stracciaorecchie per i vicini… che non ci ha il suo scintillante videotelefonuccio con la musichetta leggera… poporopò… pipì pirò… che anch’ io, si capisce, ce li ho queste cose… e ci ho la mia fabbrichetta inoltre che dà da mangiare a venti pancie di operai, alla mia famiglia e anche al cane… e ora ho in mente di comprarmi il capannone del Saverio… che quello se lo vuole vendere perché i suoi figli non ci vogliono stare, dice, lì in mezzo a tutta quella puzza… che vogliono fare i manager loro, con la poltrona di pelle e la scrivania e tutto il resto… ma dagli mille calci in culo, dico io, a quei scimuniti… bah, che non è da credere che ci va tutto storto come l’ uccello del cane… ma dove li troviamo spettacoli così spettacolari?... accendi la televisione e subito ci arriva una scorpacciata di divertimenti… e intanto il Silvio ci ha comprato Cacà… e ora scommetto che st’ anno si vince lo scudetto e la cempionslig… che quello se lo scarta e incarta la difesa avversaria… toc… toc… come birilli… eh, ci ha speso i suoi venti milioni, mica uno scherzo… però il suo patrimonio non se n’è nemmeno accorto… che quello se l’è trovato veramente la sua pignatta piena d’ oro… è venuto su dal niente, che non ci aveva nemmeno gli occhi per piangere… si è pescato con i denti le sue monetine nella merda… così è cresciuto come la massa del pane e ora non si sa quanti milioni di milioni che ha… e sì che le sue gatte da pelare all’ inizio ce l’ ha avuto anche lui… eccolo che si indurisce le ossa su le navi, nei viaggi, a cantare… oooh… oooh… per i turisti… qui è che forse s’è trovato il suo tesoruccio… chi sa il nido, si sa, si raccoglie l’ uovo… fatto sta che si è messo subito a costruire case… e gli fila tutto liscio liscio come l’ olio e col vento in poppa… e s’è comprato un tivvù, se n’è comprato un altro, poi un altro ancora… e se non si è comprato la rai è perché già gli faceva i suoi comodi… ma mica s’è fermato qui, che quel uomo è un demonio… così s’è comprato tutto ciò che era reperibile sul mercato… ma siccome anch’ io come voi ci mastico un pochino di letteratura, il succo del mio ragionamento ve lo vado a dire con questo recitativo:

se si va alla televisione, c’è lui per primo
se si va alla banca, ti apre il conto
se si va alle poste, t’ imbuca la posta
se si va al mercato, ti fa la standa
se si va alla libreria, ti compri mondadori
se si va all’ edicola, ti sta avvolto al giornale
se si va al telefono, pronto ti parla
se si va allo stadio, forza milan
se si va all’ edilizia, ti tira su casa
se si va al ristorante, ti cuoce la cena
se si va al mago, ti fa le carte
se si va a cantare, ti fa il poeta
Ci guarda tutte le faccende, questo dio!”


paolo corinto tiberio 18/06/2015 11:06 925

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Nota dell'autore:
«satira menippea»

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paolo corinto tiberio ha pubblicato in:

Libro di poesieAnime in versi
Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere

Pagine: 132 - € 10,00
Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061


Libri di poesia

Ritratto di paolo corinto tiberio:
paolo corinto tiberio
 I suoi 24 racconti

Il primo racconto pubblicato:
 
Per grazia ricevuta (30/05/2011)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
SATYRICON NOW - La Ricomposizione (15/11/2018)

Una proposta:
 
SATYRICON NOW - La Ricomposizione (15/11/2018)

Il racconto più letto:
 
Per grazia ricevuta (30/05/2011, 2884 letture)


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