Una nuvoletta viveva felice insieme alle sue sorelline nell’immenso cielo azzurro. Le giornate si svolgevano all’insegna della spensieratezza e dell’allegria. Il vento la trasportava dolcemente ed era magnifico viaggiare osservando il mondo da lassù. Candida e soffice era il sogno di ogni bambino e lei stravedeva per loro, per questo si metteva alla ricerca di parchi dove trovare ragazzi intenti nel gioco tra risate e schiamazzi.
I fanciulli l’ammiravano incantati quando si trasformava in varie forme, riconoscevano figure diverse e fantasiose, il gioco era eccitante e dava modo di sviluppare l’immaginazione.
C’erano giorni che il vento soffiava con forza tanto da farla scontrare con le altre nuvole, così diventava scura e buttava giù tante gocce di pioggia annaffiando la terra di fresca linfa vitale.
La natura con l’acqua ed il sole rifioriva e il circolo di vita continuava il suo compito rendendo la terra prospera e colorata.
Ma un giorno una strega invidiosa, volle mettere fine a tale meraviglia facendo calare la notte per sempre. Così nel buio le nuvole non poterono più rincorrersi e guardare giù, le piante senza sole morirono e nei bimbi crebbe la tristezza per quel mondo senza luce.
La nuvoletta sconsolata non sapeva cosa fare, passava il tempo nell’oscurità. Neanche il vento soffiava più ormai, erano calate le tenebre che avvolgevano tutto.
Il freddo metteva i brividi nel corpo e nell’anima ed era l’unica sensazione che si percepiva in quello stato di morte apparente.
Bisognava sconfiggere la strega per far ritornare la luce e il calore della vita, ma solo la fata bianca con i suoi poteri magici poteva interrompere l’incantesimo.
La nuvoletta si fece coraggio e volò fin giù nel bosco dove sapeva di trovarla tra la fitta vegetazione. “Fata bianca ci sei? Sono una piccola nuvola del cielo, ho necessità di parlarti”, ma nessuna risposta. “Ti prego fatti vedere, con questo buio solo la tua luce bianca può risaltare agli occhi. I bambini hanno bisogno di te, della tua magia per spezzare l’incantesimo della strega nera”.
Quando ormai era rassegnata a ritornare su nel cielo, ecco che una luce splendente apparve dal nulla. “Dimmi nuvoletta, cosa posso fare per te?” una voce calda uscì da quel chiarore. “Oh fata bianca, tu puoi far ritornare la luce e la vita? Siamo disperati, c’è tanto freddo che non sappiamo neanche più se siamo ancora vivi”.
La fata, sfavillante nella sua luce, rispose “andrò a combattere la strega per riportare la luce sulla terra, così da poter restituire ai bambini la gioia di vivere”. La nuvoletta era felice “grazie fatina, tu sei la nostra unica salvezza” rispose e volò via.
La fata bianca si mise subito all’opera e trovò ben presto il nascondiglio della strega. Viveva nella profondità della terra dove la luce non arrivava. “Devi ritirare l’incantesimo” disse la fata “non ho nessuna intenzione di farlo” rispose la strega, “allora io farò penetrare la luce nelle viscere della terra dove tu vivi”. A questa risposta la strega visibilmente preoccupata rispose “non dirai sul serio! E come faresti sentiamo?”. “Anche io ho poteri magici sono una fata, non dimenticarlo” e subito dopo con la bacchetta magica battè due volte sulle rocce “che la luce arrivi fin qui e regni per l’eternità” Ed ecco dove prima c’era il buio assoluto risplendere un bagliore da accecare la vista. “No ti prego, spegni questa luce, non posso vivere senza il buio” disse la strega “anche i miei amici bambini non possono vivere senza la luce ed il calore del sole” rispose la fata bianca “tu ritira il tuo incantesimo ed io ritirerò il mio”. La strega non avendo altre alternative dovette cedere annullando il sortilegio.
Che meraviglioso sole apparve nel cielo, la luce ricopri il mondo e il calore avvolse ogni cosa. Finalmente la vita ritornò a scorrere portando gioia e allegria nei bimbi e le nuvole ripresero a volare candide portatrici di pioggia e di prosperità.