condusse nell'era della pace.
Nella umana veste di pater familias, con occhio attento anche agli eredi, di padre-padrone prese sembianze e, con il paese mortificato da prodi invasori, da padreterno finanche così profferì: Italia rialzati, paragonandola a Lazzaro da tempo in decomposizione!
Nella sacra veste, poi, di Mosè divise l'italica mandria, vero mare in tempesta, su due sponde opposte e, da buon pastore, indirizzò il suo gregge.
Io, dall'alto delle mie ispirate vedute con queste scritture, lo vedo persino vestire i panni del biblico Noè con il gravoso compito di traghettare sulla nostra meravigliosa arca, magico stivale adagiato in acque chete, il mondo intero nell'era della pace.
In ogni luogo imperante con lungimiranti vedute, in politica illuse solo la rossa, ma poi con chiari fini e senza casini portò in parlamento tante belle donne consegnando la nostra Italia in mano a belle ragazze, anche all'altezza, perfino morale, davvero splendide bellezze e quindi vere miss Italia.
Con il campo libero da ogni avversario, si ritrovò solo con un innocuo Grillo parlante per di più senza voce, con un tal Veltroni sempre più assente, di poi fuggente, senza per niente considerare un Di Pietro solo e sempre urlante, ma tanto più perdente, messo alle corde e disinnescato di ogni mordente.
Con tanti personaggi per niente affidabili ben volentieri farebbe merce di scambio, a proprio uso e consumo, ma poi non sapendo più cosa farsene li butterebbe o meglio li cestinerebbe.
Da presidente di calcio, di certo il più oculato e vincente, quella folta schiera di inutili politici, per giunta costosi alla nostra comunità, li metterebbe sul mercato come materiale di compravendita, vendendoli e rivendendoli a loro stessa insaputa con referendari segni e incontestabili fini di pronto guadagno.
Dopo avere illuminato, nonché alimentato con vera sostanza, il grande e buon Mike con Maurizio Costanzo, da novello re Mida, di certo più astuto, trasformò in aurea miniera ogni media comprata, indi toccata!
Con solita lungimiranza, toccò anche Sacchi che si ritrovò, a sua stessa insaputa, stratega vincente e stregone della “zona” al punto che San Siro divenne il palcoscenico verde del teatro la Scala con il Nureiev calcistico nella affascinante veste di un Van Basten danzante tra magiche fantasie.
A Milano corrono adesso i tempi di Adriano imperatore tra tante zozzerie, infime follie, pagate anche a caro prezzo da un padre di famiglia perdente, perché sempre permissivo e fin troppo buono, anche Balotelli va governato!
Caro presidente Moratti perché non prendi esempio da Berlusconi, in ogni luogo imperante, e segui il suo corso liberando così il passo al dottor Mourinho, ancora prigioniero nella sua cieca arroganza, che ormai da tempo irride, senza alcun ritegno, la nostra folta schiera di esperti di calcio, portando così alla deriva una dilagante marea di mister calcistici.
Sono certo che il caro Mourinho, con cui mi scuso per superior arroganza, una volta intrappolato nel suo dottorato, sarà poi dirottato nel campo a lui più consono e di sua maggior competenza, mettendo così in cattedra la sua sicura scienza che ormai varca ed invade finanche il campo della sapienza, vero dono spirituale, con il miracolo della conoscenza calcistica anch'essa illuminata!
Addio obsoleta scienza, tu rappresenti soltanto una modesta conoscenza, purtroppo limitata da povere scritture ed ancorata alla lettura ed alla comprensione di sudate carte!
Miei cari scienziati, conquistatori delle umane cose, ricordatevi che sempre necessita l'umiltà della fede senza la quale non si decolla e si rimane così con la mente che vola...a piedi interrati.
I napoletani, popolo di invasi e talora invasati da tante contraddizioni, certamente non fessi, da tempo lo hanno capito, sì che da secoli vengono permeati, indi animati, dai loro stessi detti e ” i detti antichi non falliscono mai”!
Chiedete a loro la strada della sicura fede che di certo conduce alla magica luce della verità e così, in contemporanea, spesso invocano ed anche se la prendono con santi e madonne, arrivando perfino alla suprema bestemmia!
Eccoci intanto giunti finalmente a parlare di Napoli e non del Napoli, purtroppo ancora seguito da mostruosi deficienti che non danno alla città del sole il vero lustro che davvero le tocca.
Ricordatevi, grandi incoscienti, che Napoli rappresenta nell'universo il paese del sole e la terra prediletta dalla divina provvidenza in vacanza, dove da secoli regna la magia di poesie in canzoni e le musiche danno voce ad inebrianti melodie.
Tra musiche e melodie appare anche Sanremo, una tra le tante perle della riviera ligure, di certo la città dei fiori, dei giochi e dell'italica canzone.
Prima di parlare di sessualità moderna ben propagandata dal palcoscenico del teatro Ariston, un accenno alla nostra civiltà, da più tempo imbastardita dal linguaggio o meglio dalla linguaccia inglese con il partner a significare il compagno sessuale, alla faccia della antica e decrepita famiglia, con il feeling a mascherare intrecci amorosi, con il gossip e lo scoop a dare notizie scandalistiche tra sesso e corna, facendo diventare grande anche un misero corona.
Belen ci potrebbe anche stare con la sua provocatoria bellezza carnale, ma senza morale il sesso e le corna rappresentano solo una disonorevole trappola per ogni mortale e pertanto conducono soltanto in un lurido casino.
Il centravanti napoletano, l'ariete Borriello, da vero attaccante con il fiuto della rete lo ha subito capito e, memore del “moglie e buoi dei paesi tuoi”, ha preferito la fiorentina all'argentina (in verità tutte ottime bistecche!), ormai topina per non dire topona. Questa ripugnante bestiola è immortalata dai napoletani con il classico termine di zoccola, inequivocabile e ben comprensibile in ogni lingua e ad ogni latitudine, visto che rappresenta la regina della terra in ogni suo putridume!
Cara, grande, unica e vera donna nella tua femminilità con la tua consueta, profumata, intima e limpida bellezza rappresenti sempre un fertile terreno di continue conquiste e non il campo di battaglia a rischio della vita.
In questo caso ritirarsi non è disonorevole ed ascoltate il messaggero della napoletanità: meditate gente, meditate!
Ritornando al linguaggio o linguaccia corrente ecco il look , vera moda bestiale con percing e tatuaggi, povero neonato al buio in tanta oscurità!
Su questa buia strada ecco anche una dea bendata, la cieca audience che spudoratamente se la intende con il business, il dio del denaro a cui tutto è concesso!
La modernità culturale del teatro Ariston di Sanremo, da tempo, oltre alle canzoni, sempre più pubblicizza l'umanità emergente, non più rappresentata dalla obsoleta specie di maschi e femmine, ma dalla dilagante ed orgogliosa schiera di individui non più differenziabili per sesso e pertanto detti omosessuali.
Vale la pena comunque ricordare, ad onor del vero e di ogni orgoglio alla faccia di ogni cecchino paonazzo (non è Cecchi Paone!), pervaso e preda di ebbrezza alcolica, che la sessualità rappresenta sempre un tema personale e riservato per cui ampiamente ce ne frega che “Luca era gay”!