Mi ero dimenticato di quanto fosse bello guardare un cielo stellato e come quel silenzio, il luccichio delle stelle, induca a porsi delle domande, chiedersi e riflettere, sul significato della vita, non è difficile, basta imparare a guardarlo con occhi semplici, come quelli di un bimbo e guardarlo più spesso, perdersi di più in quello spazio costellato da quella miriade di punti luminescenti e poi dare libero sfogo alla mente e far rinascere fantasie; quei sogni vissuti, che sono diventati semplici ricordi, e ora in età matura, rischiano di cadere nell'oblio, perché l'interesse sfocia in una cupa conversazione con quella nera signora, che sfocia in modo ineluttabile in personali ed improvvisate considerazioni metafisiche. Contemplando questo cielo e per chi possiede un minimo di sensibilità, un barlume d'anima e di passione, guardandolo si crea uno stato d’ animo che avvolge, come fossimo presi in una spirale, che trascina, attraverso le varie fasi del nostro destino, nelle sue diverse dimensione, che sfociano si! fino all'ultima fase nel trascendentale, ma il sentimento mai diventerà angoscia, non distinguerà mai la morte, ma bensì diventa tutt'uno con l'universo, trasformandoci. Con 'anima ed il sentimento, riusciremo pure ad analizzare il nostro essere, omettendo pure quella benevolenza e misericordia della quale spesso ci facciamo destinatari, impareremo pure a leggere con imparzialità “ chi siamo e cosa siamo stati” e riusciremo a distinguere quei valori della vita che troppo spesso ci rimangono oscurati dalla luce del quotidiano e dall'egoismo che c'impregna. Rimestando con gli occhi della semplicità ed il pensiero, quelle stelle, che in questa esplosione di ricordi, di spiritualità, sono divenute come contenitori virtuali della mia anima, e del mio passato, ognuna è un ricordo, ognuna ricorda un gesto, ognuna mi fa rivivere una passione, ognuna diviene monito, insegnamento contro quelle inutile paure di morte e di meschinità che ormai ci appartiene e ci offusca la gioia della vita. Guardo gli astri luminosi, sento e distinguo nettamente la mia pochezza e la mia solitudine e quella del mondo che mi circonda, che smanioso s muove e si agita come gattini ciechi appena nati, cecità e incapacità nel godere quello che la vita spontaneamente ci offre. Guardo la grandezza del cielo ed in esso trovo la risposta: Siamo tutti vittime delle nostre ataviche paure, vediamo il mondo immenso e pieno di insidie, che in realtà, sono inconsciamente solo il frutto di un effetto ridondante del nostro egoismo e della nostra cattiveria. Guardo e voglio andare oltre, sugli astri che fanno parte dell'infinito e ogni stella per me è solo un ricordo di pace, un conforto, un sentimento, un amore. Imparo a leggerle ad una ad una e riusco a rivedere la mia vita, ed in quel cielo leggo un volume fatto di luce, poiché cautamente, il grande editore che l'ha redatto, ha provveduto a cancellare e nascondere i momenti più tristi mischiandoli al nero della notte, lasciando come simbolo della gioia, dell'amore, solo la fluorescenza di quelle lucenti stelle. Meraviglia è il silenzio, la pace che ci regala questa notte d'estate, mentre sfoglio con gli occhi queste pagine fatte di stelle rileggo quei momenti di vita, fatti di passione che continuano a brillare nel mio cielo; una quiete che mi libera un respiro, mentre il mio corpo si scioglie come fosse stato prigioniero, legato alla realtà del quotidiano, silenziosamente la mente fugge, in un leggero fruscio di bellezza, la luce mi attrae e mi faccio nuovamente galeotto, come falena corro incontro a quei pensieri ai ricordi, bramo e sogno il tempo che verrà, in cui con nuove formule potremmoo ridimensionare lo spazio ed il tempo, e così poter corrergli incontro e rivivere la loro primordiale freschezza.