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La Storia narra di un lungo viaggio, dove non arriva mai il mio coraggio. La mia carne si corrode dell'elemento più dannoso, sporco ed infame, altro non è che del letame. L' aereo sta per partire. Di color bianco vola ormai stanco. Sali a bordo, per partire per l'universo dove mi sono perso. Vai prima sulla luna che il mal di testa si perdura. Scende di lato opposto al creato. Il viaggio spaventa, un aereo che nella realtà mai si prenderà. Tanti ne partono, tanti ne arrivano fino a dove non è dato sapere e non è dato scegliere. Si riparte verso la destinazione dove si arriva. Si deve tornare indietro per andare verso nuovi orizzonti, anche se si continua a viaggiare partendo da un altro sito. Arrivati al dunque si fa finta di niente. Ma le coincidenze sono nell'occhio del ciclone e tutto deve quadrare, ma così non è stato. Andando verso la barriera, ci fermano, ci identificano e ci dicono che non possiamo passare siamo ebbri, siamo assenti, come morti viventi. Non dovremmo essere li. Dobbiamo tornare indietro ed aggiustare tutto. La pelle trema, ha paura, è inchirosata, frigge. Si sta sfaldando. Fa male, terribilmente. Provo ad aggiustare il tutto. Il punto d'incontro è la partenza dove non si vive l'essenza. E' tutto per formalità. Per fare le cose precise. Si va avanti uguale. Ma è tutto sbagliato. Come un cono senza un gelato. Durante il nostro viaggio vediamo orizzonti, città, grattacieli. Le cose stanno tornando insieme come più si conviene. La musica è importante, te lo dice di cuori il fante. C'è un filo, anzi due. uno è la base, l'altro è la seconda chitarra. Si comincia con poco, andando avanti e poi tornando indietro. Su e giù di continuo, in attesa che parta l'altro filo. Ecco parte, si attiva la musica completa, cantando canzoni note mischiate ad altre. Si fa tutta la sinfonia od un riassunto. Il riassunto non dice la verità. La manipola. Come un libro di scuola che è il collage dei collage dei riassunti di libri scritti da autori diversi sullo stesso argomento. Una confusione che sembra il vero anche se è un autentico falso. E' come sbagliare completamente lo studio. E' come invitare una ragazza ad uscire per molte volte, poi lei esce con tutti meno che con te. Angoscia, come un'acida pioggia, dove non sei protetto dalla tua scorza e dalla tua forza. Ti colpisce a fior di pelle, tremando ti disintegra. La paura ti assale. A New York succede la stessa cosa con i ponti. Operai specializzati li ripuliscono per evitare la corrosione, ma stavolta non c'è nessuno che ti protegga. Alla fine sei solo, come sempre, eviti, ma ti impunti, sudi, lotti, ti deludi, ti massacri. Basta un attimo e la vita va giù. Basta un attimo, un nuovo evento. L' energia ti assale. Nuova linfa vitale, La cura fa bene. Anche se sei consapevole che non durerà a lungo. Ogni volta sei sempre più stanco. Una volta in un tempo lontano l'allegria che era la tua padrona fu sconfitta da una sorte non buona. Mentre i momenti tristi erano momenti, poi divennero reali e presenti, sempre ad abbatterti intenti. come fosse un nuovo sport od un'antica battaglia: attacca, dividi, conquista. L'Impero della guerra e della conquista è stato fatto. Il tuo io è latente. A sprazzi viene fuori anche se non è come agli albori. Stai li solo, invisibile. Mentre osservi con attenzione il resto del mondo vivere e non sopravvivere agli eventi. Si riparte con una nuova sfida, sarà più intrigante di prima. C'è l'alto e c'è il basso. La fenice risorge dalle ceneri, distrugge ciò che incontra per formare nuova vita. Ma io sono stanco e me ne andrò affranto. Dalla lotta esco sconfitto ma lo sarò fino in fondo? Sono io che perdo o lo sarà il mondo?
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
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