Una bella casetta sulla spiaggia, con tantissime vetrate, legno bianco invecchiato, infissi e pareti di un morbido colore … un isola deserta e una barca per poter all'occorrenza tornare ogni tanto a tuffarmi nel caos cittadino, per poi migrare di nuovo verso la solitudine, dove l'odore dei biscotti appena sfornati si mischia alla salsedine mattutina.
E le chiavi, quelle della tua felicità.
Accanto al letto la dolcezza di un torace caldo, dove la sera adagiarmi davanti al mare viola e leggere, recitare poesie, viaggiare con la mente.... in una una danza, un ballo dove non mi tocco, ma sfioro qualcosa d'incredibile, la mia esistenza. Nel sottofondo delle onde udire internamente una musica di violino che cambia continuamente d' umore e intensità, a volte violenta che sembra quasi ti pretenda, ti voglia sbattere tra le taglienti note... a volte dolcissima e suadente, disegnando nell'aria percorsi del corpo, come a volerti guidare.. Evoluzioni tridimensionali che si spingono dentro lo spirito, si espandono ad onde concentriche verso l'infinito, materia invisibile che pervade e sa di mirtilli appena colti, assumendo il colore delle ciliege mature, caldo come una mattina di sole, un abbraccio atteso e desiderato.
E struggermi in un piccolo pianto, un breve sospiro di una gioia perduta, dove la malinconia è bellezza ardente di un tesoro nascosto, riposto accuratamente nello scrigno magico del cuore, si perché anche la tristezza in questo caso può essere quel sentirsi vivi nell'aver provato l'istante di una felicità, un' impronta della memoria.
Bere l'estasi di una sosta nel tempo in assoluta solitudine, ma essere parte essenziale di ogni elemento e con esso esistere.
Banale forse, ma fonte d'ispirazione, oggetto di passione in un sogno semplice, dove io sono il rumore del mondo e il mondo insieme.