Una mattina come tante, anche quella prima domenica di aprile, seduto al suo seggiolino come un avvoltoio appollaiato, Moreno, pittore ritrattista, aspetta che qualche genitore con il figlio o qualche ragazzotto con la fidanzatina si sieda di fronte a lui per un ritratto o una caricatura e assicurargli così la giornata.
Cristian, un insegnante di liceo, impenitente scapolo nonostante i suoi quarantaquattro anni, profittando delle vacanze pasquali, bighellona come un cacciatore, confondendosi con i turisti e giovani innamorati che si godono il sole primaverile di Roma in piazza Navona.
Marisa e Valeria, amiche fin dalla scuola media, ormai vicine ai trenta, si avvicinano sorridenti a quel ragazzo con gli occhi vispi ed una folta barba nera, con il desiderio di farsi ritrarre insieme, Moreno le accoglie con un sorriso smagliante e grato, le fa sedere di fronte voglioso di mettere in mostra tutta la sua abilità per raffigurare quei due angeli inviati dal cielo.
Appena finito si alza e consegna con sussiego il disegno alle donne, e nel prendere i soldi si inchina e con un appassionato baciamano saluta e ringrazia le ragazze.
Valeria e Marisa, riguardano il ritratto contente e complimentandosi a vicenda lo arrotolano, le loro risate cristalline si confondono con le grida dei bambini che si rincorrono , si avvicinano curiose e affascinate agli scrosci d'acqua provenienti dalla fontana dei quattro fiumi del Bernini, al centro della piazza, sono spensierate e sicure di trascorrere una bellissima giornata, libere dagli impegni e fuori della routine quotidiana.
Cristian tutto poteva aspettarsi in questa giornata di vacanza, tutto meno di incontrare insieme le due ragazze, che al di là della piacevole presenza, hanno inspiegabilmente tanto attirato la sua attenzione.
Rimane un attimo smarrito, facendo appello alla propria memoria fotografica di tutte le sue conoscenze, scorre i nomi sui suoi registri di classe virtuali, e finalmente, risalendo indietro di almeno quindici anni, riesce ad abbinare uno dei volti di quelle due bellissime donne a … Marisa Ciatti, e, probabilmente, alla sua amica di banco Valeria.
“ Mmmhhh, pensa, non sono cambiate molto, sempre carine e affascinanti nei loro vestitini fascianti”.
Si schiarisce la voce e avvicinandosi, confidando nella sua bella voce profonda e suadente: "Marisaaa?" domanda con tono basso.
Marisa si gira di scatto, impreparata, meravigliata, curiosa di vedere chi le ha posto la domanda.
Esplora con una sguardo indagatore quell'uomo che la scruta con uno splendido sorriso sulle labbra, ma nonostante scandagli i suoi ricordi non riesce a riconoscere a chi appartenga quel volto, anche se da qualche parte di certo lo ha già visto.
"Professor Marchetti! !!!!!" sente urlare dalla sua amica Valeria, e tutto, in un attimo, le è chiaro.
Si rivede al banco della seconda liceo, con a fianco Valeria, allora quindicenni, mentre come di consueto, alla lezione di matematica, si scambiavano gli apprezzamenti, i segreti, ed i neanche tanto innocenti desideri verso quel professore tanto misterioso ed attraente, un vero “ figo”, ricorda con piacere con il lessico del tempo.
"Professor Marchetti! !!!!!" fa eco Marisa, come risvegliandosi, e ricambiando con entusiasmo il sorriso di Cristian.
Cristian rimane lusingato, non avrebbe immaginato di venire subito riconosciuto e soprattutto che le ragazze si ricordassero ancora il suo cognome.
Un abbraccio ed un bacio innocente ad entrambe, sono il sigillo per essersi ritrovati, "ma siete proprio voi due?" chiede quasi incredulo, "quanto tempo ragazze, che ne dite se festeggiamo l'incontro con un aperitivo?" propone fiducioso, ricevendo un evidente e soddisfatto "sì, grazie, volentieri".
Il tepore della giornata sembra conciliare sia i ricordi, sia le confidenze, si passa ben presto al tu, parlando del tempo passato, dei problemi economici e sociali del paese e della vita attuale di ognuno.
Le ragazze si raccontano con foga, sono entrambe sposate, non hanno ancora figli, e si stanno godendo un week end di libertà dai rispettivi mariti, i quali appassionati di barca, hanno scelto quel fine settimana per una bella regata all'isola di Ponza, e mostrando con un evidente sorriso di soddisfazione, la loro temporanea libertà.
Cristian confessa di non aver ancora trovato un'anima gemella, ma che tutto sommato la cosa non lo addolora più di tanto, lasciando intendere che probabilmente non l'ha neanche cercata.
La conversazione va avanti per un'oretta poi Cristian propone alle ragazze di mangiare qualcosa insieme in una trattoria del posto, un po' fuori dell'itinerario turistico, ma dove si possono ancora gustare piatti tipici genuini e del buon vino.
Le due donne si guardano e dopo un breve sguardo di intesa accettano entusiaste.
Mangiano di gusto, e dopo un buon caffè Cristian prosegue la sua missione del giorno, accompagnatore turistico-cicerone di due splendide signore: Fontana di Trevi con tanto di immancabile lancio di monetina, i vecchi vicoli con quel caratteristico odore di cucina e umidità, voci e grida di bambini, ed i panni stesi tra una finestra e quella dirimpettaia intorno a Piazza di Pietra e Corso Vittorio, poi su per la scalinata infinita di Piazza del Campidoglio riposandosi un attimo soltanto sotto il cavallo di Marco Aurelio, al Foro Traiano immortalandosi tra archi capitelli e scalinate ed ogni tanto, tra sbuffi e respiri profondi, risuonavano le risate cristalline e complici delle ragazze alle battute ed agli sfottò di Cristian.
Arrivati nei pressi del Colosseo, Marisa, desiderosa di una pausa, accenna: "ragazzi mi dispiace, ma desidererei tanto farmi una bella doccia, vi posso lasciare un attimo da soli prima di proseguire la passeggiata? e senza aspettare la loro risposta, si incammina verso la sua stanza lasciando Cristian e Valeria nella hall dell'albergo e, promettendo di ritornare di lì a breve .
I due rimangono un po' stupiti e la conversazione tra di loro prosegue, divenendo ben presto molto più confidenziale, intima, sino a che guardandosi negli occhi, come per un tacito accordo, con le mani intrecciate, si dirigono velocemente verso l'ascensore.
Marisa dopo essere ridiscesa e non vedendoli si siede nel salotto, si domanda, non senza una piccola dose di malizia, dove fossero, ma comunque è ben contenta di riposarsi ancora qualche minuto, trascorsa un'altra mezz'oretta l'ansia comincia ad impadronirsi di lei, prova a cercare Valeria al cellulare, non ricevendo risposta l'agitazione aumenta, si alza e mentre si dirige verso la reception vede Valeria e Cristian uscire dalla porta dell'ascensore preceduti da una sonora e comune risata.
Valeria incrocia lo sguardo interrogativo dell'amica e cerca con un sorriso di tranquillizzarla.
Marisa si avvicina e le domanda sussurrando "ma dove sei andata?" e Valeria, cercando di mascherare l'evidente imbarazzo, di rimando e sorridendo, sottovoce risponde "ohhhh... nulla di particolare: avevo alcuni chiarimenti da chiedergli........una piccola ripetizione", Marisa voleva replicare ma la voce di Cristian le respinse indietro le parole: "bene ragazze, è stato bellissimo rivedervi, Valeria ha il mio telefono, se avrete un'altra mezza giornata libera da dedicare all'arte non mancate di chiamarmi" e con un affettuoso abbraccio si congedò.