I mesi invernali arrivarono, con il loro freddo incipiente.
Non disse nulla ad Alex del breve incontro con Tom.
Sebbene si trattasse di un amico comune, non si premurò neppure di valutarne l'idea.
Secondo lei, Alex e Tom, viaggiavano su binari paralleli per non doversi incontrare.
Il pensiero di Tom, era avvinghiato alla sua mente, come volesse nutrirsi di ogni energia residua.
Il pensiero di Alex, l'avvolgeva invece come un velo di seta, cullandola in sicurezza dalle solitudini caparbie del passato, che non l'avrebbero più perseguitata.
Se l'amore esisteva, sicuramente era l'amore, ad averla pervasa per Tom.
E neppure Alex, ora più che mai, poteva essere escluso dal suo mondo.
I lunghi pensieri sulla vita, tra Alex e Tom, l'inducevano a credere di amare anche Alex con assoluta sincerità.
Amava due uomini, uno dei quali era stato, solo fisicamente allontanato e per il quale, dopo l'ultimo incontro, non fece che cercare collegamenti alla sua figura.
Aveva sempre tenuto il suo recapito di cellulare ed il suo indirizzo e- mail.
Cercava in vari modi di sapere dove abitasse. I tenori della loro ultima conversazione, avevano reso impossibile chiederlo.
Per molte settimane, riuscì a fronteggiarne la mancanza.
I pensieri, restavano pensieri.
Gli interessi su dove fosse Tom e su ciò che lo riguardava, la rincorrevano come una passione con la quale conviveva in modo piacevole e non ossessivo. Tante cose da memorizzare e conservare, come fini a se stesse.
Il matrimonio, la nuova vita, rendevano possibile riconoscersi in un ruolo particolare, ciò che Alex le consentiva di essere.
La lontananza dalla famiglia d'origine, le dava sollievo dalle frustrazioni della sua giovinezza e dai sensi di colpa per non esser colei che altri sembravan volere.
Suo padre e sua madre le telefonavano spesso, secondo lei più per un dovere morale che per un vero sentimento.
Le loro comunicazioni erano limitate ed in toni molto freddi. Il loro modo di approcciarsi era sempre stato così.
Quella distanza la rattristava, ma ne era rassegnata.
Si rendeva conto, di quanto diverso fosse il rapporto tra Alex ed i genitori di lui.
Una complicità che dopo il matrimono, aveva coinvolto anche lei, come fosse diventata a sua volta, la figlia dei due suoceri.
Si ritrovava a chiacchierare con tranquillità con Alessandra ed Edoardo, la madre ed il padre di Alex, talvolta scherzando, talvolta parlando di interessi comuni. Momenti sereni, senza mai sentire il peso di una parentela acquisita.
Era appena iniziato il nuovo anno, quando la trasferta lavorativa di Alex, la obbligò sola a casa, per un'intera settimana.
Il senso di indipendenza la rese entusiasta e cercò di organizzare al meglio le giornate, nel lavoro, le attività domestiche ed il tempo libero.
Sentiva Alex al telefono, in ogni momento possibile.
Eppure l'autonomia, acutizzò enormemente i pensieri per Tom.
Fu in una tarda serata, quando erano da poco trascorse le 23, 00 ed aveva già salutato Alex che l'indomani si sarebbe alzato prestissimo, che decise di chiamarlo.
Tom rispondeva subito e senza fare squillare il telefono a vuoto come un tempo.
- Ciao Tom. E' tardi? -
- Non è tardi. - Rispodeva lui, come se la stesse aspettando.
Si diedero appuntamento la sera stessa.
Lei, non dovendo giustificare a nessuno ciò che accadeva, a mezzanotte circa, potè recarsi a casa di Tom, che le aveva indicato il nuovo indirizzo.
Entrambi non sapevano perchè, ma sapevano di doversi incontrare, come due calamite da congiungere inevitabilmente.
Linda era impaurita dalla sua incontenibile volontà.
Parlarono a lungo lei e Tom, guardandosi e stringendosi le mani, seduti l'una di fronte all'altro, sul divano nella grande sala, arredata con gusto moderno ed ispirata alla massima comodità, rispecchiando la giovinezza che in Tom splendeva in quegli occhi grandi, che sembravano voler catturare ogni angolo della persona di Linda.
Quando le braccia di Tom la raggiunsero, si lasciò condurre verso la camera, che pareva attendere solo loro due.
Il loro amore si consolidava in quella notte, dove consumavano i loro esseri nel desiderio che per tre anni li aveva fatti sognare quell'unione, il cui silenzio era stato rotto, allontanando quella che per Tom era stata una grande paura d'innamorarsi e per Linda, il timore di non seguire un percorso preordinato con cura.
Fu quella, la notte, nella quale Tom riusciva per la prima volta, a rassicurarla, come colui che non l'avrebbe mai più lasciata sprofondare nel baratro degli errori.
Con lui Linda affrontò il senso di colpa verso Alex, sapendo che lo stare con Tom non doveva essere sbagliato.
Riuscì per quella notte, ad essere lei con Tom, in una fusione assoluta.
Rientrando a casa il giorno dopo, fu certa che Tom non l'avrebbe più abbandonata.