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Questa è un racconto erotico: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerlo.

La seduttrice

Erotismo e per adulti

Adele è una giovane donna, non ha legami o dipendenze che limitino la sua autonomia, può a buon diritto vantarsi di essere completamente padrona delle proprie azioni e della propria vita. Adele è una bella donna, quando la vedono passeggiare lungo la strada principale i giovani sfaccendati seduti fuori del caffè non sanno resistere alla tentazione di spogliarla con gli occhi, le lanciano i più improponibili messaggi e fanno le più ardite allusioni. Lei, sempre molto elegante e ricercata, prosegue nel suo cammino mantenendo un'espressione all'apparenza imperturbabile ed un'andatura sicura e decisa quasi da sembrare altera. I suoi biondi capelli, continuamente acconciati con le fogge più disparate, fanno da splendido contorno ad un viso dall'ovale perfetto e dal colorito forte, quasi africano. Il suo corpo è un giusto equilibrio fra forme piene e nello stesso tempo slanciate, in esso non vi è nulla di esagerato, ma tutto è moderato ed armonioso; le sue movenze sono tanto calibrate che sembrano quasi rasentare la perfezione, non si saprebbe dire se esse sono frutto di un lungo ed accurato studio introiettato nella mente o se esse nascono spontanee ed istintive dal suo essere. E' probabilmente un miscuglio di entrambe le cose, una risposta istintiva e primaria ad un'intima richiesta di accettazione volta al femminile e nello stesso tempo una continua elaborazione ragionata di atteggiamenti atti a conseguire risposte positive a quella medesima ed intima richiesta di accettazione. La sua ricerca di perfezione formale si manifesta in tutti gli aspetti della sua vita e per questo essa appare molto fredda e staccata dai normali dolori ed emozioni umani. La sua casa risplende sempre come uno specchio, tutte le sue cose sono disposte in maniera quasi meticolosa tanto da dare l'idea d'essere la fedele riproduzione di modelli tratti da una rivista d'arredamento. Insegue la pulizia in modo quasi ossessivo; una qualsiasi traccia di sporco od un qualsiasi segno di disordine non fanno neppure a tempo di formarsi che lei subito li aggredisce quasi con rabbia, manifesta una grande tenacia e caparbietà nel perseguire il conseguimento continuo di questo suo ordine mentale. E' molto ferrata in tutte quelle materie che riescono a rendere fortemente gradita una donna sia nell'ambito dei rapporti sociali della buona ed alta società che nel più ristretto contesto dei rapporti intimi con l'altro sesso. Conosce a fondo le più sofisticate tecniche di arte culinaria, sa all'occorrenza preparare le più raffinate pietanze, rifuggendo da tutto quanto ritiene banale, scontato e dozzinale, sembra quasi vissuta dal timore di non riuscire ad offrire un'immagine di sé distinta ed elaborata. A questo corrisponde anche la preparazione dell'atmosfera dei convivi, con la puntigliosa ricerca dell'eleganza più raffinata, ricorrendo all'ausilio delle più originali sciccherie, che riescono a dare un tocco di magia alle ambientazioni che ella, di volta in volta, va allestendo. Si tiene sempre ben informata sui fatti del mondo, è sempre al corrente delle novità del giorno più rilevanti e dibattute; per tale ragione è sempre in grado di sostenere un contraddittorio con ogni tipo di persona, tra l'altro possiede una terminologia abbastanza ricercata, che le consente di mai sfigurare in qualsiasi situazione. Tutto questo le conferisce perciò la patina dell'intellettuale, che lei rafforza connotandosi con una particolare impostazione ideologica, un'impostazione che a suo giudizio s'attaglia perfettamente con il tipo di vita che essa conduce. Ogni tanto affiorano grandi contraddizioni ed incongruenze, ma lei, girando e rigirando, riesce a conciliare dialetticamente anche le più estreme opposizioni. Ma il contesto in cui lei meglio riesce ad esprimere sé stessa ed in cui dispone delle armi più incisive ed affilate è quello della seduzione; conosce a fondo gli uomini e sembra aver appreso le tecniche più penetranti per irretire un uomo. Sa solleticarne con rara maestria i suoi punti deboli finchè non riesce a far uscire quell'eterno bambino che sempre vive in lui e che vuole essere cullato ed adorato, quel bambino che vuole percepire la sensazione di essere la persona più importante del mondo. Passa ancheggiando dolcemente, disseminando intorno l'odore lieve del suo profumo, si siede, e mantenendo un'immobilità quasi mistica, incontra i tuoi occhi e poi li incontra ancora; il suo sguardo è sensuale e voluttuoso, accattivante e malizioso, poi, quando capisce che il suo messaggio è andato a segno ed è stato perfettamente ricevuto, ella aumenta l'intensità del suo contatto. Assume col suo corpo pose provocatorie e fa si che i suoi occhi si incontrino con i tuoi, senza più abbassare lo sguardo, ma mantenendolo fisso ed esplicito su di te. Ormai la strada è aperta e se tu non ti fai forza e le vai incontro dopo un po' è lei che arriva aiutandosi, senza per altro alcun disagio, con qualche semplice pretesto. A quel punto tutto corre velocemente verso la conclusione a cui lei mirava, le parole servono soltanto a creare l'ambientazione per rendere più scorrevole il cammino verso quello che lei vuole e che tu, già avvolto nella sua sensuale cortina sei ben felice di subire, uscirete insieme o vi incontrerete un'altra volta, in un altro luogo, ma tu già le appartieni e già sei pronto per una notte d'amore nel suo letto. Quando si chiede perchè lo fa, fa molta fatica a trovare una risposta convincente anche per sé stessa; trova si delle risposte e fa di tutto per autoconvincersi che siano quelle giuste, ma nel profondo del cuore si sente del tutto insoddisfatta di questa, ma ha paura di indagare oltre, perchè, ed anche questo lo perceisce ancora con il cuore, sente che se andasse troppo avanti con la sua indagine si troverebbe prima o poi costretta a mettere completamente in discussione la vita che ha condotto fino allora. Tutto questo per lei sembra soltanto un gioco, ogni giorno, come un ragno, tesse la sua tela, la espande in tutte le direzioni, creando le più fantasmagoriche diramazioni, poi, finalmente, quand l'insetto che voleva catturare, si trova completamente in sua balia, cambia luogo ed obiettivo e riparte ancora col suo gioco. Mentre programma e si avvia verso una nuova seduzione il suo cuore sempre tace, nessun palpito lo smuove, nessun abbandono emotivo che anche soltanto vagamente assomigli all'amore lo guida. C'è una forza strana che la pervade tutta e che attiva dentro di lei questo bisogno di conquista; un'insoddisfazione strisciante che la accompagna e che senza tregua le rialimenta il suo bisogno di piacere, il suo bisogno di sentirsi guardata ed ammirata, si potrebbe chiamare vanità, ma è qualcosa di più, qualcosa di molto più totalizzante e forte. Ogni qual volta si sente oggetto d'attenzione da parte di un uomo un'insopprimibile frenesia si impadronisce di ogni sua più remota parte; spesso si domanda “ ma cosa mi importa?...Ma cosa voglio?” Ma poi cede allo stordimento che questa forza le trasmette, va alla deriva ed asseconda, gongolandosi in questo segreto ed intensissimo patologico piacere. Non ha gusti, non fa scelte, non cerca un uomo; la sua soddisfazione, seppur fugace e indefinita, inappagante e incerta, vive e si nutre della consapevolezza di suscitare l'interesse, di attirare sguardi caldi e appassionati, prova allora sensazioni calde e forti, ma già teme, perchè già sa che ben presto queste moriranno e di nuovo il suo tormento, il suo male oscuro, ritornerà di lei padrone, facendola ancor soffrire in ogni dove. Le sue prede non sono legate da alcuna analogia; gli uomini che di volta in volta attrae nella sua tela possono essere alti o bassi, magri o grassi, vecchi o giovani, intelligenti o stupidi, banali o profondi, a lei tutte queste caratteristiche, che differenziano una persona da un'altra, a lei, dicevo, tutte queste caratteristiche sembrano non interessare minimamente, l'elemento più importante che fa scattare in lei il desiderio di portare a compimento una conquista è il sentirsi corteggiata, il sentirsi ricercata e desiderata, tutto questo le trasmette una sensazione di appagamento che corrisponde al suo intimo e misterioso bisogno di sentirsi importante. Lei, parlando con sé stessa e con gli altri, giustifica e razionalizza tutti questi suoi comportamenti con le parole “ libertà”, “ autonomia”, “ vita”, “ conoscenza”, “ espansione”, ma in realtà non si sente bene e spesso ha la sensazione di essere completamente ingabbiata nelle medesime modalità di comportamento senza mai riuscire a farsi accettare per la persona che è realmente e che nel profondo vanamente si dibatte per emergere alla superficie ed alla luce. E' una grande attrice, quando l'uomo che voleva è di fronte a lei, nella sua casa, usa tutte le sue artiper rendere per quella persona, indimenticabile quell'incontro; allora recita, recita sempre lo stesso copione, reso però dall'esperienza ogni volta più fluido ed elaborato; fin dal primo momento l'erotismo aleggia in ogni cosa, la sensualità aumenta gradualmente, fino a divenire quasi esplosiva; lei, quasi con crudeltà, lo trattiene, impedisce che esploda, lo vezzeggia, senza concedergli l'atteso sfogo, quando finalmente ritiene che il tempo sia maturo per dare libero corso a tutta la carica erotica che ormai è stata talmente compressa da divenire intrattenibile, si apre e si concede senza remore e confini. Non vi è allora nessun senso del pudore, nessun limite o confine, vergogna o inibizione che filtri e trattenga quella che diventa un'autentica esplosione; tutto è lecito e permesso, guida il suo compagno nei più vasti spazi di fantasia sfrenata, egli, avvolto dal suo caldo abbraccio, si scioglie come neve al sole, si sente uomo, si sente maschio, si sente irripetibile concentrato di forza umana. E' un'attrice veramente consumata ed entra così a fondo nella parte che sta recitando che non riesce neppure ad accorgersi che tutto quanto va facendo è soltanto una menzogna; della persona che ha di fronte, della persona con cui sta muovendosi nel letto,, della persona a cui sta offrendo le sue parti più intime, di questa persona a lei non interessa nulla o quasi nulla, se non la consapevolezza che quella persona è completamente assorbita e coinvolta da lei e dal suo sapiente gioco. Non sempre per Adele è stato così facile, non sempre le è riuscito di restare estranea agli eventi e di contenere i rapporti nell'ambito di una, seppur magistrale, recita, suo malgrado è anche caduta in incidenti di percorso e si è trovata coinvolta, in modo profondo e intenso, nel rapporto; si è trovata in situazioni in cui tutte le sue armi non bastavano più a sorreggerla, delle spine acuminate erano penetrate nel suo cuore e l'avevano ferita, il dolore e l'insicurezza, il desiderio d'essere accettata e la paura di essere rifiutata, il sentimento sublime dell'amore e la forte resistenza a non subirlo, avevano preso il luogo della spavalda sicurezza con cui fino ad allora era riuscita a controllare e dominare i suoi rapporti. Tutto il suo presunto autocontrollo non riusciva più a proteggerla, aveva una grande voglia di lasciarsi andare, di gridare la sua debolezza, di svelare il suo dolore e di abbandonarsi completamente senza più difese fra le braccia di qualcuno; aveva cominciato a soffrire per amore, s'era aperto uno spiraglio nel suo cuore, uno spiraglio ch'era poi divenuto una grande breccia, una voragine, tutta la sua costruzione edificata con decennali fatiche stava franando sotto i colpi di un rapporto che aveva varcato delle porte che lei non avrebbe voluto fossero mai varcate. Per la prima volta una persona era entrata nel suo cuore, aveva dapprima sfiorato e poi riportato completamente alla luce alcune sue corde interiori la cui voce, fino a quel momento, lei era riuscita a soffocare. Per la prima volta, con questa persona, lei non era più capace di recitare, ma si sentiva totalmente trasportata e coinvolta da quel rapporto e la sua volontà si era trovata del tutto priva di ogni potere, lei si sentiva smarrita nel vulcano di sensazioni che questa grande passione le stava provocando; era un viaggio meraviglioso all'interno di sé stessa, dove riscopriva ancestrali sofferenze ed ancestrali bisogni, di cui forse essa stessa ignorava l'esistenza. Per la prima volta non riusciva a dominare il rapporto, a chiuderlo ed inquadrarlo dentro i rigidi schemi che faticosamente si era costruita, ora era il rapporto che dilagava e faceva emergere dolorosamente tutte le sue ferite mai rimarginate, ma forti e vive, che giacevano inutilmente compresse nel suo più profondo fondo, mentre tutto questo succedeva provava un grande senso di liberazione, si sentiva stremata e stanca ma anche svuotata di tante cause del suo dolore. Mai nel suo ricordo rammentava di aver vissuto emozioni così intense; era così bello in quei momenti lasciarsi andare, percepire fino in fondo la propria debolezza e poi sentire vicino a sé una cara mano che ti accarezzava con dolcezza, che ti infondeva calore e amore e vedere il volto della persona amata e sapere che quello era il volto della persona da cui ti sentivi capita e protetta. Erano sentimenti molto forti che le regalavano degli stati di benessere quasi totale, ma erano anche dei sentimenti che la rendevano conscia di cosa significasse essere in totale balia delle emozioni; a quel punto e per la prima volta nella sua vita si affidava completamente inerme nelle mani del suo amato, affidava la sua felicità alla volontà del suo amato, che, come aveva potuto in ei questa suscitare, allo stesso modo avrebbe potuto trasformarla nella più terribile delle sofferenze, la sofferenza che nasce dall'abbandono e dal rifiuto, una sofferenza tanto più forte in quelli che, come Adele, la portavano nel fondo del cuore ed avevano per tutta la vita cercato in tutti i modi di sfuggirla. Piano, piano, le angoscie che da sempre avevano alimentato ed accresciuto la sua paura ripresero spazio dentro di lei, il suo desiderio di essere sé stessa fino in fondo cominciava a scontrarsi sempre più frontalmente con questa sua paura che si rifiutava di morire, poi questa paura prese il sopravvento e di nuovo lei ricominciò a mettere dei freni e ad erigere difese credendo con ciò di salvarsi dal dolore. Attendeva ansiosa ed appassionata il momento in cui 'avrebbe incontrato, i suoi pensieri erano pieni di lui, era come se il suo volto fosse sempre davanti a lei; qualche volta era assalita da un irrefrenabile desiderio di vederlo o di parlare insieme e, del tutto incapace di dominare questa forza selvaggia che la attraversava, faceva in modo di concretizzare questo desiderio, spesso anche nelle condizioni più impensate. Quando poteva stare con lui era travolta da un'indicibile gioia, si sentiva rasserenata e smarrita, in quegli attimi null'altro del mondo aveva per lei importanza; si adagiava fra le sue braccia come una bimba, assaporava le sue parole e si perdeva nell'ammirazione estasiata di tutto il suo insieme. Poi, quando si trovava sola, la sua parte più acerba, quella parte che mal si adattava agli slanci ed ai trasporti, la tormentava e la spingeva a reagire, a reimpossessarsi della sua perduta padronanza; lei meditava su sé stessa e sui suoi attuali atteggiamenti e non le piaceva osservarsi completamente in preda al turbinio dei sentimenti ed un bel giorno decise di rispondere con forza alla sensazione di smarrimento da cui si sentiva avvolta. Si armò di tanta volontà, perchè quello che andava facendo le costava moltissima fatica e dolore, rivestì la sua antica maschera da cui, bene o male, si era sempre sentita ben protetta, richiuse saldamente tutte le sue porte e con fredda determinazione rimise sotto controllo i suoi comportamenti e la sua vita. Alcuni lampi, alcune intuizioni, alcuni sogni, avevano dilatato la sua coscienza e le avevano offerto molti spiragli per comprendere tanti perchè delle sue scelte, su queste tracce aveva cominciato ad affondare la sua attenzione cercando con passione di arrivare alle sue radici; poi venne repentino il mutamento d'opinione, quella ricerca che stava facendo dilagare i suoi dolori antichi, che stava sgretolando tutte le sicurezze che l'avevano sorretta fin'allora, che stava mandando alla deriva tutt'intera la sua personalità, questa ricerca si stava trasformando in un'operazione troppo dolorosa e lei, con decisione perentoria ed immediata, com'era stato da sempre il suo modo consolidato di reagire, ruppe ogni indugio e risseppellì tutte le emozioni ed i ricordi sotto i cumuli di dura insensibilità che aveva maturati nel corso degli anni. Eppure aveva toccato, dapprima emotivamente con il cuore, e poi razionalmente con la mente, gran parte delle ragioni del suo dolore. Andando a ritroso nel tempo era entrata nelle parti più oscure del suo passato, come fossero delle autentiche folgori le erano piombate addosso importanti visualizzazioni di un vissuto che aveva completamente dimenticato. Si vide bambina, ed il suo cuore fremè e si contrasse, come se avesse fatto un salto nel tempo e ritornasse a percorrere quelle strade penose che avevano indirizzato la sua vita. Si vide immersa nella più completa solitudine affettiva, con la sensazione di essere abbandonata e non amata, si rivide piangente muoversi dentro scure e tristi stanze; mentre ricordava queste cose il suo cuore sussultava e soffriva ancora; si rivide in ambienti ostli, dove si percepiva rifiutata ed indifesa; rivide suo padre che non la sapeva amare perchè non sapeva amarsi, che la disprezzava perchè si disprezzava; che non la proteggeva perchè non sapeva proteggersi. Come una scure sentì calare su di lei le sue parole: “ sei una puttana, diventerai una puttana, non sarai altro che una puttana!” Il non essere una puttana divenne per lei un imperativo categorico, lei non sarebbe mai diventata una puttana, lei si sarebbe fatta amare dagli uomini, li avrebbe conquistati, li avrebbe fatti impazzire e cadere ai suoi piedi; lei non si sarebbe mai venduta, non avrebbe mai mercificato il suo corpo, lei avrebbe dimostrato a suo padre che, anche se lui non l'aveva amata, tutti gli uomini l'avrebbero amata. E lottò con caparbia durezza verso sé stessa per vincere questa battaglia, battaglia che era diventata la battaglia della sua vita, la sua vita stessa, gradualmente affinò le sue armi, si impadronì di tutte le più sofisticate femminili tecniche di seduzione, si impadronì della materia e cavalcando i suoi continui successi divenne in quel campo una vera maestra. Ormai la sua vita era stata segnata, nella perenne tensione di fare una cosa lei stava operando esattamente il contrario; disperatamente cercava di dimostrare di non esssere una puttana, in realtà si comportava ed agiva come quella che non voleva essere, una puttana; non si vendeva, non richiedeva compensi in denaro per quanto faceva, ma quel che richiedeva non era molto diverso dalla moneta sonante, era moneta affettiva, lei si vendeva per riconquistare, senz'esserne mai sazia, quell'affetto che non aveva mai avuto nel tempo perduto.

Michele Serri 13/01/2013 11:31 7630

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.

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