In questi ultimi giorni, armato di penna e santa pazienza, mi sono dovuto difendere da molti attacchi (commenti polemici ed ironici) su Ewriters e, ad onor del vero, me la son tirata addosso (certamente non me la son fatta addosso!) per componimenti autocelebrativi, ma avevo la necessità di pubblicizzare il mio libro “ La luce dell'anima secondo la profezia 21/12/2012 dei Maya”, sperando che la Montecovello me lo faccia uscire almeno per natale, se non ha libri ben più importanti di romanzi e favole da pubblicare.
In questo gran casino da me suscitato ho, comunque, trovato un uomo di gran nobiltà d'animo (Diabolik... ricredersi su una persona all'istante è segno di umiltà, caratteristica di grandi menti!) e un altro uomo di grande ironia (LUOMOKESA) che, beato lui, vive in un castello riverito da una schiera di servi, ma penso che preferirebbe vivere con una giovane serva, dal momento che vuole un sistema di gioco vincente!
Comunque per la sua gran simpatia avrà l'onore o l'onere (dipenderà da lui!) di stare al mio fianco sull'arca che sto costruendo da novello Noè, ma deve farmi, però, tanta pubblicità al mio libro altrimenti lo lascio annegare!
Sto scrivendo, come al solito, in piena notte, perché di giorno, a tempo pieno, faccio il medico della mutua massimalista e domani lunedì, senza specialità alcuna e ignoranza congenita della categoria a parte (se mi leggono i miei colleghi mi linciano, ma d'ora in poi da medici di famiglia saremo l'epicentro della medicina!), guai a quel povero paziente che mi viene a tiro, potrebbe rischiare seriamente la vita dopo l'insonnia per tante scritture.
Sono, purtroppo, un medico forzato o per fato, ragion per cui in medicina non mi sono mai aggiornato, anche perché in tutt'altro affaccendato (commercio, calcio e giochi di ogni genere), ma, nonostante ciò, sono stato sempre un massimalista con pazienti in lista d'attesa, sebbene nel mio ambulatorio sulle pareti non ci sia traccia di medicina (spero solo di aver preso la laurea e di non aver fregato anche i professori!) ma solo pubblicità per i miei libri.
I miei fiduciosi pazienti di Gragnano, ad onor del vero, per prima cosa non sanno da dove vengo (risiedo, infatti, a Sant'Anastasia a ben 40 km di distanza), poi, al di fuori dell'orario di ambulatorio, non sanno come contattarmi perché non porto il cellulare e, pertanto, in sala d'attesa campeggia questo avviso per le urgenze mediche... per il raffreddore c'è il farmacista, per l'influenza c'è il medico di guardia, per le urgenze c'è il 118, per le “ impellenze” c'è il sacerdote e per le dipartenze la via del camposanto!
Purtuttavia, nonostante tanto, ho sempre l'ambulatorio pieno... sarà per lo spettacolo (qui mi ispira Totò) di sentir declamare la terapia in poesia (qui mi ispira Dante) o per imparare ad elaborare un sistema vincente a correzione di errori (qui mi ispira il diavolo!).
Il gioco elaborato da sistemista a studiare la statistica non andò a genio a mia moglie (vivo separato), anche perché la povera donna (non certo santa!) mi vedeva impegnato la notte tra un cumulo di schedine (allora non sapevo scrivere), ma vi assicuro che se vincevo sarebbe stata tutt'altra storia.
Comunque per mantener fede ai giochi (prima o poi il colpo vincente l'avrei preso!) e mettendo in secondo piano la medicina, da Sant'Anastasia me ne andai a fare il medico a Gragnano dove nessuno mi conosceva allo scopo di non incorrere in clamorosi errori diagnostici sulla pelle dei miei compaesani (già se la prendevano con me per i tanti gol mancati!).
Adesso sempre in tema di giochi, mio caro saccente (LUOMOKESA), per la foga di rispondere ai tuoi commenti mi hai fatto perdere una bolletta di calcioscommesse (per penitenza leggerai per 3 volte di fila il mio libro!) mentre, a Perlanera e Abraxis (commenti neri e abrasivi!)... ego vi absolvo in nomine satirae, ma tengo a puntualizzare che il nero e l'abrasivo portano “ seccia” al Napoli che perde in casa (con il Bologna) dopo tanto tempo!
Intanto, a tutt'oggi, sono ancora nell'attesa del colpo vincente al gioco (luomokesa, visto che sai tutto ma il sistema vincente è un'utopia?) o, forse, il vero colpo l'ho preso in testa tanto da scrivere per miracolo o perché vincitore della lotteria divina per quel miliardesimo (e non miliardario!) numero di serie.
Il vizio del gioco, purtroppo, è una mia vecchia malattia e da tempo sono segnalato in tutti i casinò d'Italia (specie a Sanremo) e di confine (Portorose e Montecarlo) come quel signore non certo distinto ma che si distingue per gli occhi chiari e gli occhiali rossi, e soprattutto come quel giocatore che subito si accende e va in escandescenze se qualche malcapitato ha la presunzione di suggerirgli come si gioca al black jack.
Adesso in conclusione mi rimane solo il titolo di questo testo da spiegare e qui vi confido che nemmeno io so chi veramente sia, anzi, conflitto interiore a parte tra mente e coscienza che stanno sempre a rompere per l'intera giornata, sempre più inconsciamente passo (a mò di dottor Jekyll e mister Hyde) dal mite dottor Maiello (sensibile e disponibile!) all'infuocato mister Maiquello che va in coma satanico e se si guarda allo specchio si fa paura da solo!
La spiegazione, forse, sta nel fatto che a furia di risvegliare mia madre dal coma epatico, adesso sono io a precipitare in quello diabolico, la cui etiologia, se tumorale, necessiterebbe del consulto di qualche luminare come il professor Veronesi... ma non ho i soldi per pagare o da buttare!
Da umile medico della mutua la diagnosi, allora, me la faccio da solo e mi condanno all'insonnia notturna (appena 3 ore di sonno!) da asino della medicina a scrivere di coscienza, sperando solo che il professore (luminare della scienza) non dorma per problemi di coscienza!
Dopo tante polemiche e altrettanto scrivere chiedo a tutti (anche a mia sorella, la più buona, che mi vorrebbe insegnare a vivere e a scrivere... secondo me siamo una famiglia di pazzi!) di lasciarmi cullare il sogno dei nobel (pace, poesia e medicina!) nel segno della scrittura sotto strani segnali dall'alto (sole e stelle!), anche perché, poi, nel quotidiano sono una persona normale, umile con i deboli e arrogante solo con i prepotenti, davanti ai quali perdo subito la santa pazienza e, invece di porgere l'altra guancia (unico monito divino che non osservo!), vengo preso dalla tentazione di sferrare un amichevole calcio nel sedere da calciatore nato.
Tra encefalopatie e pazzie familiari, comunque, per dare la giusta connotazione alla mia famiglia basta ricordare la figura di mio fratello Mario che, solita follia del gioco a parte, prima di dipartire ebbe la lucidità mentale, nonostante atroci sofferenze, di sposare la sua fidanzata preferita per colmare una sua pecca e non buttare al vento un legittimo emolumento.