Ho conosciuto Mara nel corso di una cena offerta da mia sorella Lidia, alla fine degli anni ottanta e sono entrato subito in sintonia con lei perché rimasi affascinato dalla storia che mi raccontò, e dal timbro della sua voce e inoltre, la sua pelle candida emanava un intenso profumo di freschezza.
All’ epoca in cui la conobbi, era una splendida settantenne arzilla e spigliata, vestiva sempre in modo elegante e i suoi vestiti, tutti rigorosamente neri, diffondevano un'aria di surreale. Quando parlava, le sue parole creavano attorno a lei, un alone di inspiegabile mistero.
“In realtà, mi chiamo Rosina, anche se tutti al paese mi chiamano Mara, perché è l’ abbreviativo in dialetto di comare. Infatti, da giovane avrò tenuto a battesimo o cresima un centinaio di ragazzi”, mi disse in un italiano senza alcuna inflessione dialettale, appena si sedette accanto a me.
La guardai, sorpreso, perché non avevo ancora capito il significato delle sue parole.
Si alzò con fatica dalla sua sedia di paglia e, dopo aver rovistato nel cassetto di un comò, tornò a sedersi vicino a me con una lettera piegata in quattro.
“Leggi che cosa mi ha scritto Bernardo”, mi disse Rosina con un tono di voce che non dimenticherò mai, potessi campare cent’ anni.
“Chi è Bernardo?”, le chiesi con un filo di voce.
“L’uomo che ho sposato in fretta e furia, prima che partisse per il fronte.”
La missiva vergata a matita, forse perché scritta in fretta o sulla panca di chissà quale osteria di Rodi, riportava quanto segue:
"Partirò col prossimo mezzo da Rodi, e da lì ti avviserò telegraficamente, non agitarti per la forte gioia, un abbraccio Bernardo!"
I suoi occhi s’ illuminarono quando pronunciò il nome dell’ uomo che aveva scritto quelle poche righe su un foglio ingiallito dal tempo.
“Bernardo è stato il solo uomo che io abbia amato nella vita anche se…”
La guardai senza proferire parola perché temevo d’ infrangere la magia che riflettevano i suoi occhi cerulei…
Rosina ripiegò con molta cura la lettera e la mise in un fazzoletto a quadretti, poi la ripose con attenzione nel cassetto del comò.
“… il matrimonio non è stato mai consumato…”
La guardai con incredulità perché sapevo che era sposata con un uomo che era morto durante la guerra.
Il mio sguardo indagatore si posò istintivamente sul suo anulare sinistro, dove spiccava una fede in oro antico.
“Bernardo mi disse che avremmo dovuto aspettare la fine della guerra per amarci fisicamente…”
Mia sorella cominciò a servire le portate tipiche del paese, e tutti i presenti mangiarono con appetito.
“Anche dopo la sua morte avvenuta quando si trovava su una nave italiana che fu affondata durante un bombardamento, ho sempre pensato che potesse tornare a casa…”
La guardai e le chiesi con rispetto, conoscendo la cultura abruzzese: “Zia Rosina, mi permetta, ma perché non si è mai risposata?”
Mi guardò attraverso i suoi occhiali trasparenti e replicò con una spontaneità disarmante:
“Dal giorno in cui ho saputo della morte di Bernardo, ho iniziato ad andare in chiesa e a pregare. Evitavo di passare in piazza per non incontrare nessuno che mi corteggiasse. Una volta, la buon’ anima di mio padre mi disse che c’ era un uomo che voleva sposarmi”.
Il suo racconto era così emozionante che rimasi in religioso silenzio.
“Papà, se tu mi obbligherai a sposarmi, andrò a dormire al cimitero!"
Suo padre non tornò mai più sull’ argomento perché sapeva che la figlia sarebbe stata capace di farlo.
Mia sorella Lidia si avvicinò con un immenso vassoio, dove troneggiavano dei calamari fritti.
Rosina si alzò con discrezione dal tavolo e scomparse in cucina.
Pensavo che non amasse il pesce, ma mia sorella mi confidò una cosa che mi sconvolse a tal punto che dopo dieci anni dalla sua morte mi lascia ancora atterrito.
“Zia Rosina non mangia più il pesce dal giorno in cui ha saputo della morte di Bernardo!”
Non ho più rivisto Rosina da quella sera di dicembre, ma le sue parole mi risuonano ancora nelle orecchie, come i rintocchi di una campana che suonano a festa.
Rosina era rimasta fedele al marito per cinquant’ anni, senza aver consumato il matrimonio per amore, non aveva mai guardato in faccia un altro uomo e non aveva più mangiato pesce omaggiare, in modo originale, il suo ricordo.
Rosina, possa il Buon Dio aprirti le porte del Paradiso e fare in modo che tu possa ritrovare e amare per sempre Bernardo, l’ uomo che hai onorato e aspettato per tutta la tua vita.