L'uomo fuma lento. Ha occhiaie da giraffa, mani di pigmeo.....fischia ogni tanto.
Canzoni fuori moda, storpiandole un pò.Guida col cappello, sembra sicuro.
E' stanco, la festa di compleanno di quell'inutile amico lo ha frastornato, ogni tanto gli occhi si chiudono. Ancora pochi chilometri e sarà a casa.
La ragazza, mora come un'andina,è eccitata. Finalmente lui l'ha richiamata......con quel suo fare prepotente (che in fondo a lei piace) le ha quasi intimato di raggiungerlo. Dobbiamo parlare, ha aggiunto.
Lei, magnifica e sperduta, ha sperato tanto che accadesse.......quell'uomo, così bambino a volte,
è una ferita sgorgane, un niagara di pazzia per lei, non può farne a meno. L'uomo guida con un occhio solo, l'altro non riesce proprio a tenerlo sù......alza il volume della radio. Cazzo pensa, se non mi tiene sveglio sta musica infernale!
La ragazza è felice. Ogni tanto urla a squarcigola, tanto che si può sentirla su quella statale
così deserta alle quattro del mattino. Accellera, fanculo l'autovelox. Lui aspetta, impaziente.
L'uomo è stremato, guida a memoria.......ha fatto talmente tante volte quella strada da conoscerne
ogni segreto. Ecco, sa che tra cinquecento metri c'è quel curvone che non finisce mai, tortuoso e concavo. La ragazza ha sempre avuto paura di quel tratto. E' così ingannevole......
sa che tra poche centinaia di metri c'è quella curva che le ha sempre fatto paura.......
rallenta, scala la marcia. L'uomo imbocca la curva. Di colpo il cevello s'atrofizza, gli ochhi non rispondono più........e per una frazione si chiudono. Ahhhhhhhhhhh, pensa l'uomo, un pò di quiete, un attimo di pace.
La ragazza vede due lampi di fuoco invadere la sua corsia subito dopo l'inizio della curva maledetta.
Cerca di svicolare ma è tardi.....urla disperata Andreaaaaaaaaaa......mai avrebbe immaginato che
sarebbe stata l'ultima parola pronunciata.......
l'alba arriva quasi incredula, pure stavolta. Puntuale, fatale.