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Incosapevole, distratto investigatore... (provvisorio) 6a parte

Giallo e Thriller

Alberto, appena terminò la telefonata, disse al direttore del negozio:

<< Patrick devo assentarmi per qualche ora, ho un appuntamento con un nuovo rappresentante, non so se riesco a tornare nel pomeriggio, ci pensi tu? >>

<< certamente signor Alberto, se c’è qualche problema, la chiamo immediatamente…>> gli rispose solerte.

E Alberto uscì.

Erano arrivati quasi contemporaneamente, Benedetta e Alberto, alla Gare de Lyon, lui si era appena seduto, aspettando la RER per Euro Disney, quando Benedetta, lo vide, si videro…

Lei gli sedeva accanto, senza proferire parola ma, i loro occhi tradivano la gioia di essere insieme. Arrivava il metrò, salirono, ancora in silenzio, quando le porte si chiusero e iniziarono a muoversi, Alberto in modo distaccato ma, garbato, guardandosi sempre intorno, si avvicinò dicendole:

<< certamente non è molto vicino, ma credo che ne valga sempre la pena arrivarci…>> lei delicatamente si voltò e, nel farlo le sfiorò dolcemente il ginocchio con il suo, rispondendo:

<< sì, infatti, tanto più se all’ arrivo ci si trova in quel paradiso di gioie sempre sognate…>> Alberto, socchiudendo gli occhi, lentamente annui.

Arrivarono al sogno tanto ambito da piccoli e grandi ma, non per loro, quel sogno lo avevano fatto realtà molto tempo prima, quando decisero di essere l’ una per l’ altro e, accadeva nel breve periodo successivo all’ incontro tra Antoine e Alberto.

Si conobbero un giorno quando…

Entrò nel laboratorio, da poco finito di essere restaurato e ristrutturato, per vederne il risultato. Era il periodo che Antoine dedicava tutto il tempo alla moglie Josephine malata, per cui in negozio non c’ era mai, per questo aveva chiesto aiuto ad Alberto, amico e compagno di scuola di Josephine. Appena varcò la soglia, Alberto ne rimase sgomento.

Lei, da poco aveva superato gli anta, un tipo elegante nelle movenze, vestita con gusto accurato, non lasciando mai nulla al caso, molto fine e con una pronunciata sensualità. Capelli sempre rigorosamente in ordine, lunghi, castani con riflessi sul rosso, necessariamente tinti, occhi verdi scuri, attentamente truccata senza una sbavatura, con un leggero fondotinta, mettendo in risalto una bocca ben delineata e, con un intenso rossetto, pronunciando ulteriormente già le carnose labbra.

Avvolta da una fine camicetta di pura seta, mettendo in evidenza, l’ opera di mani sapienti con cura chirurgica, un meraviglioso decolté, che lei ostenta con malcelata modestia. Proseguendo, era fasciata nei pronunciati fianchi fino alle toniche e palestrate gambe, da un paio di pantaloni bianchi, lasciando poco all’ immaginazione, per la ricercata lingerie… con un carattere dall’ anima volitiva, sempre desiderosa di agiatezza sia economica sia di comodità e, sempre alla ricerca del piacere sotto ogni suo aspetto, scendendo ad ogni compromesso pur di raggiungere il suo scopo, Benedetta.

Nell’ entrare in negozio, aspettandosi di vedere Antoine, che dal giorno della sua proposta per la villa, si era ripromessa di fare la sua conoscenza, un po’ più approfondita, si trovò di fronte un uomo molto più giovane di lei, di almeno dieci anni, alto, capelli biondi mossi, occhi azzurri di un’ intensità da sembrare il colore del mare. Impeccabilmente elegante nel suo completo fumo di londra, con un fisico non palestrato ma asciutto, con un’ aria seria e professionale. La colpì la sua affabilità, i suoi lineamenti delicati, i modi garbati, la sua oratoria e quella maestria di mettere ogni cliente a suo agio, nascondendo così la sua impalpabile opera di convincimento.

Lui era impegnato, quando la vide, lasciò il cliente immediatamente nelle mani di una delle commesse e, si dedicò a lei:

<< buon giorno signora, sono Alberto, in cosa posso servirla? >> con la voce più profonda e sensuale possibile, senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Erano affascinati e attratti l’ uno dall’ altra.

<< buon giorno, piacere Benedetta>> le disse, offrendogli la mano, che lui strinse come fosse il più dolce e intenso degli abbracci. Lei continuando:

<< sono la titolare dell’ agenzia immobiliare che ha suggerito al signor Corsetti l’ acquisto del locale, gli avevo promesso che sarei passata per vedere come lo aveva ristrutturato>> così Alberto, per sua gioia, le fece da guida per tutto il locale. In uno dei corridoi, tra il retrobottega e la sala, si scambiarono i numeri di telefono e, in un fuggevole attimo di follia, un leggero sfiorar di labbra.

Appena scesi dal trenino della RER, si erano completamente trasformati, non più convenzionali e distaccati ma, l’ una sotto il braccio dell’ altro, occhi negli occhi, innamorati… Pochi passi nel mondo fantastico dei piccoli e, giunsero alla meravigliosa casa delle fiabe, hotel Euro Disney…

Avevano sempre la loro camera prenotata e, non solo, anche la palestra, sauna e centro benessere. Posarono le poche cose che avevano in camera e, salirono in terrazza, dove c’ era il ristorante, per un pranzo veloce, così dopo aver commentato la decisione di Antoine, rientrarono in camera… Nel tardo pomeriggio, un passaggio in piscina e poi sotto le mani tonificanti per un massaggio, prima di riprendere il trenino della RER e rientrare nella loro routine. Mentre aveva le professionali mani del massaggiatore su di se, Benedetta sentì vibrare il cellulare, guardò l’ orologio, le 18. 30, era Antoine:

<< ciao mia cara, sono con il tuo responsabile, lo sai che hai scelto un eccellente posto per la tua sede, complimenti. Ora stiamo andando a vedere un appartamento in Piazza Sant’ Erasmo, a suo avviso dice che può essere un buon posto oltre che un discreto investimento>> le disse.

Benedetta, sempre continuando il massaggio, gli rispose:

<< grazie Antoine, lo sai che ho sempre buon gusto per le cose migliori. Vedrai se Charles ti ha proposto quell’ appartamento, significa che ne vale la pena…>>

<< certamente, tanto più che guarda caso, non è lontano dal nostro laboratorio in via Monte Napoleone. Ma, a proposito, tu come stai con quell’ indisposizione? tutto passato? >>

<< leggermente tesoro, mi ha telefonato Geraldine, ha voluto a tutti i costi farmi uscire, mi sono lasciata convincere e, Michele mi ha accompagnato in centro, così siamo state un pochino in giro, poi mi ha persuaso a fare dei trattamenti dalla sua massaggiatrice thailandese, infatti, in questo momento sono sotto le sue sapienti mani.>> le rispose, angelicamente.

Ribatté Antoine:

<< speriamo siano efficaci. Ti farò sapere questa sera quando sono in albergo, cosa ho concluso. Ciao tesoro.>>

<< certo caro, tra poco anche noi andiamo via. A questa sera. Ciao Antoine.>>

Chiuse il cellulare e, si rimise prona in tutta tranquillità. Quando finirono al centro benessere, con la tristezza nel cuore, si avviarono verso la stazioncina. Lui la accompagnò in taxi fino vicino a casa.

Erano passate da poco le 22. 00, Marie- Claire bussava alla porta dello studio, lei era intenta sui libri contabili, alzò lo sguardo al di sopra degli occhiali da vista:

<< mi scusi signora, c’è il signor Antoine al telefono>>

<< grazie Marie- Claire, prenderò la comunicazione da qui…>>

<< le serve altro, signora? >>

<< no grazie, puoi andare a dormire>> le rispose con garbo ma, sempre con tono autoritario. La porta si richiuse e lei prese il telefono.

<< mia cara, come stai? ha fatto il suo effetto, il miracoloso massaggio thailandese? >> le disse Antoine e, lei serafica:

<< sai mio caro, dovresti provarlo, non volevo crederci, ho avuto realmente dei giovamenti. Ma, dimmi di te, com’è andato con quell’ appartamento? >>

<< credimi Benedetta, i tuoi collaboratori sono straordinari, hanno capito subito le mie esigenze. Come ti dicevo nel pomeriggio, non lontano dal nostro laboratorio, in piazza Sant’ Erasmo, in una splendida piazzetta esclusivamente per i residenti, c’è quest’ appartamento che si sviluppa su tre piani, più terrazza con pergolato, ha l’ entrata indipendente e l’ ingresso auto, ed è quasi completamente avvolto da piante rampicanti, un vero splendore. Per ora l’ ho solo fermato, volevo sentire prima il tuo parere…>>.

Riempiendosi di boria, per quei complimenti rivolti alla sua agenzia, gli rispose:

<< grazie Antoine sono il frutto della mia tenacia e predisposizione alla perfezione e al successo. Per quanto riguarda l’ appartamento, se Charles ti ha consigliato quello, puoi esser certo che sia il migliore.>> un attimo di silenzio per lo stupore di quel tono di superiorità unito all’ ostentazione di tanta falsa modestia e, subito dopo rispose:

<< va bene, Benedetta, non ne avevo dubbi. Domani mattina andrò a fare subito l’ atto, così nel pomeriggio dovrei essere di ritorno in negozio, a proposito, per caso ci sei passata..?>>

Alterata, rispose:

<< … ma come potevo…!!! Lo sapevi che non mi sono sentita bene! >>

<< ah sì, scusami, pensavo che nella passeggiata con la tua amica sareste passate. Scusami ancora.>>

<<!!! Antoine! !! non abbiamo fatto in tempo e, poi telefona al tuo socio che ti saprà dire tutto, no! !!>> sempre più alterata, e lui:

<< sì, certo, ho chiamato ma, in negozio non c’ era, mi hanno detto che stava con un nuovo rappresentante, ho provato al cellulare ma era irraggiungibile. Volevo parlargli anche di questo laboratorio, di come stava andando sempre per il meglio, pazienza, lo vedrò domani durante la giornata. Buona notte Benedetta>>

<< buona notte Antoine…>>.

Quella notte Antoine ebbe un sonno molto agitato, forse per quel passo importante, di acquistare un altro immobile o forse per i tanti punti interrogativi che gli faceva crescere Benedetta o anche per quella storia della sorella con un matrimonio fallito alle spalle, da sembrare assurdo nel vedere quella coppia dall’ esterno, le ore sembravano non passare mai, ma il tempo scorreva inesorabile, sia lento sia svelto, ma, è soltanto il nostro stato d’ animo che gli dà la velocità.

Antoine per l’ ennesima volta guardava l’ orologio, era quasi ora che lo chiamassero, lentamente si sedeva sul letto, ancora assonnato, stordito, perplesso, preoccupato, sospettoso e, tra questi pensieri, iniziava a prepararsi per affrontare la nuova giornata, non di tutto riposo, se pensava anche di dover avvisare Maxim e la sorella di quell’ acquisto e, prendere accordi per il loro trasferimento. Si ripromise che subito dopo l’ atto notarile, durante la colazione, avrebbe avvisato Francoise. Sbrigò tutte le pratiche in agenzia per l’ atto e, consegnate le chiavi, il responsabile lo invitò a colazione con la promessa, che lo avrebbe accompagnato in via Monte Napoleone al laboratorio. Charles lo portò in un ristorante caratteristico di Milano, durante la colazione Antoine chiamò Francoise, per riferirgli la notizia del nuovo acquisto:

<< Francoise, lo dovresti vedere sembra una bomboniera, di certo vi piacerà molto>> e lei, cercando di provare vero entusiasmo:

<< non ne ho alcun dubbio Antoine, le tue scelte sono sempre molto oculate. Quando credi che dovremo partire..?>>

<< se vuoi, ne possiamo parlare questa sera a cena, ad ogni modo non prima di lunedì prossimo, non credi..?>>

<< va bene, ma quando prevedi di tornare? >>

<< dovrei partire nel primo pomeriggio, dopo aver fatto una visita in questo laboratorio, poi mi farò accompagnare all’ aeroporto. Ci vediamo questa sera.>>

<< ciao Antoine, a dopo…>>



Piccolo Guerriero della Luce 25/12/2011 21:23 1383

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Pagine: 132 - € 10,00
Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061


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