Premio di Poesia Scrivere 2017
Introspezione “I sogni si nascondono nei silenzi della notte” Khalil Gibran |
La semina è durata più del dovuto quest'anno e molti semi verranno mangiati dai corvi.
Dalla mia casa bianca sulla scogliera non si vede più il mare.
Le nuvole sembrano approfittarsi delle ombre, che ciniche non lasciano il campo. I prati genuflessi al sole cantano ancora, mentre gli alberi esausti vendono linfa per poche foglie.
Saranno raccolti di nebbia d'autunno vestiti, infruttuosi giorni che stratificheranno fino a formare cumuli d'attesa.
Si aspetterà la pioggia questa notte: tutti a guardare il cielo, fissi, come un unico occhio aspettando si sciolga, sui nostri vestiti fradici. |
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Pensi possa bastare alla vita… Quel succedersi di arrivi e di partenze lo stridere dei treni sulle rotaie il mare calmo dopo la tempesta o il sostare prolungando un rito - sempre uguale - che fa eco al risveglio, appena sulla soglia…
Un giorno nuovo e la brama di cambiare vita invecchiano nell’attesa d’un miracolo. Perché la vita è in quell’incrocio di dita nel desiderio inespresso che retrocede in preghiera
E le parole le lasceremo andare via nelle sere di agosto quando le stelle cadranno in mare silenziose. Immensa ora è la notte. Dammi la mano: io so dove si nascondono i sogni prima di dissiparsi all’alba |
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Era un giorno che finiva
Lungo il fiume di una via Silenzio
Qualche rondine sparsa in cielo a banchettare con l’Estate
Qualche sguardo rubato ai tuoi occhi indifferenti per il sottile continuo dolore delle ore solitarie
Era un giorno che finiva senza l’urlo della gloria L’eroe che siamo era vivo Domani potremo rincorrerlo? Prendere ancora una sua mano anche se il tempo scade?
Lungo il fiume di una via Silenzio |
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Amore “Nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni.” Paulo Coelho |
Delicati pizzi Intrecciano lacci colorati Abbracciano cuori Audacemente coraggiosi Che si abbandonano ai sogni Mettono a nudo l’anima Ignorano precetti Preconcetti Amori disfatti. L’etereo tempo Supplica per fretta, spazio, Ali capaci di trasportare Un mare infinito di sogni Ed in ogni dimensione della luna Realizzarli in modo intenso Assoluto, profondo Mistico Pieno. Si aprono i veli In altri tempi travestimento della convenienza Trasformato in coraggio Sotto le vesti dell’intuizione Guida maestro dell’esistenza Incrosta nell’intimo dell’essere Improvvisa forza Che sorge dalla voce Interiore! Rituale a lume di candela Tela seduttrice Acquerelli color carminio Farfalle colorate Coraggio che si rivela Nei cuori intrepidi Reliquiari di emozioni Sotto la fiammella incandescente Che nasce dalla grande passione. L’amore invade i pori Agile come una meteora Accende l’intensa fiamma Estasi di felicità Opera prima del desiderio Intuitivo, trascendentale Sconfigge la fragile stanchezza Colma Tutti gli spazi! |
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Sei
la tenerezza antica che si rinnova nella promessa del mattino che torna;
lo stormo di frecce acuminate scagliate sorridendo a straziarmi l’anima;
la dolce melodia d’amore, urlata a squarciagola, mentre il cuore ansima correndo lungo l’impervia strada della vita;
la tempesta che soffia l’onda sulla battigia desolata e vuota e tracimando la possiede;
il caffè dolceamaro da bere in due nelle mattine di pioggia, le mani intrecciate nel pianto d’un giorno - oscuro - da affrontare;
il guscio di conchiglia, il faro, il nido, l’abbraccio caldo dimentichi d’ogni tormento quando ritorna sera;
la lacrima che in rugiada trasforma la lenta carezza, innamorata, sulle guance scavate e insonni di notti senza un perché.
Sei - senza rimpianto, senza dolore - fino all’ultimo respiro - sei sogno d’amore! |
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Nel cocente sapore di un tramonto di fuoco una lacrima brucia scivolando lungo il volto provato di una pallida luna.
Barcolla l’ anima, con le ali spezzate, in un mondo minaccioso dove la paura di riprendere il volo l’affonda nei meandri d’un gelido patire.
Ma refolo vitale annaspa per cibarsi con foga del fluido della vita e d’improvviso esplode in mezzo al petto.
No, non m’arrenderò all’indolenza! Seppellendo bensì l’acredine del tempo mi libererò da ferree catene
che di continuo il mio sentire mortificano per vivere in ogni istante intensamente i miei sogni
-e se un giorno la sofferenza busserà alla mia porta affronterò con fierezza tedioso cammino -
perché solo ascoltando il calore che il mio cuore emana ritroverò in un mondo d’amore la mia luce. |
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Imbroglio di luci ed ombre a celare tagli dentro l'anima tracce di sangue e lividi a marchiare la pelle.
Non si dimentica il volto della violenza e quelle mani ansiose di spezzarti le ossa seppellendo la dignità nella fossa della paura.
Non si dimenticano i pensieri strappati sotto le unghie a condire brandelli di voce.
Ride l'odore di un'alba corrotta da un mondo che chiude gli occhi e ti lascia sola
a raccogliere trucioli di te tra frammenti di un cielo cadavere che cadono ancora e ancora...
sopra sogni stuprati...
Imbroglio di luci e d'ombre ad agghindare il respiro della morte. |
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Boati e lampi di guerra ghermiscono aliti di vita mostri di pietra e polverose rovine di palazzi e case sventrate. Miseria si annida nei sentieri melmosi delle baracche dimore di paglia e fango rigurgitano respiri affannosi desideri di vita foraggiano speranze inaridite dal torrido sole nella desolazione dei deserti. Fiumi di umanità sofferente ordiscono inarrestabili ondate si specchiano nei miraggi dell’opulenza svenduti dalle emittenti satellitari. Disposti a tutto migrano con gli occhi aperti sognano per bagnare di rugiada progetti d’amore. A piedi nudi sui grandi barconi in un sacco di plastica i loro averi annodano speranze nel respiro di un’illusione. Onde tempestose rapiscono i sogni agognate sponde rotolano negli abissi che muti, affondano i loro corpi. Dalle creature marine sfregiati corrosi dal sale, finiti dal tempo senza un nome, una tomba, una croce superstiti nel ricordo di chi li amò e nel pensiero, senza volto, di una dedica, …nel mare dell’oblìo… |
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Ho sciupato quel vestito che mi avevi regalato. C’è una macchia sul petto, uno strappo alla gonna e il colore è sbiadito a furia di pulire i ricordi del vivace sorriso che avevo quando lo indossavo. Come un prezioso accessorio calzavo le scarpe senza lacci, ma con scintillanti fibbie dorate, che adornavano a festa i nostri passi. Una borsetta sotto il braccio accompagnava serate briose e conteneva un fazzoletto, un rossetto e un mascara. Quante volte il profumo nascosto nella cerniera del cuore, ha inebriato i sorrisi, truccati di rosso, allegro e sfrontato. Quante volte la ciglia sbattute più forte a respingere lacrime, hanno macchiato di nero i nostri volti, tramutandoli subito in maschere nuove, di donne spezzate, di vite scucite, con l’anima arresa. L’ho sciupato quel dono, e se puoi, inventane un altro Brillante, bianco, comodo, nostro…. Io ho già l’ago in mano…. Da mesi mi pungo e non trovo la stoffa. |
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