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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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♦ Elena Artaserse | |
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Maggio 2024 |
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Stefania Siani
Le 588 poesie di Stefania Siani
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Sei rimasto qui,
dove il fuoco si mescola con l’acqua
e la terra diventa pietra dura.
Tra le imposte chiuse della finestra
che dà sul giardino incolto,
l’aria profuma
delle tue parole
e dei cocci di pensieri
che ancora vagano
in cerca di
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Mi tatuavo di notte
respiri sulla pelle
e graffi sul velluto dell’anima.
Ho sognato corpi
intrisi di profumi,
scivolare e aggrapparsi
agli orli frastagliati
di desideri,
lasciati in balia di correnti
che dal mare delle emozioni
riportano a
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Sulle pietre baciate dal tempo
riposa il ricordo di un amore lontano.
Smerigli e spicchi di sogni
cullati dall’incalzare dei giorni
che lieti risuonano
come campane nei giorni di festa.
Liberta’di amare, sognavi,
mentre nel silenzio delle notti
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Si confondono le note
tra lo scrociare delle fontanelle
e il vocio sommesso della folla.
In quelle mattine di Maggio
quando il sole fa capolino appena
tra le cime degli alberi
e l’aria è frizzantina e lieve
punge le dita,
che lente scorrono
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Cade quel velo
e non sento più il tuo respiro
infrangersi sulle sponde
di pensieri basculanti.
Ritornano alla mente attimi
di sospiri e bocche rosee
di baci rubati al tramonto,
tra filari di alberi in fiore.
Non odo più il lamento,
né il riso
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Ho visto cieli nuovi
abbattersi su terre aride,
fiumi rompere gli argini
e piovere tra le case basse.
Ho visto polvere
colorata di sangue,
terra bagnata da lacrime amare.
Ho visto giovani imbracciare armi
per difendere la vita,
o per falciarla e
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HO OSATO SOGNARE
Ho osato sognare
mentre a cavallo del tempo
intravedevo scorci sbavati
di un passato ancora vivido.
Ho osato
attraversare stagioni
di un inquieto animo
che a ritmo incessante,
riflette ombre sospese
e sbiadite.
Mi
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Vorrei dirti parole ibride
che bruciano sulla lingua,
che pizzicano l’anima
parole come farfalle
in un vortice di vento.
Parole,
come fuoco sulla pelle,
si polverizzano tra le labbra,
trattenute dal grido sordo
della reticenza.
E così ti vedo e
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L’odore pungente dei sicomori
E le favole che solerte raccontavi,
raccogliendo pietruzze
come diamanti
e io che del tuo miele bevevo
le gocce amare.
Ignara pedina,
in attesa di briciole
come passerotti sul davanzale,
retaggio di un antico libro,
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Sorge ancora il sole
tra le pietre scure e il fango,
tra le macerie sporche
di lacrime e sangue,
di frettolosi addii e di paura,
vestiti dei colori della disperazione.
Si ammanta il cielo di azzurro cupo,
mentre lampi di esplosioni
rischiarano
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Dove sei, pace?
Fuggita all’alba
mendicando libertà
tra cocci di rispetto
rotto e imbavagliato.
Dove corri, pace?
Tra la polvere del deserto
e le ali degli aerei in volo
che lasciano cadere vite
tra l’azzurro e l’inferno.
Dove ti nasconderai,
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Rincorro tra la folla
e bramo, spiragli di luce
Inondata da troppa folla,
la follia esplore
e serra la gola e il cuore.
Sovrumano sentire
soffoca e spalleggia
un animo avido di sole.
Liberta’ torna
come spumeggiante onda,
ad invadere le
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C’è già luce in quel mattino d’Islanda,
tra l’oro dei primi bagliori e il cupo azzurro.
Il vento a stento sussurra
tra i rami secchi
e le cime innevate,
all’orizzonte lampi di luce morbida
come fatua fiamma a solcare il cielo.
Silenzio invaso dal
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Di ocra e cobalto si veste
la nuova alba,
mentre all’orizzonte sbiadiscono
i contorni del passato.
Al di là della montagna
tiene il passo e incombe
la vagabonda illusione,
vestita di nuvole e seta.
Disegna tra il cielo e i prati
capricciose
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Tengo stretta questa musica
che viaggia controcorrente
a fior di pelle
mentre la pioggia graffia i vetri
e resto ad osservare il grigio informe.
Risuona ancora tra la pelle e il cuore
Il tempo che rincorre e scandisce
un domani di luce piegata.
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Ancora annuso il freddo
dell’inverno e la neve,
mentre i colori al neon
inghiottiscono le tenebre.
All’orizzonte il sole dorme
tra cenci di luce bianca
e nel silenzio ancora mi accompagna
il gelo di un giorno d’inverno.
Conto i passi sulla strada
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Stefania Siani.
Indirizzo personale di Stefania Siani: stefaniasiani.scrivere.info
È notte,
lame di freddo
attraversano il cuore,
lasciando dietro sé l’inverno.
Sterpaglie grigie
e tracce di un’antica nenia
che dagli anfratti bui
a stento riluce.
Crollano austere croci
e in bilico sui tornanti della mente
abbandonano
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Mi confonde il suono delle acque
che cristalline sgorgano,
fendendo siepi e rocce.
Si mescola il profumo dei fiori
alle essenze di questa antica dimora,
mentre il silenzio rimbomba
tra le mura solitarie
e la luce investe quel che resta
di memorie
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Li,
dove il vento soffia ancora forte
e le lacrime gelano
in cristalli ruvidi e brillanti
il mio animo vaga
inquieto e stanco.
Tra le pareti alte
dove il sole non tocca terra
e la notte rincorre
il suono dei violini,
il cuore rallenta la sua
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Clandestina mente,
nell’oblio precipita,
senza speranza e senza luce.
Salvifica mente,
indietro rimanda
funesti soprusi,
in scatole chiusi,
abilmente rimossi,
forzatamente.
Giorni intrisi
di nuovi profumi sparsi
e la mente dissipa
l’ultimo
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Come l’autunno ha steso
Il suo ultimo tappeto di foglie brunite,
il vento furente ha scompigliato
le chiome sparute
e i nudi fusti attendono tremanti
le percosse della grandine,
così resto, Padre,
come l’ultimo ramo alto di questo olmo,
che la
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Follia risponde
al richiamo degli instabili venti
che ammantano le tue vette
e d’improvviso a valle rovesciano
scrosci d’ira e pianto.
Follia,
nei tuoi gesti
che hanno perso
consuetudine e leggerezza.
Si infrangono cristalli e
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Ho cercato invano
tra le foglie in giardino
gli ultimi calpestii fugaci,
il ritorno di una voce,
tra le arcate e le colonne
di una vetusta dimora.
Ho cercato
nel bagliore fioco
di un mozzicone di cera,
immagini di un passato
che fatico a
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Sorge ancora il sole
dai vetri appannati
di una stanza bianca
che profuma
di un prossimo addio.
Rimbombano tra la mente
e i corridoi vuoti
voci che appartengono
ad un passato prossimo,
ancora colmo di familiari odori,
troppo forti per
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Evanescente e grigia
si muove l’alba
su orli di sogni semichiusi,
abbandonati dalla speranza
che incurante delle tempeste,
gioiosa si culla su tronchi maceri.
Scorci di vita affiorano
dal silenzio della sera,
mentre la solitudine si veste
di
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Il mio nome sussurra ancora
tra la nebbia di un fresco mattino,
mentre il respiro tremolante del cuore
vive di sogni e desideri antichi.
Si inonda di rosa e azzurro il cielo
all’imbrunire del giorno
e tace ancora l’autunno
mentre con passo
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In questi angoli di vita
ho incontrato polvere
di parole cenerine,
acqua putrida
di stagnanti pensieri
che hanno scelto di affondare
tra la melma grigia e flaccida,
ho proseguito.
Ho incontrato occhi serpentini
e lingue biforcute
lasciate
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Un volo oltre il filo spinato
ho lanciato il mio cuore
tra mani estranee
per sottrarlo a mani ostili.
Oltre il muro resto,
nascosta tra un velo nero
e nuovo silenzio che urla
di disperazione.
Dove correrà la mia anima
sottratta ai colori,
al
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Rimane rint’ ’o scuro nu penziero
mentre ’a notte
me fa sempe cchiù paura.
‘E mmane cercano ‘e mmane
rint’ a stu lietto friddo
ma trovano sulo nu cuscino
mbuso ’e lacreme e desperazione.
Accumpagname ancora pe sti vvie
chiene ‘i canti e ’i
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M’incammino solitaria
dove le pietre parlano di te,
intrise di forti odori salmastri,
scolpite dai tuoi sguardi
lasciati lì appesi,
aggrappati a memorie
che profumano di sale.
Di bianco vestito ti ricordo,
mentre ceneri del passato
cosparse tra
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588 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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