Brillava,
nel canto dell'estate,
la petite chanson
de la Vie.
Dapprima
fu
neve
perenne,
poi
mite ruscello di montagna,
infine
mare...
Mare, ed onde.
Infine, la petite chanson
fu
sabbia, lieve.
Venne una bimba,
e prese con sè
la
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| Signorina Felicità,
dove guardi?
Cammini l'azzurro del tuo sguardo
e sorridi.
Tieni una rosa
in mano,
e sogni.
Che sogni?
Di colui
che ti fa tremar
il cuore,
o di quando, distratta,
cammini, gustando il profumo
della primavera?
E
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| Era
sola, bambina.
Teneva
versi come petali
tra le mani.
Vedeva
lo scorrer del ruscello, e sentiva
il mormorio
dell 'acqua.
Sì fermò.
"Fa che il sublime
Mistero
che si cela
dietro
la luce
si faccia
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| Vedeva
il mare,
che cantava
dentro di lei.
Amava
il silente parlarle
del Bosco.
Sentiva
il rumore dell'Oceano,
impetuoso
e lieve.
Sapeva
del vento.
Ma fu
spesso
dileggiata
e così
decise
d' essere ferita,
per tutte le volte che
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| Ti chiamai
stella di luce, figlia mia,
perché eri
una promessa.
T'insegnai
ad amare la vita, il canto,
la bellezza.
Ora
che devi lottare, lotta,
perché tu sei
la mia vita
ed il respiro mio.
Combatti
anche per me,
che
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| Ascolta:
fu un fiore
a condurmi
da te...
Io
non ero che foglia,
tu,
vento.
Ascoltai
il suono
che fan le note
sull’oceano,
quando
passano,
e riempion di Bellezza
l’alba del mondo.
Chiesi di non amarti, ma
d’amare
attraverso la
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| Ogni volta
ch'io cerco
di rialzarmi,
si fa
sempre più greve
il mio cammino.
Non vedo
il mio frutto,
da tempo,
i passi
son resi
incerti
da un dolore
che mi prende
a tutto il corpo, ma
il mio animo
è in
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| E canto,
sì, io canto,
con note sublimi,
all'armonia della vita.
Se potessi
suonare le note
d'una arpa delicata,
canterei con il riso
dei bambini,
od il gorgheggio
degli uccelli,
a primavera.
Quanto piansi,
già da
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| Fu
lunga e spesso incerta,
la strada...
A volte
fu piana, ma spesso scoscesa
e frastagliati, i bordi.
Mentre camminavo, pensavo:
" Avrei forse voluto
esser viandante leggero, e percorrer
questa vita
senza travagli?
Ma
senza
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| Portava
una preghiera, la bambina.
Eran versi semplici,
i suoi.
Fiore di maggio,
come fioristi tu,
tra primule e viole!
Sapevan di mare
i tuoi capelli,
e rose t'adornavan la fronte.
Eppure
una rosa bianca
tu la portasti,
ed un
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| Veniva
vestita di vento,
la sposa.
Rose
e versi
le adornavan
la fronte.
Fermo, dinanzi a lei,
lo sposo.
Giunse
un ospite, e cosi'parlò:
"Sposati,
e dimentica
ogni solitudine passata,
ché tanti della vita
son gli
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| Stava
seduta alla finestra,
la bambina.
Guardava
il temporale, fuori.
"Quante volte
anche io
avrei voluto esser come
gazzella, libera,
che corre
verso il bosco, senza
costrizioni, ma solo
libertà,
di vivere, e di amare.
Ma
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|
| Mamma
tu non mi dicesti mai
quanto l`amore fosse
anche dolore...
Eppure io
quel dolore
lo provai...
Non mi dicesti mai
che esser madre
volesse dire
amare
fino in fondo...
Mamma io
ora che lo so
ti dico grazie
di avermi amata.
Lo
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| Mi è cara
la riva del mare,
ché il suono
dell'onda rifrange
la vita.
Dissi al mare ch'io amavo,
ma
una croce a terra
mi fermo'.
E fu cosi'
che il sangue
d'un calice ricolmo
mi fu offerto...
Come potevo
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| Cadde
a terra,
la donna.
Era
terra, che tornava
alla terra.
" Ora
che son nulla, io
Ti vedo, e Ti imploro:
che Tu
mi mostri
la Tua Bellezza..."
Aspettò.
Vide.
Scrisse
ciò che vide, e disse
a chi
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|
| Dell'amore, io
amai
i giochi bambini,
gli sguardi
pieni d'intesa,
lo scoprirsi
l'anima.
E le risa,
e le dolcezze dei corpi, che,
schiusi l'uno all'altro
si parlavano
per sempre.
Dell'amore
disamai
il frutto
colto proibito, e
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| Quale mai Bellezza
fu, a costringere
sguardo d'uomo a capire
che, nonostante
l'esser suo
fosse si' fragile
egli
non vide
l'umana sua
follia?
Stelle, oh stelle tutte
del firmamento,
levatevi e,
mute,
rendete onore
all'Immobile
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|
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|
| Scrisse
la sua vita,
il Poeta.
La scrisse
in versi:
dall'infanzia,
all'età matura, ma
dimenticò
che l'animo suo
poteva amare,
e molto,
la vita
ch'egli guardava.
Dimenticò
che l'animo
di un poeta
può
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|
| Suonava
una balalaika.
" Dillidò,
mia capretta,
dove sei?"
"Questo è il canto
di tua madre.
Tu non sai,
ma un altro male
sta colpendo
casa tua:
non darci altri dolori,
ritorna...
Ovunque tu
viaggerai,
una
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|
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|
| Si fermò
ad ascoltare
la donna.
Camminava
raso al muro
poiché
la schernivano.
Era malata
e si offriva
per pochi soldi
ai viandanti.
«Vattene,
tu non sei
dei nostri."
Ella spesso
cadeva a terra
in
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|
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|
| Comme
une parole, que
j'ecrive
aussi, dans les mots du mon coeur, je regarde la vie.
L'eau du ciel,
c'est le doloeur
du monde entier:
tu vois,
toutes les creatures
sont sans amour.
Et, voilà,
je donne mon coeur
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|
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|
| In fondo, che cos'è
la vita, se non
uno sprazzo
di luce?
Attimi, momenti
di follia
o bellezza...
Uomo,
alzati
dal tuo dolore...
Rialzati,
ricomincia...
Tutto
è compiuto:
riconosci
nella bellezza
il fiume,
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|
| Aveva
mani nude
e stanche,
la bambina.
Era, lei,
ferma davanti
agli scogli
d'una spiaggia, da lei amata.
" Dove ho mancato?
Che cosa
non ho insegnato?
Forse io
non ho amato
abbastanza...
Ma se il mio cuore, ora, piange,
è
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|
| Portava con sé
il suo violino
e la bisaccia,
Aengus, il viaggiatore.
Aveva
scarpe rotte,
e la musica
entro il cuore.
Un giorno
decise di partire,
oltre
il verde dei pascoli
d'Irlanda
e le ricche distese
d'erba, di
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|
| Ferma,
alla stazione in aeroporto,
eri tu,
donna.
"Aux revoir, adiòs,
mi hombre..."
Un boato,
all'improvviso.
Luce, fuoco,
il nulla.
Grida
devastavan
l'aeroporto, ma tu,
chica,
fluttuavi, ormai,
con
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|
| È una parola
che sì specchia
a specchio
della vita...
Ah vita
vita mia...
Cosa fosti ...
Fosti
pesca fresca da sbucciare
quando eri giovane...
Ma ora
che la vita sta cedendo
una cosa la desideri...
Di tornare
ove ponesti il
leggi
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|
| Nacqui
per esser amata.
Fui amata
e vissi
della luce
che mi aveva nutrita.
Amavo
il giallo del grano,
il verde
dei campi
quando
garrivan le rondini.
Fui
neve sporca
e fosca
dei passi tremuli
della vita.
Ma
se tu mai
mi
leggi
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|
| Se
un giorno, quando io
sarò già vecchia, tu
mi chiederai
s'io fossi mai
morta,
io,
io sì, ti risponderò
che molte volte
io ne fui sul punto.
Se mi domanderai il perchè, io
ti dirò
la
leggi
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|
| Figlia,
figlia mia,
solo questo
di te, mi resta:
l'averti dentro,
e non poterti
avere...
Tu
non sai
il male che mi fai, ferendomi
nel cuore
e nel
leggi
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|
| Quante, troppe volte
fui dileggiata
dei segni...
Nessuno
o quasi
mi capì...
Non importa...
Gli stessi amici
che mi conoscon
da bambina
m'han voltato
le spalle.
Nulla
e nessuno
più avrà
regali...
Sola
con la mia
leggi
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