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Marco Veronesi
Le 86 poesie di Marco Veronesi
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L'alambiccarmi in elucubrazioni
non mi porta a nulla
è una continua ricerca
una diaspora delle motivazioni
che nello scavo archeologico
di un morale fossile
ricerca la spiegazione più bella.
Qui scopro l'orcia mentale
d'antichi
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| Burrasca ferma lì!
Ah ah, ci sono io!
Non passi,
son qui per serbar salute d'amiche barche
col mio cemento e coi massi.
E tu, uccello?
Stai comodo, sul mio dorso acquattato?
Sei un albatro, col becco al vento
a scrutare il mare al
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Al chiuso dei miei pensieri
nel fruscio sulle incudini
dell'insonnia dietro vetri notturni
attraversai radicati sentieri
una ripida salita mentre leggevo
negli occhi di me stesso pensato
sudante allo spasimo
di condensa e sudore gelato
e
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nel buio
ch'è assenza
del suono mentale della luce
ai miei occhi
che non funzionano
bulbi oculari scollegati
silenzio d'immagini
di vita vissuta
nervi ottici mai nati
Nella quiete
totale
ch'è assenza
d'immagini sonore dei
leggi
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Ieri
patriarca
sperduto nella laconicità
calli alle mani
di una giornata lavorando
di una famiglia dominando
una moglie che ami
definitivamente
o non hai mai amato
ma abiti
comunque
una casa per sempre
Oggi
il mercato dei
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Fatemi parlare di loro!
Di quei padri dimenticati
Promesse mancate di genitorialità
Portatori sani di figli litigati, tra
due persone che ieri erano una sola
e che oggi condividono solo rivalità.
Fatemi parlare di questi,
uomini il
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| Chiudo gli occhi e ritorno
sui campi di meraviglia
i colli e le pendici
del Great Glen, la sua brughiera
dove l'erba è come ciniglia
pettinata dal vento mattino e sera
un'aria atlantica cortese poi sgarbata
che gioca di notte con la volta
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Mal di testa
m'attanagli
perché vuoi comparir
di tanto in tanto?
Dove dormi
quando non ti sento,
stai forse in un angolino del mio capo
pronto a sortir la tua presenza?
Credi forse d'esser benvenuto
o che il di siffatto cranio
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| Parlando di te
potrei accostare cuore e amore
avrei già finito la poesia
ma vorrei approfondire
ti parlerò con l'anima mia
proverò con poche righe, lo stesso
per spiegarti adesso
che convivo tutti i giorni
con cocciutaggine e
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| Siamo noi due
giovani
belli
in bicicletta
mano sulla mano
sguardo all'obiettivo
negli occhi il futuro
nella testa il presente
Siamo noi due
adulti
una sera
ora di cena
una sala parto
mano nella mano
tra esortazioni e fiato
nel mio bacio
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Lo sento
il suono della tua voce
che dice
cose senza senso
ma penso
che è sufficiente per sentire
l'amore
palpitante e sconfinato
infinito
che ho l'onore di provare.
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Capelli sul cuscino
occhi e sorriso
le mani aperte a palmo sulle lenzuola
di un letto in subbuglio
la curva di una schiena, che colma in un viso
le voci rinchiuse nelle gole
luce di due lampade semicoperte
dagli abiti della sera prima
lo scroscio
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| Sovrastandoti, Canal Volano
i gomiti sulla ringhiera
le crespature dell'acqua
nel rumore di un pensiero lontano
come uno che spera
discorro col mio silenzio
mentre affiorano da sotto i fiotti dell'idea
di librarsi su percorsi fluidi
a raso dello
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| Il calmo e romantico battito del cuore
stabilizzava i tumulti dell'anima
in solluchero per cotanto mare
al cospetto d'onde enormi
spaziavo con lo sguardo
tronfio d'esser corpo di falesia
le mani e le mie gambe inermi
vagavano sui dorsi di
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LAVORARE PER VIVERE
aver due soldi in tasca
pagar l'affitto e il mutuo
mangiare e potersi vestire
metter su famiglia
comprar l'auto
andar in vacanza
crescer bene un figlio
VIVERE PER LAVORARE
tre quarti dell'esistenza
passati a sgobbare
a
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Il leprotto correva
tra zolle dismosse
la frenesia della fuga
sangue suo scorreva senza freno
paura negl'occhi
la vena giugulare pulsava
per ansia e stremo.
Stesse zolle
sfrecciava raso un levriero
fiuto sulle tracce
addestrato e
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Marco Veronesi.
Lasciasti impronte d'amicizia
sul corto bagnasciuga
nel litorale della mia giovinezza
camminar da scuola a casa
con la serenità del nostro parlare
è mio ringraziamento a Dio
l'onore della tua conoscenza
fu coccarda sulla
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| Il tuo ultimo letto
diverrà freddo
nel tempo dei ricordi
Il tuo ultimo respiro
esalerà
con parole d'amore
e i nostri occhi vedranno la volta
attraverso un soffitto scomparso
e stelle t'accoglieranno
avranno per te una
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| Il filamento della lampadina, incandescente
oramai stanco da notti sveglie
illumina da un po' questo pensiero, insolente
che come un buttafuori
scalza l'incedere del sonno
Farò un tentativo a tempo
distrarlo tra le parole
comunicar con
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| Bastasse il mio pensiero
per renderti piena
d'amore
di speranza
di gaudio
Bastasse il mio pensiero
per esser li da te
per farti compagnia
a scaldare il tuo solitario corpo
a baciare la tua anima mai doma
Bastasse il mio pensiero
di fulgida
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Ho rovesciato il calamaio
su parole già scritte
nelle missive in partenza
l'inchiostro nero, dell'oblio
metterà parola fine
su condanne inflitte
le renderà scomparse ed introvabili
su questo scrittoio
mai abbastanza
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La cenere del nostro avvenire
combusta sulla graticola di questo presente
si è miscelata alle lacrime
dei nostri ricordi,
sublimati da un irrealizzabile futuro
a creare una calce resistente
che pietra su pietra
ha elevato quel muro
ci vede
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È vetro
l'anima mia fragile
dalla finestra affacciata
del mondo reale
nell'immagine adattata
a ciò che la società richiede
perché volente o nolente
questa è una giungla
vige la legge del più forte
vita
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| Facciate di case, palazzi
persone come formiche
vocaboli nei capitoli
lettere nelle frasi
qualche numero
parole incastrate
accatastate
a formar colonne, muri, capitelli
in famiglie, solitari
in appartamenti
pitture vivaci
come parole
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Semmai giungesse uragano
chiuderei finestre con la pietra
scaverei rifugio nella terra
riempirei dispensa di derrate, rubate
coprirei i vostri corpi con coperte
metterei il mio corpo sopra al vostro
incatenerei le vostre anime al lucchetto della
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| Nei sassi
consumati dal tempo
nello scorrer lento
d'acqua che va via
di questo mare nostro
del fiumiciattolo che sfocia
della vita mia
nei sassi
di alvei o terre emerse
coperti di muschio
di sabbia, ghiaccio o fango
tra le alghe sommerse
e
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| Cammino su un tappeto grigio
ho perso la parola
il cogito si disperde
al muover d'ogni passo
sotto la suola
su questo tracciato furbo
ora pianeggiante ora impervio
meandri di pensieri
ragionamenti
coerenti e contrari
indifferenze e
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Troppe volte posasti la tua mano benedetta sulla mia spalla
risvegliasti l'attenzione che scemava
mi tappasti bocca per farmi rimangiare le parole
e me ne donasti quelle volte
che giovava stilettata
organizzasti ch'io fossi persona giusta al
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| Giorni lontani nei pensieri
camminando solo e scalzo
un passo davanti all'altro
col fardello sulla spalla
il ricordo dell'altro ieri
quando terra di siffatto campo
non lacerava i piedi
morbida e profumata
dalle sue zolle
nasceva coltivato
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Tutti gli anni
verso il Santo Natale
qualcuno ha detto che ognuno
dovrebbe essere più buono, più leale
e poiché io sono uno che scruta
che osserva i comportamenti della gente
ogni anno poi rimango disilluso
e m'incazzo
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86 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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