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Antonio Bruno
Le 194 poesie di Antonio Bruno
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Compagnia, suoni e voci d'allegria
Nulla a che fare con la tristezza
Di quella donna che andava lesta
Contrabbandando inutili scuse
Legiferando su uomini e spose
Che tanto adesso io l'ho capito
Tu non l'avevi nemmeno avvertito
Non lo sentivi il
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Freddo destino
Gocce, fiocchi e neve
Intrecciano un lumino
penetrano anime nere
spingono verso destini
fatti di mendicanti
elemosine d'amplessi
frutti proibiti... quanti!
Calpesto la bianca veste
Affondo lì le scarpe
Scruto le vie
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Fredda,
come cristallo
Bella,
desidero farlo
brutte,
le voglie cadute
sforzi,
profonde ferite
ferma,
per non sbagliare
triste,
che ti fa male
libera,
nelle mie braccia
vieni,
falla finita!
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Ruscelli d'idee in piena
Tracimano verso valle
Contano distratti gesti
Di donne senza amante
Che sognano la conquista
con il loro corpo sinuoso
La vita non l'hanno vista
Prese da un solo sposo
Quando il ventre si gonfia
Non sanno più
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Cloni di stupidi baffi
Cuori sbattono esausti
Sbucano dai viottoli
Cercano nuovi motti
Fanno che ci si inondi
E poi sbuffano come morti
tanto non t'accorgi
che il tempo non esiste
non mi si resiste
puoi dire di si, esiste
Un cuore che sanguina
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Immagini, suoni
Suoni che immagini
Illumini vie
Emozioni, angeli
distrazioni agli argini
tutto immobile,
paralisi dinamica
corri stando fermo
in volo stai fremendo
cullo il mio sogno
ne faccio l'invisibile sostegno
la notte che
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Tra queste flagranze
E i colori,
le distanze
Si sono assottigliate
Io e te come le fate
Ci rincorriamo ormai da anni
Frutti,
veleni e dolci inganni
Fanno da contrappunto alla tua voce
Spero,
per questo so che non c'è pace
Se non
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immerso nel tramonto
sfuggo, piango, rido, sfondo
mondo dappertutto
potente basso comodino
donna di traverso li vicino
ed io che son la soluzione
un uomo che ridacchia sul balcone
la storia di una vita chiusa a chiave
pazienza e concretezza del
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Spiffero di luce
S'insinua, mi conduce
S'innaffia di stupore
Promette e poi non vuole
Lasciandomi da solo
Conducimi tesoro
Portami sino in fondo al tuo giardino
Stammi un secondo penso più vicino
E ridi di gusto delle mie battute
Quelle
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Nella prateria degli odori
Cullo memori errori
Senza sbiadite rugiade
Piccole storie rubate
Alla fuggente gariga
A quella mia dolce vita
Che corre forse da sola
crede a te che non fai scuola
e rubi i ritagli di oggi
li incolli tu che ti poggi
al
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La pioggia nel vento sferza la faccia
Spilli pungenti tengono a galla
Spenti bagliori di noia
Cullano i miti consigli,
la voglia
Spargono al suolo fiumi di gioia
Spillano botti di vino che ingoia
La gola assetata di rosso
Mi spingo sino a quel
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Il sole della mattina s'è svelato
Sul tuo viso dolce e delicato
Cantando le canzoni della gita
Cinguettii di immenso tra le dita
Un colle con tre torri dominanti
Splendidi ricordi solo sui tuoi guanti
Che m'insultano incitandomi alla
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Un calore
le tue parole
Una febbre
fulmine il sole
Scruto da solo
capelli biondi
nel tuo giardino
su quegli sfondi
mentre ti specchi
dentro ai miei occhi
non puoi godere
e non mi tocchi
Come un bambino
Non puoi vedere
la grande
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Lontani chiari visi
Sorrisi del domani
Voli di gabbiani
Ormai stanchi
guardo le tue mani luccicanti
ascolto le parole dei richiami
cerco di stringerti ma brami
vittorie senza senso
l'altrui ed il mio consenso
l'acuto del piacere
l'eco dello
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Recenti volti
cocenti svolte
delle giravolte
nella bizzarra gioia
Non molla
Crede di dimostrare
Sfrutta quel suo Natale
Che rimbomba ancora
Eppure è andata a scuola!
Senza mai imparare
È stata all'ospedale
Pur essendo sana
E
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Tutti allegri,
senza segreti
In riva al mare,
dopo mi vedi,
Duna che sale
Gusto, rivale... perbacco
poi vuoti il sacco
folata di vento,
divento matto
Sfuggirti
Mi hai dato scacco!
di lato si stende
Rumore di tende
Un vuoto d'un tratto
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Sentimenti
che se ne sono andati
i tuoi lamenti
si sono ormai impigliati
nei turbamenti
nella fossa scura
che stana sorte
tu sei per me... giura!
mentre t'affretti
sull'umida ferita
te ne sei andata
forse sei partita?
o sei
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Piove sul parabrezza
Muovo con leggerezza
Le mani mentre parlo
Sono bugiardo?
Mento sfacciatamente?
Quell'incidente
Che non è mai avvenuto
L'amico astuto
L'ha reso veritiero
È prigioniero
Di quelle conseguenze
Mille sentenze
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attimo immenso
L'istante in cui ti guardo
Eterno scorcio
L'immagine, il ritardo
Dentro a una goccia
C'è questo tuo sorriso
Fatto di luce
Senza alcun preavviso
Sono indifeso,
eppure inaffondabile
Vilipeso
Crudo ed inviolabile
Mi
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Questo desiderio mio del corpo
Terribile spinta verso l'orlo
Ha visto la crudele conseguenza
Il risultato estremo, la sentenza
S'è fatto spazio prepotentemente
Nell'anima, anche nella mente
Esplode tutta quanta la potenza
il crudo
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Mendicante d'amore, io barbone
distrutto m'avvicino a quella lama
non ci sarà per me, credo nessuna
che farà tornare la speranza
solo allora vidi in lontananza
la mia sete appagata dappertutto
quell'amore, ch'è finito
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Prima di svegliarmi, dentro al sogno
Ti ho vista alzata stamattina
Tu che sorridi, bimba mia carina
Rinnovi l'aria al ritmo dell'istante
Sole radioso, voce scintillante
Rassegna di vita che riluce
Donna che a nulla mi conduce
Perché
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Lentamente,
spalanco gli occhi
Cerco il presente
che c'è in te
È assente
la tua bellezza
L'umiltà
s'è fatta persa
azzurre
carezze d'essenza
trasmutano
in forze e prudenza
Si dileguano
in mille
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ha un volto di donna, il Signore mio
consiglia in ogni istante la mia quiete
Dio che se faccio un passo Lui mi vede
Mi prende in braccio per passare il via!
Nudo son'io e con il Suo mandato
Vivo la vita che m'ha riservato
Lungo il percorso crudo
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hai voglia di avermi
solo tuo
Io che non ho nulla
che sia mio
rimango muto al suono
del rintocco
mi vedi triste
eppure non ti tocco
la luce che si spande
non trattieni
l'onda che ti sfiora
vai e vieni
io che mai
fui addomesticato
e che
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Esile filo d'erba
tu che tagli le mani
a chi tenta di strapparti
dalla terra e dai legami
gli occhi tuoi di vento,
l'anima di luce
irradia e mi solleva,
mi parla, mi conduce,
a te nuvola eterea
di lacrime e di gelo,
sotto a quel tuo bel
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risa argentine
Frutto d'ironia
Pungolo gentile
Tristezza che va via
Uomini che insieme
raccolgono speranze
son finte le persiane
In assolate stanze
Eccola laggiù
La mia dolce metà
È sotto la mia luce
Brilla
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Sei li dietro
Con quel segreto oscuro
Oltre il muro
Che posso scavalcare
Sotto quel fico spoglio
Che resta da mangiare?
immagini l'amore
sei muta li a guardare
Poche parole scritte
Coltello duro amore
Sette lucide lame
quelle catene
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Linea sottile di giunco
Si insinua nell'anima mia
Spunta di nuovo l'orgoglio
Schiuma di mare va via
Letto di spine e dolori
sotto i miei piedi tagliati
Grida di voci e stridori
Lontano dai bei giorni andati
Vorresti gridare?
Desideri amare?
Ma
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Luci, colori nuovi,
farfalla isolata
Sulla mia anima curva
Di nuovo posata
Le ali spezzate
una brutta folata
gli occhi chiusi
ti hanno guardata
Senza mani
Stringerti forte,
mia fata, maga
amore e morte
innevata la cima,
sei profumata
Non
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194 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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