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♦ Rita Angelini | |
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elena rapisa
Le 600 poesie di elena rapisa
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| S’intravedeva solo il volto
cicatrici erano le rughe
ognuna testimonio di un dolore
di ieri, di oggi
Dietro ai vetri da troppo sedeva la vecchia
nessuno ormai ci badava,
ma lei conosceva di tutti la storia
Tre denti rimasti a conferma di tanti
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Già rosea parvenza di luce,
madreperlacei riflessi di luna morente
mormorio di sogni
ti rivelava immacolato, fragrante
e la tua voglia di cielo
tracciava umidi sentieri dove la vita si espandeva
rompendo la zolla
Esultava il sole
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| Ascolta
non ebbe mai voce più palese la notte;
taci e rimanimi dentro
mentre la luna ci muore fra le braccia
fra bianca spuma a nutrimento,
come un fiato estivo che lentamente si appanna.
Rimbalzano sulle labbra parole salse
sprofondano
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| Si sfanno i sogni sull'asfalto dove il cielo ha scaricato il suo pianto,
un raggio di luna affoga nel fango
cancellando orme in labile passaggio.
Restano soli un lampione cieco, un gatto cauto
e un uomo perso nei battiti del suo cuore stanco
che
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| Non che io sappia del tuo nascere il segreto
né le pene sulla punta delle spine
né quella stilla che non fosse lacrima o sangue
quando fu luce che ti tinse vermiglia
Non conosco chi per primo ti svelò dandoti un nome
simile a
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| Conosci tu le melodie occulte
che scorrono nelle vene
allor che il passo del tempo sconvolge pensieri,
sterili semi in balia di venti
Si intrattengo su linee di confini precari
impietose muovono sovvertendo realtà
sconvolgono
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| Raccontami del sole e di dove si è nascosto;
qui c’è solo un opprimente grigio
Lubrico invade ogni sentimento,
offusca orizzonti, lascia solo intravedere
l’ ignoranza del male che contagia la vita, degradandola.
Quanti ideali perduti
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| Vibrano bizzarri messaggi,
quasi abbaglianti ricami
e gronda intorno l’aria ferma nella calura.
Il lago, rappresa onda, si smarrisce nella foschia
dove fantasmi di sabbia sfumano in un cielo chiarificato.
Sole d’Africa solidifica antichi
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| S’incupisce il cielo lamentando della luce l’assenza
e già da tempo il parlottar esagitato di bocche
s’è fatto muto.
S’addentra.
Buio il sentiero cela tranelli
e tenacia solo frena paura
ma avanza, pur se a volte incerto,
cieco
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| Per le rovine di Aleppo cammina scalza la morte
Ha suono di sparo, colpisce a casaccio
basta che uccida
La storia scriverà pagine e pagine sul sangue versato ad Aleppo
per ora si tace
mentre un altro innocente muore
come se non ci
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I segreti che la luna tace
La donna fissa la luna,
la luna l'irrora di luce.
La sommerge con miriadi di sogni
e la donna ci crede, si rassicura.
Si china su lei la luna cortese
l'avvolge in cascata di stelle,
il cielo non più nero
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| E sono ancora qui in questa oscurità venata di luna
sedotto dalla tua voce possente
mentre mi accarezzi e fuggi invitandomi
Sfuggente amore quanto ho sognato lasciarmi assorbire
fusa con il liquido tuo amplesso, farmi alga
trascinata da
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| Quasi nascosta nel fitto viluppo di ricadenti salici
stava la dea sfidando il tempo,
porgendo ascolto alle lusinghe del vento
la cui voce suadente narrava di terre lontane
Un'edera scura e tenace le aveva tessuto una veste verde
e con sguardo
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| Dove si poggia il passo rilasci impronte di vita
e delle turbolente acque dell'esistenza
sei onda lieve che abbevera speranza.
Tu che sai come esaltare i cuori
navighi tra le irrequiete onde dell'amore
distillando esili magie, rivelando
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| Coglierai
da estranee labbra
la delizia delle mie.
Domerai un diverso corpo
con nelle nari la mia fragranza.
Persino il grido, ultimo d'esultanza
ti condurrà all’assolto mio ansito
Pur se discosta
sarò marchio perenne
inciso
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| Sui tetti antichi di Valencia
si frantumavano gocce di nuvole
Dalla finestra, da sempre in adorazione del mare,
profumo di cielo e zagare
si insinuava nella stanza
posandosi sulla tua bocca che m'invadeva
A volte, improvvisa, un'ala bianca
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Invia un messaggio privato a elena rapisa.
Per strade antiche dove austeri cipressi
custodiscono i segreti del tempo,
muove incerti passi l'anima.
Si rifocilla al canto di invisibili pennuti
che in brevi voli saggiano la vastità del cielo,
e la loro ombra carpisce luce ad un avaro
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| Della neve che con taciturni baci
mi si scioglieva in volto ho un ricordo lontano,
come lontane e ormai sfocate restano alle mie labbra
le tue
Preziosi anni vissuti in una sequenza di giorni
scanditi sui passi d'amore, nel profumo di te,
tenue
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Fra non molto farò un viaggio
non mi vedrete spesso
ne io vedrò più voi
Però sarò nel vento
sarò voce di sole,
sarò canto di mare quando s'acqueta
e frange consumando le coste.
Sarò nel
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| E' quasi un invito questo silenzio,
avvolge i sensi.
Chissà da dove occhieggia la vita senza scorgerci
Forse è lei quel pulviscolo che si va posando
e noi nascosti in esso siamo divenuti
parte essenziale di questo nulla,
lino
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Svelami il tuo carnale segreto
mentre mi rifocillo al nettare
che ti umetta le labbra gonfie di promesse
Oh voluttuosa corolla che ti ergi, pura voglia d'amore,
mentre roridi i petali s'aprono al desiderio
Persuadimi che non è solo sogno
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Scavando in terre sterili
ne ho tratto semi impoveriti
e bacche velenose per farne catene
da appendere alle pareti di celle
dove uomini senza futuro alzano braccia invisibili
in cerca di risposte negate
Il dissenso è latente, ma la
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| Nei labirinti del cuore
dove i ricordi in chiaro- scuri allusivi risaltano
incalzando lo spirito, là si sofferma l'anima e
partorisce nuovi dubbi incurante di mancate risposte
Assume contrastanti forme il percepire
quello che un tempo fu
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Ancora una volta mi è venuto incontro il mare
per quietarmi con delicate paterne carezze,
con voluttuoso abbraccio d'amante
A volte mi assorda come chi vorrebbe,
ma non può azzittire fantasmi,
altre mi culla con tenui
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| Quelle strade vissute dell'infanzia,
usci come bocche spalancate
a raccontare storie di vite
Colori e profumi di terra e raccolti,
solerti operose mani e tanti sorrisi
in allegra rincorsa da un portone all'altro
Porte senza chiavi
confusione
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Quanti gironi ha quest'infermo che mi consuma
e che tu chiami amore
dove sottomessa a rozze urgenze perdo me stessa.
Non v'è grido o pianto che mi salvi
e m'arrendo alla sorte che mi volle donna
perdendo fra viziose voglie vita e
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| Storie d'amore e di morte s'odono
lungo le mura di Toledo
Toledo la misteriosa si specchia senza pudore
nel lento scorrere del Tago
che accoglie sospiri di stelle e ricordi di sole
In alto, sul colle, fremono in lamenti d'abbandono
le catene
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| Non riesco a procedere;
l'orizzonte ristretto oltre la strada rivela solo nebbia
e vuoto e silenzio
Resto in attesa dell'ineluttabile buio
che tutto uniforma mentre mi sovrasta
il battere lubrico della pioggia
che infradicia i sogni primaverili
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L'affievolirsi della luce preannuncia
il giunger della sera.
Fra breve tenderò le mani per accoglierti
e la tua voce da soffio diverrà respiro.
A volte, nell'andar del giorno sai, mi sfuggi
fra quelle banali cure che urgono
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| Tra le dita va perdendosi ciò ch'è rimasto,
solo sabbia che una sorgente impoverita
riesuma dal fondo
Un pozzo senza luce né aria dove rantolano pensieri,
senza un grido soffocano, non reclamano più
svelamenti effimeri
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600 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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