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elena rapisa
Le 600 poesie di elena rapisa
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C'è un intimo cantuccio nella mente di ognuno
dove in indulgenti silenzi si ripongono inquietudini,
pagine grigie di se stessi
che non s'ha l'ardire di riferire ad alcuno.
Se ne stanno lì a volte in stasi,.
ma spesso
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| Funambola
percorsi a passi inerti
il sottile aereo filo
teso tra miraggi e risveglio.
Senza rete, dall'alto,
mirai coinvolta anima
gli infiniti abbagli
sui quali ti eressi
mio improbabile eroe
mio primo amore.
Mi avvolgesti ambita
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| Caso volesse che tu un giorno
ti ritrovassi a camminare lungo quell'argine
che verde segna l'ansa del torrente,
porgi ascolto e udir potrai
le voci cristalline che d'infanzia e di luce
parlano fanciulle.
Stringiti a quel vissuto, tornerai
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Dal suo angolo buio le morte
si nutre di diverbi
fomentati da immemori viventi.
Sono afoni latrati di randagi cani le umane imprese
faziose inosservanze, plasmabili irrigidimenti
Menti partoriscono spettri obsoleti
in forre taciute, lapidi
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Muovono quale agile sciame
e temerarie si concedono alla notte
le fantasie
A volte inquiete, assorbono
il respiro del maestrale
che non concede difese al suo infiltrarsi
e porta seco il salso affanno
di onde cupe.
Un tremare di foglie invita
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E' il tramonto e il corpo reclama
una notte di sana follia.
Nella mente un tumulto d'attese
già si fonde a un motivo di Rock.
Sono solo unmetroesessanta
concentrato di pura lusinga,
ma coi tacchi mi sento un Watussi
che ancheggiando
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Testimoniai di te tratteggiando il tuo volto,
consistenza di nuvola,
rivolgendomi all'onda che furiosa percuoteva
al suono del libeccio, le murate del porto,
sottomettendomi.
Gridai, oh come gridai,
patetica voce, alla notte dedicando il
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| Parleranno di noi un giorno
violando anime a loro ignote
Spenderanno parole di vento
senza carpire segreti
che laghi all'apparenza cheti
celano immaginifiche tempeste.
Scaglieranno pietre assalendo
radici senza svellerle
perché
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Lascia che io ti sia zefiro
per carezzarti le labbra
con mille insensati baci.
Lascia che io ti sia luna per
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| Lusinga accennata il suo sguardo
le si posa indiscreto sul seno
Lei si sorprende arrossire,
eppure da tempo ha afferrato il gioco
del gatto col topo.
Sorseggia il suo corpo,
lo degusta come vino d'annata
senza fretta scende con l'occhio,
le
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| Mai dissero, voltando il capo
ché l'occhi negavano il dire.
Alle loro spalle muta supplica venne,
luttuoso coro di depredate vite
sacrificate per umana insania.
Mai più, si ripeté ovunque sulla terra
e voci di morte
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Il mio mondo è tutto qui
tra schemi che non trattengono colori,
ma assorbono il nero di notti che non offrono ripari
il mio mondo, che mi va stretto
eppure è immenso,
atomo d'infinito confluente negli anni
sfuggiti chissà
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| Mi basterà per arrivare a sera
il tuo saluto mattutino?
Me lo farò durare fino al giungere del buio
quel sorriso un po' sghembo tra il romantico e il faceto.
Dovranno bastarmi i baci della notte
quando sordi al mondo
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| Come vorrei o luna,
che tu mi sollevassi coi tuoi raggi
che candidi lusingano la mente
e m'innalzassi fino al tondo viso
e m'imbiancassi col tuo lume il cuore.
Vorrei tu narrassi quelle fole che placano
malinconia che m'arde pur nel
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| Mi fissa attonita da lassù la luna,
tonda, luminosa e indecifrabile
ride di me che presa dalla giostra della vita
vorticosamente svolazzo nell'aria della notte.
Piroetto, m'accoglie il cielo
m'ingarbuglio fra le code di
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Eravamo rami dello stesso albero,
rondini compagne di nido,
nodo che unì esclusivo, intenso.
Gli stessi occhi a guardare il cielo,
un solo canto a decantar l'amore
Eravamo gli stessi fiati
così mischiati da parere
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| Cos'è quel sottile refolo cinerino
che quale nebbia si contorce lì all'orizzonte
dove incerto il profilo delle colline
pare svanir nel cielo?
E questa estenuante melanconia
che avvolge, morsa aspra, l'anima?
S'allontana la
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| Verranno inerzie di gelo
a blandire spettri malevoli.
Pulsioni frenate in cuori flessi al vento del Nord
quando le dita saranno unico intreccio
di sfiduciate adesioni
nella dilagante penombra di un sole
che si nega al giorno.
Verranno giorni
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Danzami nella pelle
quel motivo che tanto ci piace
e muoviti ondoso al ritmo di tango.
Incita, scioglimi,
frenetica armonia che travolgente m'invade
Scaturisce da fianchi scattanti,
col sangue sale alla bocca,
impeti di note.
E' un assolo
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Ancora tu qui,
in un emergere di emozionale tremore
ancora io consenziente tumulto di trattenute parole
a non svegliare la realtà
di un mondo estromesso,
Vivaio di impudenti mirate fantasie
realizzate su filigrane a pelle,
vincolanti
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| E' corrucciato persino il sole nell'aprirsi un varco
in un oriente pervaso ancora dall'umida oscurità
di una notte inquieta.
Tu sei lontano ed io cavalco l'onda lunga
della mancanza frugando tra sempre vividi ricordi.
Ho ibernato
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A vederla così non appariva poi così provocante,
osservandola seduceva.
Emanava sottile e diffusa essenza d'erotismo;
un richiamo abbozzato nello sguardo
nel palpitar del ciglio.
Stava lì, cheta tanto da parer assente.
Le
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Un pacato respiro s'espande sul meriggio,
annuncia tregua l'incipiente autunno.
Non un canto d'uccelli s'ode,
solo il frusciare leggero di ancor verdi frasche.
S'appisola la campagna, gusta la pace dell'ore
oziose tra l'oro dei pampini
e un
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Molte furono le dimore che custodirono
i giorni dei sorrisi,
con altre condivisi pianto e abbandoni.
Nei ricordi, una fuga di stanze,
balconi spalancati sulla vita,
dissertazioni sull'amore sommessamente confidate
al caldo di lenzuola
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| Più che dimenticarti, ti custodisco
fra uno sbuffo di vento e un'onda rabbiosa.
Più che mancarmi, mi gestisci
e mi trattiene quella tua carezza d'aria
che si fa sostanza in un'alba dal sapore serale.
Sera che, giunta improvvisa,
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| L'ombre dei tigli rincorrevano il tuo volto
e certo non mi vedesti scrutarti
al tavolino del bistrot.
Indossavi qualcosa di corto
e la tua impazienza,
un'indocile ciocca a nasconderti un occhio,
diffidente pirata pronta alla difesa
un basco
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| E mentre fuori la notte si consuma
Prevert alle mie spalle sbircia frustrato
versi dove grondano le lune e stelle
si suicidano felici per amori
nati morti fra petali in effluvi di passioni.
Un Luigi di qualsiasi serie
purché di numero
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| Segue un profilo tracciato nel cuore il rimpianto di te,
s'incanala per linee curve di tempesta,
cerca nelle viscere serrate in mutilati sospiri
la via del riscatto.
Fra queste mura che ci hanno vissuto fra libri sfogliati
fino all'usura e
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| La notte è una candela smorzata,
moccolo logorato da mille
e mille sperperate bugie d'amore
che come vino lasciato
in bicchieri sbreccati,
instabili svaporano.
L'amore, primigenia finzione,
si adorna di stelle
e nastri lunari
e rami di
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| Un tocco impulsivo di dita
fiati rappresi in un bacio,
duttili intrecci di membra opaline
e lo sguardo immerso, immenso
ancor calato nel sonno.
Dono,
quel rapido fuggir del respiro
carezza posata fra capelli scomposti,
cortina che cela
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600 poesie trovate. In questa pagina dal n° 271 al n° 300.
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