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elena rapisa
Le 600 poesie di elena rapisa
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Amo il lento affievolirsi della luce
nell'abbraccio sicuro della notte
quando a levante principia il suo cammino
appartata e altera la luna.
Le stelle son coriandoli lucenti
che la finzione vorrebbe
siano figlie strette alla loro madre.
La
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Vanno per sentieri di nebbia gli ultimi cavalieri
puledri di polvere i loro destrieri,
seguono cammini di luna, di fuochi ormai brace
Battaglie vissute su lame taglienti,
mura crollate in tonfi mortali,
corvine trecce disciolte in offerte
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Amo di te quelle fughe dal mondo
i silenzi che estendono il tempo
le parole taciute in tenerezze palesate,
l'impetuoso tuo respiro che sempre
mi sorprende e seduce.
Quelle mani tenaci, fidate che cingono
e spargono semi d'amore
quando il corpo
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Se tu volessi seguirmi
nei labirinti folli delle mie rime
che sovversive agitano la mente,
fiumana incontrollabile
Se volessi aprire quegli usci serrati,
ti lascerei penetrare nei reconditi segreti
che m'animano opprimenti fino al loro
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| Mi persi per sentieri maligni
mi smarrii in sogni ambigui
assaporai nettare amaro,
fiele che scambiai per miele
Quelle parole, oh quelle parole
come marea travolgente sottomisero il cuore.
La voce irrompeva camuffando scaltrezza
abbattendo
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Migra la luna su fili di fosforo
tra carezze di vento tepido come la notte
e va tessendo trame di luce
Sbircia tra pinastri cauto il gufo
quel tuo corpo fruttato
trafitto dal respiro, stiletto del mio desiderio
dove urge la gioia
dilatando
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Sai tu dirmi dove nasce il vento
che arruffa e sprona l'onde
additando la via alle maree?
Inafferrabile voce muove per l'aere;
incorporeo abbraccio, vibrazione avvolgente
si insinua libertino scompigliando fiori
e tremano al suo alitar le
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Ancora scavi dolenti solchi sfumando nell'alba
attratto dal limbo delle nostalgie
che colgono, quando il mattino abbacina l'occhi
ma il cuore vorrebbe respirarti una volta ancora
prima che il sogno si sfochi
assorbito dalle nebbie del non
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Parlami cuore
non cedere al silenzio
che da un cielo mutante riverbera il suo bianco
su rinsecchite pianure
mentre memorie si riversano, sciame senza nido,
violentando lo spirito in perenne conflitto
lacrime avare tra sorrisi esauritisi nel
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| Quale svelato eppur arcano messaggio
si impadronisce dell'animo
possente espressione di infinito amore
dischiudendo il cuore a sensazioni di primitivo sentimento
rilasciando aloni di incantanti misteri
Così, a mia rifrazione assimilo gocce
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La mia mano alla tua si consegna
mentre mi guidi alla tua ombra stillante umidità marina.
Cornice un mare che ha rinunciato al sole
in questo dicembre dove speranze
non attendono il tramonto per morire,
ma noi no,
non demordiamo
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L'osare poi l'affanno
quell'alito e poi il cercare
in un gioco liquido
che sempre muta e scorre,
in alterno confidar diverso
di gocce unite e sole
così essere
senza esistere, allontanarsi, unirsi
in un sempre che difetta
col segreto
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Incessante la tua ricerca di vita
mentre sbiadisce fra dolorose realtà che vorresti mutare
per non piegarti a un simulato esistere
Guardi al giorno che viene scuotendoti di dosso un ieri
sprecato tra effimeri sogni e opprimenti bugie
e
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| Scenderà in purezza di cristalli alito di gelo
cullerà l'assopita terra in sogni di spighe
e l'onda piegata ai voleri del vento
assaporerà carezza di rena
Sarà pulviscolo nebbioso a illudere il sonno di gabbiani
quali
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| Sosti proprio lì dove il sogno curva
sminuzzandosi fra anse di dormiveglia
Mi respiri intenso come caldo scirocco
impregnandomi di aromi di terra e cielo.
Frughi indefesso piegando al tuo non essere
ogni volere vitale:
non più di
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Una bava d'ombra suggella il patto con la notte
fiati di tenebra e la luna,
ambigua lanterna,
profetizza vaghe promesse abbagliando nuvole.
S'incammina la notte
svaporando la frenesia del giorno,
svilisce imposture
Primitivi impulsi esalano
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Colmami
che già urge il richiamo
canto primordiale di vita
sospeso respiro d'attesa
mentre scorre emotivo fluido in noi
sussulto nuovo eppur antico
Già replica alle carezze la carne,
melodie di delizie
e l'anima, quale corda
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Non camminano le donne
fluttuano, ondeggiano,
una brezza segreta le sostiene
Ridono le donne
anche se l'occhi custodiscono lacrime:
piange il cuore
Si vestono di arcobaleni
pur se avvolte dalla notte:
negano amarezze portando a spasso
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| In luminoso volo nell'agata del cielo
sorge e brillante segna di lattei aloni l'oscurità
Fedele all'immnutabile percorso,
solitaria amante del silenzio
s'unisce nello spazio a lei si noto
ai sospiri del notturno vento
Chissà
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Umano sopruso
fece di me la carta perdente, il birillo destinato a cadere,
oggetto da usare per il proprio piacere,
carne che non vale un soldo bucato
Eppure sono anima colma d'amore,
pensieri gioiosi, sensibile cuore,
sogni, chimere
Mi hai
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Se riuscissi a sgominare i pensieri
rimuovendo quella parte di me che non m'attrae
o alzare una diga per frenarne il flusso.
Sarebbe facile nascondere la testa nella sabbia,
ma temo colpirebbero le terga
o dove fa più male.
Il cuore
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Più intenso appare quest'oggi il brillar del sole
Sarà che ho visto l'occhi tuoi socchiudersi
senza scacciar del tutto il sonno
e le labbra serbar impronte di baci,
retaggi di una notte che ancor t'alita accanto
Fingi di
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Schiudi lo scaltro occhio luna e accogli
la danza gitana, il suo incedere di cobra
che in scatti cadenzati
si erge quasi pianto, quasi fuggiasco grido.
La notte sedotta va aprendo intime labbra,
le spine si smussano e a lei s'aprono cuori
vinti da
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Non ti zittire poesia che armi la mano e il cuore
e quale voce concepita da un tormento
ribolli e fremi in petto ancor prima di uscire allo scoperto
Segui contorte vie e imprimi al polso il moto
che travolge e asserva,
mentre procedi estraendo dal
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Si spegne lentamente il caldo raggio
e il maestrale con autunnale fiato
deflora rose e ingiallisce prati
La rena turbina nel vento e si concede alle carezze
dell'onda che quietata sonnecchia nella ritrovata pace
Già le rondini si
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| In quel luogo dove il nulla assume multiple forme,
là s'alza il primo vagito del vento
che dilaga, a volte canto a volta urlo
oltre brulle creste giù fino alle scogliere
a sferzare l'onde infrangendole,
fragili cristalli
E' quando
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Forse un giorno intuiranno ciò che sei
nella vivezza del pensiero nella dolcezza del sembiante
che all'affacciarti alla vita già possedevi
e il pregio che in te dimora
Nell'evolversi di un sentire convergente
cadranno disuguaglianze
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| Intanto si spegne anche il giorno
travolto da uno scorante tramonto che al mare s'abbandona
trascinando speranze in gorghi azzurri
nella apparente calma di maree dalla labile memoria
Solo,
il cuore turbato sulla riva sta in sospensione:
esplora
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E' un vegliare di cuori ormai placati,
che all'unisono pulsarono nello scorrer lento
del concesso tempo.
Lombi a noi sì noti, eppure sempre nuovi,
si mossero all'antico ritmo
scandito da promesse mantenute.
Comprensione d'anime e di
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| Sarà questo sentirci affini o il sospirar vicini
oppure il tocco d'un alito sentito a pelle,
sarà l'incontro volontario delle dita
che per intuito s'intreccian quale nodo
o quel refolo che sbuffa malandrino fra i capelli,
o
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600 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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