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elena rapisa
Le 600 poesie di elena rapisa
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Voci s'udivano nella sera:
Stammi vicina, ora ti faccio strada.
Stringimi a te, guidami dove tu sai...
(il tramonto allungava l'ombre unificandole)
Ma questa via lo sai dove mena?
Non ho certezza,
ovunque porti restiamo uniti questa è
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Eppure al cuor non incuti timore melanconia
quando a me vieni nell'ore scarne
della solitudine.
Mi serri carezzando l'anima
con evocanti promesse
mai realizzatesi
che traslocano pensieri verso una sola meta,
là dove non trova spazi
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In turbinio di voli fugge la mente
nel mentre pigre si dipanano l'ore del meriggio
La brezza attenua il calor del sole,
reca con sé profumi su voce d'onda
e in sordina sparge per l'aria
melodie di mare.
Un silenzio antico ristagna
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| Fu riflesso di sole o biancore di luna
che dipinse il tuo corpo,
fu lento sbocciare di rosa
che un intenerito zefiro
richiamato dai teneri petali
trafisse fino a farli gemere
scoprendo la nudità dello stelo?
Nascesti col destino inciso
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| Chissà se si sente sola lassù
adagiata nell'nfinito,
l'altera sovrana della notte.
Pallida s'affaccia alla finestra del cielo
e muove ad incontrare illusioni,
cristallizza l'onda
e fa apparir quasi oro l'arena.
Ma par non
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Mare che ai miei piedi ribolli incalzato dal vento.
Con denti bianchi incavi scogli
che brillano di sale e di sangue
braccato dal tramonto
Dai fondali vai propagando l'eco di lugubri suoni
vibrazioni di tolde marcenti,
tamburi percossi da
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| Fiata cautamente il mare fra notturne braccia
mentre s'inarca la marea a incantar la rena.
Con l'alba si ritrarrà per rifugiarsi
in anfratti abissali e oscuri
pronta a rinnovar l'eterno ciclo
Statica la luna accende lattea ed
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Quando nel segreto delle stanze
che vissero giorni di risate e gioie
senza meta alcuna vago,
come per incantamento mi pervadono
a fiotti le memorie a smentire
l'agro gusto di melanconia
Esce dal suo silenzio il cuore,
inizia a dialogare col
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Impavida cerca un fiore, quel fiore
dal quale suggere amore
ingravidarsi di polline e fruttare.
L'attira la luce, vuole un poco di sole,
ma rimane invischiata da false promesse,
ne esce straziata.
La si accusa di tante mancanze
che non le
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E' un tornare incauto su pietrificate vie
segnate da dispersive congettture
e intorno il deserto incalza
inglobando con futili messaggi
apparenti risvegli di coscienze subito rimosse.
Si fugge coerenza come inutile zavorra
a pedestri
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| Froge affannosa criniera sconvolta
galoppa qual puledro la mente
incrinando l'aria lungo solitarie rive,
impetuoso vento è il tempo.
L'incalza alle spalle tumultuoso vissuto
davanti va estendosi la brulla brughiera.
Lo scalpitare
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Non ha occhi d'azzurro quest'oggi il cielo,
ferisce di livido grigio coscienze.
E non è pianto di pioggia
a inumidire il ciglio,
è lavacro tracimante afflizione per chi
fra le braccia del mare ha perduto speranza.
Si alzò
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Affondai la lama del vomere nella profondità della zolla,
con tenacia scavai osando fino al cuore della terra
per trovare il perfetto seme.
Cercai fra i rami degli ulivi quando gemono al Mistral
nelle notti di plenilunio,
quando cani scalzi
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Oh come ammiccano questa notte le stelle,
ti son cadute nell'occhi e guarda,
la luna si fa invidiosa scoprendoti così
riversa, diafana,
nel nostro rifugio d'erba e fiori.
Intona un canto la notte,
pentagramma che va a posarsi
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Musico consumato fai vibrar le note
soavi o acute
quando t'inoltri a pizzichi d'archetto
spingendo interni suoni a palesarsi accesi.
Stimoli gli slanci, esalti variazioni,
reagisce le strumento affinando il modulato canto.
Armonie allettanti
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Quanti guadi ho traversato e prati
e valli distese al sole, io perenne fuggitiva
sondando profondità segrete
senza mai demordere.
Infiniti sguardi consumati negli ultimi orizzonti
che s'andavano colmando d'ombre.
E nel sole nuovo ancora
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Invia un messaggio privato a elena rapisa.
| Gettata ogni remora oltre la siepe
che marchia il pedestre sentire,
in stupito isolamento
si racconta, s'inventa
scrutandosi con mute parole.
Quasi spaurito alle voci che sorgono dentro,
turbata la mente così come il cuore,
si sente
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| Il libro della vita è divenuto un tomo
pesante di pecche
frugale di gioie.
Atti violenti, degradanti
scaturiti dall'odio abbuiano menti.
La lettura alle ultime battute
racchiude il dolore del mondo
senza risposte a lenirlo.
E si
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Va la luna vestita d'ombra e di luce
e danzano al suono di ventoso violino
rare nubi vestali del suo andare
E tu fanciulla insegui quel canto
puledra spaurita a incontrare la vita.
Sognasti in adolescenziale riserbo
irriverenti
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| Dimmi amore mio per quali cammini
ci condusse l'amarci.
Quel vivere in un susseguirsi di rivelazioni
così fragili così tenaci.
Dimmi amore mio dei giorni audaci
nidi di futuro e sogni e noi viandanti
fra prodigi e
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| A ridosso di sfumate colline
ecco apparire il giorno
col sole che sfoggia tepidi raggi
mentre più evanescente diviene la luna
Si danno il benvenuto mattutino
ciarlieri i passeri e gli affamati merli
banchettano sul prato
Il mare
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| Come m'è dolce questa quiete serotina
quando come bimbi stanchi di svaghi
cedono al sonno passeri e colombi,
la palma muove le loquaci braccia
e il vento racconta fole a voce bassa.
Solo il mare onda su onda
insiste a
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| Andavano altere, in lenta processione
sul capo le ceste, sul viso
chicchi di riso a benedire.
Umido il sole non tollerava l'ombra
e neri dei da sotto variopinti ombrelli
esibivano sguardi ieratici e fissi.
Stordiva l'aria immota,
impregnava i
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| Quando com'ora tu mi vieni incontro
lasciando alle tue spalle il morir del giorno,
vorrei volarti fra le braccia,
deporre lieve bacio sulle labbra
e posar le mani sulla pelle scura
permeata già dal profumo della notte.
Fra non molto ci
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Tralasci accortezze
nel cogliere l'impulsi del cuore
cedendo a presagi intuiti.
Speranza al seno s'impone
in fantasiose attese d'amore
e ardente alle vene muove il sangue
nel presagire l'indizio che chiama alla vita.
La fantasia guida il
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Là dove più oscura si rivela la tenebra,
là si rintanano i sogni.
A volte illuminati dalla luna si rivelano
affollando la parte sommersa di desideri taciuti
Bagliori abbaglianti s'infiltrano
in un reclinare sull'onde
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| E' certo quella semplice stuzzicante differenza
che adescandoci disegna
convergenti intrecci
Due rette non s'incontrano
ma scorrono appaiate suscitando eufonia.
Così non ci schiviamo più,
fosse pur per breve,
ed è
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Cade luce da ogni goccia
tremante meraviglia in liquido disfacimento,
discontinuo brillio
e si fa suono la nuvola gonfia.
Punteggia di spruzzi l'acciottolato,
scivola lustrando vizzo fogliame
che in consenziente danza il vento move.
Eccheggia
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E tu a me venisti col mese d'aprile
tenero germoglio impaziente di vita.
Faccino grinzoso, radi capelli,
fagottino caldo strillante,
ma già io t'amavo da sempre
nel segreto dei nostri corpi
embroniali emozioni,
incatenati anima e
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Per Anna il cielo era sempre blu
lei non chiedeva di più
si confidava con le stelle
credeva nelle lune la vita era sogno.
Anna equilibistra sventata
danzava sui fili che il destino tesseva,
coglieva nel suono dell'onda
desideri minuti
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600 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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