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elena rapisa
Le 600 poesie di elena rapisa
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E se la liturgia dell'amore non foss'altro
che riverbero emanato dalla sostanza di evanescenti sogni,
impalpabili, aleatori adescamenti che appaiono
nelle ore incoerenti, smarrite nel lasso di un fu, di un sarà
di un cercato oblio?
Se
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| Or non è più tempo di rose
persino il rododendro si sfalda al vento.
Sfuggiva i colori la vita quel giorno,
uno di quei mesti giorni di sole bianco.
Freddo il sentiero scrocchiava di neve
nel mentre con passi leggeri segnavo il
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| Se mi fosse concesso amarti
come vorrei,
cingerei il tuo cuore nudo
sussurrando nenie mute alle labbra.
Coprirei col guanto della notte
l'occhi
finché non ti si riveli l'anima.
Ma io ti amo con l'amore imperfetto
di donna
che in
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| Vibrazioni viepiù profonde
scuotono l'anima
e la mente,
rifiutando il pensare
lama sotterranea,
si concilia a lamenti di violino invaghito
° incorporea melodia.°
Mi sorprendi
al quieto tramonto di questo maggio
avvolto da
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| Nuda,
le mani a vestire gli occhi
a me ti riveli
esile colonna di splendenti fattezze.
Lamenta la carne l'assenza
di carezze,
ma di te ancora ho da sfogliare
ogni petalo prima di nutrirti,
E sei d'invito allo sguardo
mia tenera, vergine
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Visione palpitante dei miei spopolati sentieri
la tua sostanza, dea carnale e tumida,
si fa sibillino labirinto
di melodie allacciate a delizie
Approdo nell'universo occultato
sospeso tra luci e ombre
quando,
invaso da sensazioni inquietanti
lo
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| E' all'apparire dell'ombra serotina
che alla luna l'anima soggiace
tragica, in muliebre splendor soffusa
mitiga mancanze
diafana e fulgente
stimoli la mente a sfidar presente
e infeconda ragione s' aggrappa
alle chimere
Addentrarmi vorrei
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| Brunito corpo di fanciulla
armonia di seni accennati
acerbe pennellate
di futura pienezza,
bocciolo,
sapore aspro di limoni.
Degradanti colline
i lombi ancor sommessi
respiri cautamente sogni inibiti.
Ti ammira la luna e,
per te si fa
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Taci
già troppo colma di voci è l'aria
Taci
riversa su me solo silenzio.
Nel tramonto incipiente
questo sole deluso
si lascia morire fra l'onde
e nei contorni sfumati
c'appropriamo del buio
Lieve la risacca spalma
di spuma la
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Dovrei forse pentirmi
degli errori del cuore,
dei voli della mente
dei sussulti dell'anima
degli odi improvvisi e molesti
degli intricati sentieri
che il cuore ha scelto
quando ha amato?
Dovrei forse pentirmi
d'aver osato volare
nel mondo
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| Intessute di luna
si attorcigliano al cuore.
Lo legano in spire lucenti,
lo consumano
stringendolo piano
e lo spasimo è l'ultimo grido.
Si tramutano in spine
come rose odorose,
si stringono intorno ai pensieri.
Inebriando,
pungenti,
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| La luna, civetta,
s'infratta
dietro nubi fluttuanti.
Il cuore la segue incantato
uscendo dall'ombra.
Fronde nascoste
ripetono al vento
la canzone del ricordo;
e dai camini,
sale, come incenso,
il nastro odoroso.
Luna, luna,
sfrontata ed
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Appena girato l’angolo ti mettevi il rossetto
che mamma ti avrebbe sgridato
ti sentivi donna pronta a esplorare la vita
A sedici anni si vede quello che si vuole vedere,
la vita si vive con il batticuore
con le farfalle nel ventre, le labbra
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Mai conobbe l’onda riva più bella
di quel tuo corpo antico
ne mai provò ebrezza più esaltante il sole
premio agli occhi le morbide colline
e prati degradanti al mare
aspre nude pareti raccolgono sospiri d’onde
sentinelle mute, manieri
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Imperversa il vento
con frustate ghiacciate sbatte ai rami,
s’infiltra quale gemito,
lamento di anime dannate che raggirano il senno
Su tutto guarda e tace imperterrito il cielo più azzurro che mai,
il suo infinito occhio glauco irride la pochezza
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| Quando la luna si leverà
e sentirò finalmente i suoi seni freddi
bruciarmi il cuore
riuscirò a entrare nei suoi occhi bianchi
A cavallo di quiete nuvole raggiungerò la sua bocca
celata nel profondo mare della tranquillità
Guarderemo ogni notte
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Invia un messaggio privato a elena rapisa.
E la notte si apriva alla luna, arancia rugosa,
splendente sul nostro ombroso giardino
dove fra rami danzanti andavi cercando
carezze d’erba
Trafiggeva il silenzio il richiamo del gufo
a zittire i ranocchi tremanti
e il vento diffondeva l’eco
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| Inclemente quella voce,
ostinata, che
incubo pare o eco,
risonanza o invocazione,
da dove erompe?
Cuore, per altro mai arreso
offerto quale capro espiatorio a sogni soffocati,
inesorabile paradosso
che collega fisionomie alla memoria
tuttora
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| Dove mai ci portò quel viaggio
percorso con mani allacciate
in una primavera che pareva eterna
L’amore ci rendeva invincibili,
mentre navigavamo le notti
creando nuove dimensioni di gioia
La brama di noi ci toglieva il fiato,
il corpo
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Un lampione timido spande una luce scialba
quasi non fora l’oscurità
Un cane latra alla luna,
sulla sabbia lascia umidi baci la risacca
e un po’ discosto due innamorati
intrecciano sospiri
Si è fatta sera, solo il silenzio si fa
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M’ha legata con nastri d’amore
questa notte la luna.
Dalle colline lassù è apparsa all’improvviso
tra grappoli di nubi vagabonde,
la sua bocca spreme dal mio cuore
gli ultimi sospiri e la prima voluttà
Le braccia conserte su
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| Ad ogni sorger di sole la vecchia casa
era come se si tuffasse nel mare
per lenire le ferite del tempo senza lamentarsi
in attesa di un miracolo
La luna, il gufo e le stelle nel silenzio notturno
seguivano i suoi racconti di quando era giovane,
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Nella mia gola si è fermato il canto
che troppe lune mi hanno sedotto
quando ancora veloce mi scorreva il sangue
Ma questa notte smagliante di te mi soccorre
intercede per tenermi desta,
illumina di perlacei raggi il dolore
rendendolo
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| Tornando a casa
in compagnia delle prime ombre
e della stanchezza sbirciava le case
che, perduto il colore si stagliavano scure,
più oscure del cielo, più nere dei pensieri
Un vago senso di paura lo attanagliava
come un
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| Vedi la notte come avanza?
Inizia là dove si perde il cielo
là dove la diafana signora dell’oscurità
va vagando nel concavo velluto che ci sovrasta
Restiamo in silenzio
diamo ascolto ai palpiti del cuore, incalzanti,
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| Dimmi se puoi madre,
bisogna morire per trovare pace?
Che faccio dunque su questa terra
ora che il mio orizzonte è incluso in un giardino
e un sole ignavo tenta di risvegliare rose?
Ora che conosco le nebbie che offuscano lo spirito,
e
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| Circuisce l’anima la notte
Nell’abbandono della mente
illogici pensieri forano le nuvole
si uniscono alla luna, si svelano alle stelle
Percepisco l’intensità del tuo cercarmi,
certo la fredda pietra non è di compagnia,
entra nel
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Svegliami col buio,
il silenzio notturno si colmerà di noi
le dita scorrono lente, catartiche ora sentono il segreto gemito
sorgere dalla profondità del sopore
così felicemente tormentante al cuore
e si leverà come un
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| E mentre il sole si nascondeva
dietro veli di nebbia pietosa,
l’acqua muoveva indolente
lungo il sonnolento Brenta.
vetusti salici, così lacrimosi
eppur non tristi, chinavano il capo fronzuto
lasciandosi lambire dalla corrente
quasi a
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| Non pensavo di vivere tanto
per tutti i pezzi di cuore perduti lungo il cammino
Le prime brume autunnali e le ultime foglie mi furono nido,
lo sciabordio del mare mi indicò la via
Il giorno mi insegnò del sole che brucia,
mi
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600 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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