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pompeo conte
Le 748 poesie di pompeo conte
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Un muro c'è al confine degli States
a scongiurar che a quei con larga tesa
non venga lor d' espatrio la pretesa.
Un alto muro, con reticolato,
dove qualcuno pur vi si è incastrato.
Non si rassegnan, questi disgraziati
a rimanere
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| È vivo nel ricordo quell'estate
vissuto nel fragor della campagna.
Con nostalgia risento
il verso e il lieve odor delle galline
ristrette in un recinto.
Delle oche ho la vision,
che quel cortil ramazzan
e al passo militar
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Sita nel mezzo,
tra industrie e boschi;
tra capo e provincia,
picciol dimora austera,
dov'or mi trovo.
Altre ne stanno intorno
e proseguon l'affronto
al virgineo suol.
Colori e odori modesti,
discreta la fragranza!
Qui presso il bosco
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Vecchio non son, perdio!
Semmai maturo.
Il movimento solo è lento e stanco.
Al suol destinato, nuova carne a formar.
Spirto martoriato e pure il corpo...
Ma nel pensier
mi sento ancor più forte.
Anzi, esperienze antiche
unite
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| Pincone, pincone ...
Non far lo sbruffone!
Il tel lo hai pur teso,
però non sei obeso.
E t'agiti invano,
ti muovi da insano.
Sei solo un monello;
sei ... senza cervello!
Lo so ... un libertario;
non hai calendario...
Aspetta un
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Su un'isola deserta,
io e te, senza nessuno?
L' idea già mi sconcerta
e la ragion va in fumo.
Ma, cosa vai a pensare?
Che simile evenienza,
si possa mai attuare...
È solo una scemenza!
Ti prego, lascia stare!
Parlar di
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| Siamo tutti figli d' Eva
e a ciascun
piace la mela.
Se matura al punto giusto,
proprio allora
c'è più gusto!
però, le più belle cose
Son proibite,
o sono ascose.
Se di man sono a portata...
l'han già
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Amici del Centro,
son proprio contento
di aver afferrato
con voi quest'evento.
Vanagloria sembrava
senile,
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Chi vien giudicato
raddrizza il timone.
Migliora la rotta
se lo si rimbrotta.
Se non richiamato,
affonda chi ha errato.
A volte è lodato
chi vien giudicato
oppur redarguito
in qualunque sito.
Inizia la scuola
e poi nella
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La tua presenza
dà sollievo e gioia.
Se tu ci sei
io non conosco noia.
Sono felice!
Ed è una gioia piena.
Tranquillo è il cuore,
che or più si rasserena.
Nulla ti chiedo,
mi basta che ci sei,
che tra gli
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Volli seguì l'antica tradizione
der giorno della Pasqua che c'è a Roma:
magnasse l'ovo sodo cor salame...
Già l'ovo lo magno sempre a colazione,
solo che stammatina era lessato.
Stà cosa a Roma quasi più nun
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La mia famiglia è quì.
La mia terra è questa!
Eppure mi sento così fuori posto.
Ho schifo di tutto e di tutti:
di questo vociare confuso,
di questo dialetto balordo,
di questa miseria 'ciociara',
di questi vestiti
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Un muro di nebbia mi sbarra il cammino.
Non vedo, ma son più vicino.
C’è fitta barriera
come onda nel mare,
ma è sol di un vapore
e non riesco a nuotare!
È gelo qui fuori,
e di più nel cuor mio
ma senza il tuo amore
così il mondo
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Mostra un po', compagna amena
quel tuo punto sulla schiena,
che a toccarlo ti fa urlare,
qual sirena all'Ospedale.
Io mai faccio tal clamore,
pur se lì vi ebbi un tumore.
E dovunque puoi toccare;
sol piacer mi puoi donare!
Par che in
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E mo lasseme dì che m'hai stufato!
E sai che nova c'è?
A te co' mé, nun te ce porto più!
Né vengo appresso a te,
quanno m' o chiedi tu.
Tu ch'entri in un negozio,
sortanto pe' n momento
e invece aspetto
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A interior non giova in pace;
e rivolta pur mi piace,
purché sia cosa veloce
nel mutare tutto in feci.
La mia gioia è sempre doppia,
se nel water l'acqua intoppa.
Meglio sia una merce dura ...
che ho in orror certa lordura!
Da
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a pompeo conte.
Indirizzo personale di pompeo conte: pompeoconte.scrivere.info
| Cara compagna della mia esistenza,
ormai di te, come potrei star senza?
Da che le ciliegine son cadute,
tu non mi puoi mancar neanche un minuto.
Di notte sol, ti lascio nel bicchiere
e non quello che serve a me da bere.
Fedele tu mi segui in ogni
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| Or che non sei più quì
con la tua gente,
riposa in pace in ciel
dolce parente!
Ignoro chi decide
l'uman sorte
e nulla noi possiam
contro la morte.
Tu poi ci abbandonasti
all'improvviso,
senza un abbraccio, un motto,
od un
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Mi trovavo in un certo posto
isolato che conosco,
quando un auto mi s'affianca
e mi giunge una domanda.
Son due donne e una s'informa
su come svolgo la faccenda:
se lo tengo a lungo in sede,
'molto a lungo' pria che cedo.
Son
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Qual torbida acqua in ciel,
l'oscura coltre
trasmigra con lentezza
mossa da dolce brezza.
Quà e là più s'infittisce
in cupi addensamenti
e pare semovente,
leggera, ma opprimente.
Pur l'animo s'adegua
e si lascia
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Lei dipinge ed è pur brava,
ma la trovo molto strana.
È frizzante e spiritosa,
però sembra vanitosa.
Non m'intendo di pittura,
leggo appena la struttura
ma son certo che alle mostre
è più in gamba tra le
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Lo so che non è grave,
ma limita la vita
la cosa a me sgradita
del fumo il vizio insano,
o avere in casa un cane.
Ma quella gran virtuosa
che m'adescò per strada,
lei pure un cane aveva;
poi vidi che fumava.
Sopportai la
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| Io nel calcio non fo tifo.
Delle squadre me ne impipo!
E a giocare non mi metto
che so, a briscola o a tressette.
Io non gioco neanche al lotto!
Vinco o perdo?
Me ne fotto!
Gran vittoria è all'occasione,
non trovar
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| Buona donna, stai al tuo posto!...
Lì in cucina è l’avamposto!
L’uomo agisca, è più capace:
tu, in magion, cura la brace.
Taglia, cuci, bada ai figli,
Già, e non serve che sbadigli!
Avvrà impiego in abbondanza
l’uomo sol se fai la calza!
Se
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S'incrocia lo sguardo
con quello riflesso:
Oh no, non son esso!
Non sono lo stesso!
Quell'essere strano,
spaurito, sfinito,
che certo ha patito...
Or son io tranquillo
e nulla mi duole.
Perché allor quel ghigno?
Lo sguardo mio è
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Al primo l'accenno,
d'essere abbondante ...
ti par non se la prenda,
sull'istante.
Quell'allusion però le va al cervello
e subito dà inizio a un mulinello,
che avanza,
e raramente retrocede!...
Non puoi immaginar
che le
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Contento
vò a casa e mi stendo.
Sbadiglio
e con cura m'allento,
mi sfioro e mi tento...
Son fuoco...
Lo cerco e lo trovo...
Cresciuto!
Ma come ha potuto?
Lo stimo...
Ben poco lo ammiro,
che' è sempre a riposo
e questo
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| Dai due morsi alla mela
e la butti!
Cuoci verdura,
di cui l'acqua non sfrutti.
Sol del caffè,
che peraltro fa male,
bevi con l'acqua,
ciò che gli è sostanziale.
Voglio sperare
che almeno l'ostetrica,
continui a
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| Li gioveni de mo chiedeno assai.
Più cose c' hanno e più ne vonno ormai.
Avoja, a riccontà li sacrifici!
Nun te capischeno, e manco so' felici!
Na vorta ce mancava da magnà,
mo d'artro nun s'arriveno a
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| Grigio ner pelo,
aspettative zero,
me stavo avvianno
verso er cimitero.
Invece, guarda er caso,
'sta cosa si me piace!
E mo, si me ce 'ndustrio,
ce passo armeno 'n lustro.
E chi s' o sognava,
che stò piccì
a mmé
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748 poesie trovate. In questa pagina dal n° 691 al n° 720.
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