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pompeo conte
Le 748 poesie di pompeo conte
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| Nessuno ci crede.
venite, toccate!
vi giuro che esisto
e non ho un cellulare
A piedi e col bus ogni tanto,
e con l’auto di rado: un rottame
vado a volte lontano ...
e non ho un cellulare,
Venite, guardate!
Son vivo,,
so usare il computer,
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Poteva aver la donna quarant'anni
quando inciampò ad un sasso
e a lei cadendo
subito accorse ogni suo parente.
Il colpo non fu duro, ma lì stesa
soccorso rifiutava senza posa;
diceva che più non servisse aiuto
ché il
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| Spesso ceno e vado a letto:
un errore madornale
perché dopo due o tre ore,
incomincia il mio malore.
Il mio ventre
calmo fino a quel momento,
sbuffa e smuove quel ch'è dentro
e alle volte è un temporale,
un giudizio
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| La dolce mia compagna nella vita
gentile e onesta, madre dei miei figli,
regina della casa
è brava e diligente al massimo in ogni cosa,
ma, come nel recitar pur disse "il Mitico:"
"Il caffé non lo sa fare!"
Lo
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| Pur se basso, fui soldato,
perché fu più basso il Re
Agli albori del servizio
era un dì l'ora di pranzo
e nel cortile ov'è la mensa
s'era in fila per il rancio,
quando un fante spirlungone
con un fare
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| Oggi ti sei laureato; e meno male!
E che altro far potevi infin, mollare?
O ancor volevi perderci dieci anni?
Non vedi già, quanti capelli bianchi?
E non far caso a me, che studio ancora,
ch'io sol per me lo faccio, e mi ristora.
È
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| Non sono tasse
né sono obbligate
e da millenni
adornano le case.
Del sole ai raggi
spengono gli ardori
differenziando il mondo
dentro e fuori.
Quelle più antiche
da noi conosciute
presero il nome
donde eran venute.
Con
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| Sparambiare è assai importante
e fa ricca la Nazione;
sparagnare è bona azione
che si tutto gira male
te se' l'urtimo a crepare!
Si quarcosa hai sparammiato
quanno tutto 'nnava bene
magni quello e tiri avanti,
sinnò
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| Io risiedo in zona centro
tra lo smog ed il cemento,
giacché non periferia
non temevo: é zona mia!
Però un dì tornando a casa,
giunto al ferro dell'entrata
mi raggiunge una ragazza,
s'avvicina e poi m'abbraccia ...
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Son come due sorelle
amiche per la pelle
e pure se distanti
dalle finestre
si parlano per ore.
In ben dosati accenti
commentan l'accaduto
sia buono oppur sgradito
e mai non si peritan
di riferir commenti.
M' è pure capitato
vederle
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| È chiar che a poco a poco
sto diventando sordo:
nel suon delle parole
tordo, diventa lordo.
Problemi ho già persino
col rinnovo della patente,
e cosa non meno grave,
nei rapporti con la gente.
Vo dallo specialista
a lamentar
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| D'antagonismo avvinto
nel servire insiem la mente,
"Senti," esclama lui furente:
"Tu sei grossa ed ingombrante,
lenta, goffa, appariscente;
gran ferraglia cigolante,
vanitosa ed invadente!
Quel su e giù sui tacchi a
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Se c’è l’oro, arriva quello
che vuol metterer su il cappello
tresca e trova la sua strada ...
e te lo ritrovi in casa!
Natural respingimento
é ignorato senza accento
e persino a un no deciso
lui non cede di buon viso.
Son minacce
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Sua madre moriva, e la figlia
la sua meraviglia
a lui rimaneva.
Ma lui non potendo seguirla ogni istante,
rimase distante.
La dolce fanciulla un giorno s'accese
del mondo alle offese
e compagne con stesso furore
seguì
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| Dove si trova l'uomo, se incosciente;
non più soggetto al naturale istinto?
Egli non vive, ma non è un estinto!
È qui col corpo, ma dov' è la mente?
Se dorme, sogna o men, comunque...
se è in coma, ha droghe
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| Testa alta e petto in fuori,
pur se anziano, fa furore
e si fa valere in tutto:
spinge e ottiene dappertutto.
Non aspira all'uguaglianza,
tal campione di possanza;
non s'avvede, ove altri tali,
dì'esser misero tra eguali.
È di
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Indirizzo personale di pompeo conte: pompeoconte.scrivere.info
| Io mai, perché ho capito:
se giovane, od anziano
muore un uomo,
sol dice il manifesto
è morto "Tizio;"
ma se muore una vecchia,
s' aggiunge sull'avviso:
"la vedova del tale;"
come se di quell'altro,
lei
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| Siam nel complesso
un buon consesso
in questo congresso.
Tutto è permesso
ma nulla è concesso
se manca il nesso.
Ma latita il sesso
tento lo stesso
e vengo estromesso.
Non sono un fesso
e di riflesso
vedo un progresso
e
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Siccome languente
son qui freddo e molle
a braccia conserte
tranquillo ed inerte.
Certezza una sola:
non schiodo una suola
non muovo uno stelo
finché ho dentro il gelo.
Ben so che l'umano
non ama restare
sì tanto a
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Da anni quello più non tribolava;
per cibo procacciar, più non sudava;
la macchina avea di grossa cilindrata,
e c' era lei, che lavorava in strada.
Non per sé stessa, la giovin puttanava,
ma per quell'uom che più non
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"Un grosso membro sono!
D'altri pur son la testa.
Io sono un uomo vero!"
...Era statura grossa!
Due borse grevi ed enfie
con sé sempre portava:
di semi un campionario,
che spesso rinnovava.
Però lui non vendeva:
la
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In terra di gran storia e di cultura,
un cavalier si fece di ventura.
Seguendo quello di triste figura,
volea drizzar l'intera sua struttura.
E si che c'era urgenza, in cambiamenti,
ma confusion regnava nelle menti,
la corruzion offria segni
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Son stanco alle gambe e alle braccia;
sono stanco di questa vitaccia,
e pur appassite son
tutte le membra,
che ieri eran vispe
ed or senza tempra.
E sembra pur stanca
la gente a me intorno
che alfin
dalle feste fece ritorno.
Stanco è
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Un tempo m' aricordo che le belle
s' annaven' a affaccià alle finestrelle.
L' acqua scallata ar sol, lava la testa;
cor sol pur s'asciugaveno in finestra.
Quarcuno a vorte giù, faceva un cenno,
e lei j' arisponneva:"Ecco,
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| Presto si maritò la contadina
con un partito buono del paese
che s’era giù in città già trasferito.
D’amore lei ancor nulla sapeva
e s’ era mantenuta casta e pura
perché questo in paese ancor valeva
e a nozze volea far bella figura...
Nella
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Di libri ne ho montagne, a casa mia.
E poi riviste, pagine, ritagli,
e di Frate Indovino i calendari,
da cui ricavo tanti bei consigli
che unisco a quelli di suora Germana.
E nella vita pur, con l'esperienza
poi maturai una certa conoscenza,
su
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Me capita vedé 'na donna nuda?
Beh, che ve devo dì?
A me me piace 'n frego!
Però quarcuno dice:
"A si'? Questo vor dì,
ch'essa pe' te è 'n oggetto!"
Così cercanno
da fatte sentì
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| Quando la vedo
mi turba il petto.
Cambio colore,
al suo cospetto.
Il suon del nome,
già mi diletta.
Mi giunge al cuore
come saetta.
Ovunque è amore
tra il cielo e la terra;
tempesta e fuoco
il cuor ne rinserra.
Ciò
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| Boccetti d' a panchina
davanti ar gelataro,
ma che, nun ce o sapete
che quello è er posto mio?
Si m'o so' comprato?
Ma voi 'ndove eravate
ner mese de gennaio,
quanno qui solo stavo,
'n mezzo ar freddo e ar gelo?
A mantenevve er
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C' è un disgusto generale
nel diritto a esercitare,
ché le cose mai non cambian;
"questo o quel?"
"Bella domanda!"
Chi ha il Potere non riforma,
ché ci perde in qualche sponda.
Qualche forza
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748 poesie trovate. In questa pagina dal n° 661 al n° 690.
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