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pompeo conte
Le 748 poesie di pompeo conte
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| Gnocche bianche, nere e gialle,
potte rosa, vulve fulve ...
persin ocra ne ho vedute
o di Maranello rosse!
Azzurrina l’ho sognata,
ma sul pomo m’è restata;
chiara, o scialba ancor mi piace,
restan tutte beneamate!
Gnocche fresche come
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| Mi tengo sempre pronto all'emergenza;
questo forse perché son pessimista
e ogni mattina, sceso giù dal letto,
non posso preveder cosa m'aspetta;
già tanti che si levan baldanzosi,
a sera non rivedono il tramonto.
Mantengo
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| Da 'n anno stava a Roma
co' tutta la famija;
romano nun parlava,
però ce se sentiva!
E st'omo lavorava
cò me a 'na fabbrichetta,
che un mese ce mannava
a lavorà 'n trasferta.
Quanno ch'aritornammo
alla stazion cor
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| Meglio si giunga a quel giorno ferale,
con tutto già acquisito e sistemato;
e se il soggetto alle sue esequie 'manca,'
può provveder d'avanzo ai funerali
e a quel tettuccio sopra il "sé futuro."
Verso il
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Destatomi stamani all'improvviso,
la mano mia col braccio ho intravveduto.
Me stesso ho visto come altrui mi vede
e constatando come ancora esisto,
incredulo ho esclamato:
"Son dunque ancora qua?"
E capita pur spesso mi stupisca
e mi
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| Non son del tutto estinti i nostri morti.
Lo spirto è intorno a noi e ci sovasta
ché tutto si trasforma e niente muore
nell'universo ove riscalda il sole.
Aleggian forse sulle nostre teste
sfiorandoci come alito fuggente
ma i nostri
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| Ne avevo di anni allora una ventina.
Da convinzioni liberali avvinto
ed ateo mi spinsi una mattina
fino a l'immenso Dio voler sfidare!
Ricordo ch'ero insieme a tanta gente
e dichiarai nel modo più assoluto
che non credevo e mai avrei
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Novembre già s'annuncia e ci fa segno
dei primi freddi e di un languor di sonno.
Tornano lampi e tuoni, notte e giorno
a disturbar riposo, oppur l'impegno.
Il sole appare indebolito e stanco
e i campi sono scialbi e desolati,
alberi e
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| Nel cuore della notte o maledetto
arrivi ed incominci quel casino!
Per me che contro il sonno avaro lotto
sei d'ogni mia speranza l'assassino.
E rompi con le tue brutali azioni
non solo quel silenzio sospirato.
Quel suono di ferraglia e
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| Rhynchophorus di Melanesia.
Gran figlio d'Attila!
Sei bello ed assassino, punteruolo!
Lasciasti palme vuote e collassate
e non bastò d'Egitto e Arabia il suolo!
Potevi satollarti con banane!
Tosasti invece Spagna e lo Stivale.
Né
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| Il Leonardo l'aborriva
e asseria che renda folli,
ma forse era la sua mano,
la mancina inadeguata.
E Rousseau in"Emilio"avverte
che essa mena a morte certa,
mentre Omero invece esorta:
"Masturbazione o morte!."
Anche
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| Ho fatto un sogno orribile:
comun la convinzione
che l'arte a nulla serva,
perché non nutrizione.
Si dava dunque inizio
ad ampio abbattimento
di teatri e di musei
ed altro monumento.
Oppure un cambio d'uso,
con cose più
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| Soffice, vaporosa,
fresca e profumata:
Passava una rosa!
E fu tutto un incanto:
la veste svolazzava,
sebben mancasse vento!
Mi meraviglia ancora,
non le sfiorasse il crine,
l'afa che il mondo opprime.
E volevo per convenzione,
il mio
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| Destandomi stamani sonnolento,
fra gli stropiccìi e gli stiracchiamenti...
tento d'assumer la stazione eretta,
ma senza fretta,
ché le giunture già sì menomate
sembran bloccate.
Pandiculation lunga ed a
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| Mariposa
sa far solo la smorfiosa.
Non si sposa Mariposa.
E ora prova
a sedurre il Casanova.
Lui consente
ma per lei non sente niente.
Solo ha in mente
di allungare la sua lista
"pel piacere di conquista."
Io l'ho vista
quella
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| Cara vado al camposanto.
C'è la mamma lì che aspetta.
'Mamma, s'io non tornassi...'
Però vedrai che torno...
e resto qui con te...
Or altro cuor m'aspetta:
'Nù core aspetta a'mmé!'
Invero il posto
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Indirizzo personale di pompeo conte: pompeoconte.scrivere.info
Se tutto muove intorno
e tu hai il piede in pastoia,
dalla natura imposta,
ovver dall'uom tiranno;
ti resta ancor la mente.
Evader può lo spirito,
verso sereni lidi;
sugli astri;
in gaia valle in fondo,
o ancor nel cielo empireo.
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| Non stai ferma un sol momento: per casa
a trafficar di notte, e fuori il giorno.
Persin nel letto, che sia estate o inverno,
ti giri e vi rigiri tutto intorno.
Un dì con tua amica, lì in città
vai da una parte,
così,
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Così carina, vista da lontano;
con altro conversava e sorrideva...
che a me parve un'intesa,
e mi turbai!...
Ma non soltanto amara la sorpresa:
fu delusione e meraviglia insieme
con quasi un certo senso di piacere.
Seppur trafitto
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| Si torna lentamente alla ragione
dopo l’agosto infido e sciagurato
ch’ogni programma mi ha scombussolato:
È aperto quell’ufficio, oppure è chiuso?
lavora ancor quel tizio, od è partito? ...
e l’altro, la cui donna m’ha ammaliato?
È il caso
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Sul fulcro muove lenta in terzo grado;
oscilla, e un po' resiste all'altro lato,
ove la stretta è lieve, o da stagnino.
Ben vero, che non buca, taglia, o cuce;
grado non primo, e il mondo non solleva,
ma il diversivo può donar
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| In giro quelle facce intonacate;
volti di serie, in gesso dipinto;
i vuoti son riempiti con gli stucchi;
con spatole e abrasivi, han ripianato.
Spinto e tenuto dentro il prominente,
servendosi di adatti induritori.
Son vere artiste con le
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| Bionda, coscia lunga
e vulva certamente albina,
istante ché potendo l’occhio colse,
e l’impressione in retina promosse.
Or nitida, l’immagine riappare,
notti di veglia, e siesta
a tormentare ...
Pur, non son più un monello:
Ben altro avrei da
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| Nei tempi andati, lì, dove son nato
se s’ammalava un pupo, e adulto, pure
a sant’ Antonio si chiedeva aiuto,
unitamente al "voto"che per anni,
da monaco si vestirebbe il tipo:
"orribil stoffa, d’ un marrone cupo,
con un cordone bianco per
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| Pagar vorrei il servizio al Padronato
e, se mi convince, un tal partito,
poi quell'assicurazion di cui mi fido,
e contare in quel Consorzio se ho aderito.
Pagar vorrei il giornale che mi piace
e ancor pagare la tivvù che vedo;
pretendo
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Si alla Patria e no alla guerra;
ancorché di indipendenza,
meglio agire con costanza,
nella lotta nonviolenta.
No alla leva obbligatoria,
che la gioventù sotterra,
e no a tutto quel rigore,
per carpire un posto al sole.
Per
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| Salute a me, or che mi sono alzato!
Contento che stanotte ho ben dormito.
Per ora, ancor nessuno ho salutato;
son solo e ancor nessuno ha ricambiato.
Le solite, monotone funzioni
son fastidiose sul mio corpo stanco.
Oggi persino mi guardo allo
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| Io non ne posso più di questa casa,
col letto a sol tre metri dalla strada,
la gente ferma lì sul marciapiede,
che chiacchiera tranquilla ad alta voce,
oppur legata al proprio cellulare,
che lascia un saggio di quanto ha da
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Diritta e a folle corsa procedeva
la farfalletta, ed altre la seguivan,
ma all'improvviso le sbarrò la strada
la rossa luce, un fuoco, una minaccia.
Già da lontano aveva visto un lume,
un giallo e ben l'avea tenuto in mente;
ne
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| Son nato mentre c'era ancor la guerra
e da piccolo conobbi un po' la fame,
poveri si, ma si era solidali
e ci aiutaron pur gli americani.
E s' arrangiava ognun, come poteva,
con scambi di servizi e di favori,
mio padre a volte, ch'era
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748 poesie trovate. In questa pagina dal n° 631 al n° 660.
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