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pompeo conte
Le 748 poesie di pompeo conte
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"Per la vita lottiamo!"
Così recitava in testa al corteo
quella scritta.
"Se la sposa e la prole ti preme,
unisciti a noi!"
Gran folla d'appresso,
poi venne "la legge"
e con rabbia represse!
Con
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| Non vedi più da noi bambin per strada:
frequentan scuole, asili, o le palestre,
vederli puoi soltanto in quei Paesi
che son da rispettar, però arretrati.
Quì in ogni dove, più non si rincorron;
di bimbi ormai ne son rimasti pochi,
e sempre più
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Ci venni ad abitar sposo novello
in queste case appena edificate
nuove e lucenti
che me aspettar parean
Due stabili sei scale un gran cortile
il cui lato più lungo
da un lungo ed alto muro cinto
E in cima c'era un sito
gran parte campo
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| O papà mio!
Perché ci hai fatto questo?
Perché lasciasti sola la mia mamma?
Con essa pur la casa e me lasciasti.
Io come sempre t'amo ed or mi manchi!
La mamma non mi spiega ciò che avvenne.
Non sa che dire e piange di
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| L'idromassaggio con le bollicine
le dava il suo buongiorno ogni mattina.
Lei vi si abbandonava con piacere
dall'ansimo al sussulto era assai breve.
Ne usciva lieta e il corpo rilassato
dopo un orgasmo forte e prolungato
da gorgoglìo soave
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| Vorresti, io lo so però non cedi
di secoli è un retaggio che ti ferma
col tuo silenzio chiedi a me conferma
ch'altro non muterà se ti concedi.
A causa di codesto atteggiamento
io mai sono arrivato a conclusione
e sempre
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| È lungo il cammino
del cibo che nutre,
dal suo ingresso orale
al tubo che esclude.
Se par tutto scontato,
o di poca importanza,
pur è grande il valore
d'gni organo in pancia.
Neppur giudicare
meschino e volgare,
ciò che
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| Stava Tommaso in suo castello avito
sulla collina in quel di Roccasecca
ove il suo genitor l'avea rinchiuso
onde evitar che divenisse frate.
Ma al pari del suo omonimo,
frequentator di Cristo,
il giovinotto avea la testa dura ...
e a lungo
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Te, che tanto ti fai amare
vorrei tanto accarezzare;
vorrei prenderti pel collo
e obbligar la testa a mollo ...
dopo un bacio al capocollo.
Il mio sangue corre in pista
se ti vedo, a prima vista;
più veloce batte il cuore,
con più
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Signore Iddio re dell'universo,
se in te non credo, pur non sono avverso.
In tanti ti adoran, t'imploran le genti,
e a te si confidan, fra mille tormenti.
Del corpo integrità ti chiedon
tra sospiri e lamenti;
dissidi risolva,
dia
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Al limitar della foresta
la testa glabra arresta;
l'occhio dei sensi ossequia
chiome frammiste intorno
al bosco fragrante;
poi punta dritto al centro
ove il vulcano attende,
acceso e fremente, ribolle.
Il nerbo or si protende
del pozzo
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Di più nuoce nel mostrarla
carne flaccida e cadente
in età ch'è ancor fiorente.
Spesso madre con la figlia
nudi fianchi ad ostentare
l'ombelico e quasi l'ano
sciamannate sera e mane
grevi e lente in ambulare.
Sono obese
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| Nessun sa dir più come nasca il pane,
la pasta, oppur la frutta, od il salame,
e par che ora dal ciel cada la manna;
eppur se sol non brilla o l'acqua manca...
insomma se qualcosa va un po' storto,
più non si mangia; non produce
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Da una cerchia di monti è circondato
e per Tommaso 'il Dotto' rinomato;
in gioiosa ed ubertosa piana sito,
lì, dove or l'opificio
il suol contende al trigo.
Aquino è quel paese in cui son nato
e abbandonai ancor
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Chi la notte riman desto
poi al mattin dormir vuol 'l resto
ed avverte uno squallore
nel vegliare con il sole.
Pur gli tocca constatare
quanto è duro riposare.
Ei rinnova il tatticismo
ma non trova il sincronismo.
Spesso accade a
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| La tua bellezza è semplice e genuina,
tu sei il buongiorno, il sole la mattina
e invero sei per tutti tu l’aurora!
Che bellezza, tu ne sei un campione,
ma a te pensar non porta a perdizione,
tu mia non sei, né mai io t’ho insidiata:
"e l’esser tu
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Indirizzo personale di pompeo conte: pompeoconte.scrivere.info
Noi pure litigammo, ti ricordi?
Fu il dì d'antivigilia e dì festivo;
ed un inferno i giorni che seguiron.
Occhi accecati dell'ira all'abbaglio;
in cielo e in terra nembi numerosi e grevi
noi folli ci scambiammo i nostri i
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| Brillava ancora il vespero vermiglio
e invece dei cipressi c'eran vigne,
quando egli trafelato infin vi giunse
e a ininterrotto pianto dié la stura,
poiché sui tralci più non vide l'uva.
Invero qualche chicco ancor
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| Or che ti sei calmata
mangia la mia insalata,
ch'è cosa eccezionale,
biologica, naturale,
nonché fuor d'ogni logica
della distribuzione;
produzione illegale!
(me l'ha data il compare):
Io non vo più al
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"Un piatto di stufato con patate, pane,
quattro salsicce, con fagioli e fave...
di vino una bottiglia,
due mandarin per frutta;
or non capisco che ci sia di male;
è segno di salute l'appetito!
È quando ho un vuoto dentro
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Quand’è sera allo sparviere
è ben rar manchi la cena;
ei perlustra tutto il corso
con la sua vettura rossa,
ove cerca, suona e chiama;
e se alfin non ha trovato,
non ha invano strombazzato
ché coi vari abboccamenti,
di sicuro ha seminato
e mai
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Amo tutti gli animali
e perciò, pure il piccione,
purché non sia un'invasione;
ma nel gradimento è sceso,
dopo quanto m'è accaduto:
Sopra un lercio cornicione,
un piccione proprio stava
come un putto e
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Podere abbandonato
e mai dimendicato,
avendovi persino un dì abitato.
Sul sito insiste ancor quella casetta,
non rifinita e sol per me non stretta.
Avevo un cane e coltivavo l'orto,
che poco dava, in tal materia
io non essendo
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Tra i Padri della Patria non figura
Di Castiglion la nobile Contessa:
"la Vulva d'Oro del Risorgimento."
Lei tanto bene fece alla Nazione,
pur solo quel barbuto Piemontese
è ricordato per diplomazia,
ma chi potrebbe dir se la
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| La casa destinata ad abitare
perché affittarla,
se la puoi comprare?
Ma poco disponevo di contanti,
così mi son rivolto a un Istituto,
sicuro di riuscir, col loro aiuto.
Io che per niente conoscevo i tassi,
mi sono interessato a
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| Un amico mio asseriva
che sarei troppo indulgente,
nell'umano confidente;
un ingenuo, un pacioccone.
Non lo è oggi, né in futuro
sarà mai un siffatto mondo,
l'ideal chiaro e profondo,
come io me lo figuro.
Se tra i crudi
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| Sol bene si può dir di chi è mancato
pur se fu in vita un fior di mascalzone.
Muta nel tempo l'odio in conprensione;
malvagia azione si fa marachella
che languido un sorriso al labbro ispira.
Un vel d'ineluttabil
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| S'anima a stento
e non dura il turgore;
procede rilento
e manca il fervore.
Lei va propalando
ora a dritta e a manca
ch'ella ti lasciò
ché di ciò era stanca.
Devi sol constatar,
però non lo dire!
Non serve e
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| Con tutta la famiglia un dì il villano
curava la sua terra.
Soltanto al dì di festa s'agghindava
il misero operaio e il contadino.
Era gran lusso quel vestito fino,
frutto di sacrifici e privazioni;
in un tessuto molto
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748 poesie trovate. In questa pagina dal n° 601 al n° 630.
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