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pompeo conte
Le 748 poesie di pompeo conte
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'A donna mia quanno vede 'na mosca
s'appiatta a 'n angoletto pe' stanalla,
quer che je serve pija e poi s'accosta
e vede si j'ariesce de beccalla.
Da lì, 'ndò sta 'ntanata, a 'n tratto n'esce:
"spesso ce coje, ma la
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| La quiete del mattino un grido strazia:
"Wàw- waw- woh! io son quassù, non mi vedi?"
In libro assorto, oppure in un pensiero,
sobbalzo, e sale la pression nei vasi...
Son vispi e cari, fanno compagnia;
ispirano simpatia,
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| Una falena,
al moto era leggera ...
Serpe stupenda eretta.
Tenera svicolava, e sinuosa,
farfalla senza posa ...
Proteso il capo,
lei alta e molto secca,
quando s’arrestava,
a un palo similava.
Mi dissi: "È ben che muova!
Se
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| Un morbo mi fé rigida la schiena
per cui ora son uom tutto d'un pezzo;
già solo un po' chinarmi m'indispone
e non mi piego più ad altrui cospetto.
Ben teso ora cammin, lo sguardo fiso
dritto negli occhi di colui che
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| Un sabato non c'è che tu non balli
cosa ci trovi non lo so capire
sospetto rode che mi vuoi tradire
ch'io non ti seguo in quelle notti folli.
Il cuor si stringe quando t'allontani
sai ben che senza te io non so stare.
Resta ti prego,
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Di questa piazza quei ne ha fatto casa.
Mattino e pomeriggio è qui di scena
e par che dopo cena torni ancora.
Come un babbuino gira tutt'intorno
e non v'è sito che il suo piede ignori
mulina l'omaccione e interloquendo...
Passo
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| Te dico che te meno e tu ce ridi!
Stamme bene a sentì mezzo finocchio:
Vattene via de quà! Sinnò te crocchio.
Te dico che so 'n duro e nun ce credi!
Io nun so propio qua chi te c'addrizzi,
né che ce venghi a ffà
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| Sul grafico ove l'ascissa è il tempo in vita
e in vertical gioia e dolor riporti,
questi ultimi valor non siano gravi
ma d'orizzonte troppo non discosti.
La linea della buona e malasorte
meglio si tenga un po' sotto lo zero
piuttosto che
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| Sembrava una regina
Sì bella, vaporosa,
Un fiore delicato.
Avvinto a lei, uno sgorbio
Malfatto, grasso goffo.
Sul labbro inciso un ghigno
E un grugno orrendo
gli scendea dal viso arcigno.
E insiem stretti allacciati
andavan
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| O grande, immenso giubilo!
Da sol taglio il traguardo;
al ciel volgo lo sguardo:
È proprio vero, ho vinto!
Nessuno è all'orizzonte,
le mani alzate in trionfo,
di lauro ho cinto il fronte.
Amor, sei proprio mia!
Or stanco ma
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| E riecco l'estate!
Stagione d'inferno
con grida e frastuono
di notte e di giorno.
È come una giungla
con belve e primati
che corrono ed urlano,
ma son forsennati!
Radure d'asfalto
ove l'albero è casa
odi suon
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| È fessa nel sud...
ma tale non suona,
sol rulla e frastuona,
che sembra un inferno.
Qualcosa v'è al centro:
un bozzo od un perno,
che ben non discerno.
D'ammirarne tanta,
mancata è occasione...
mai feci con calma,
e
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| C'è chi confessa che talora mente,
essendo necessario nel momento
ed altro invece a ogni piè sospinto,
seguendo a ritenersi lindo e pinto.
Essa è come quell'Araba fenice
che c'è, ma dove sia nessun lo dice!
Pur varia
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| Nun poi capì quanto te vojo bene,
ma tu nun strigne troppo sté catene.
Tu me se' entrata dritta drent'ar core,
ma nun se po' penzà solo all'amore!
C'ho pur d'annà allo Stadio ed ar carcetto
e a sera coll'amici a
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| Un dì, mentre emigrato
in terra dei teutoni,
men volli andar turista,
in quel dei tulipani.
Poiché già tardi egli era:
partiva il torpedone,
non fu, ciò che doveva,
vò dir... in defezione!
Sedeva a me
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| Affanni a non finire, e un giorno disse:
"Amore scusa sai, ma non resisto!
L'effluvio dolce dei tuoi piedi cari
e sì preziose ascelle come d'oro,
che olezzano distanti, e presso accoran,
io più non ce la faccio a
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Leggi la biografia di questo autore!
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Indirizzo personale di pompeo conte: pompeoconte.scrivere.info
| Di Geova i testimon son conosciuti
come dei buon cristiani primordiali:
altri e tra lor soccorron, son gentili,
pure se un po' insistenti nell'oprare.
Un certo aspetto, seguon altre fedi
di tempi dello scritto, o avvenimento:
chi del riposo ne
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| Ricordi che t'o' dissi Giacomino,
quanto, quer tu' costume
rissomijasse ar mio?
Ma li tempi so cambiati e mo in Feisbucche
donne, marmocchi... e corti come noi
se semo tutti quanti aritrovati,
er dorce idioma nostro beneamato...
sapessi come
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| Affilata fu la lama
e operò tagli a millanta;
però intatta è la sostanza,
dove ciccia n'era tanta.
Solo taglio, dritto e bello,
non si fa neanche al macello,
ove sempre, usi il coltello,
però riempi anche il
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| Son cinquant'anni ormai che più non credo,
ma certa inerzia mi sospinge al punto,
di volgermi al Signor per un sostegno.
Non son redento e non ne vedo accenno,
poi ciò che chiedo è veramente indegno.
Vorrei cioè un
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| Ben osservai l'omino
ch'era con me in attesa:
"bassetto e magrolino".
Poi lessi su di un foglio
il suo nome:"Marcantonio!"
Da bimbo a scuola, nella classe mia,
pur'un ce n'era e, cosa strana,
fra tutti il più
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| Del passato un ricordo del cuore
un colore un odore od un suono,
da mille altri diverso e un po' strano
ancor vivo e che vien da lontano.
Reca insieme a una pace e un diletto
d'un ritorno l'attesa e il tormento,
son di vita e di morte al
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| Non può nomarsi casa quel tugurio
ove s'è ritirato tutto solo.
Vi manca lì ogni ben, ma stampe e libri
di lor fan bella mostra, e sul giaciglio
riposa scritto che sta producendo.
Di poco vive, in quell'ameno ambiente
e
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Del sole d'aprile
un raggio gentile
cavalca una nube sottile.
M'inonda e mi scalda
l'insistente raggio,
ma morbido e dolce.
è il forte suo abbraccio.
Perdura il calore
del bacio del sole
preludio al bollore
del vicino maggio.
E
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| Non più quel furore
che fa grande il gusto
e che giova all'amore.
Gli stimoli stinti
son fiochi e benigni
e il muscolo stanco
ora cerca riposo.
Persino l'azione,
in tenue passione,
nello sforzo immane
si spezza e rimane.
Vi
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| Si vuole amar perché l'amore punge;
ci spinge pur lussuria, noia o brama.
Se troppo si prolunga il ricercare,
e grande la carenza, ci si lega
financo a chi è lontan dall'ideale.
Se lungi è l'obbiettivo e approccio
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Un anno e un mese è già trascorso invano
ché il groppo non si scioglie dalla gola
io nulla avverto che il pensier consola
e il suo ricordo ancor non è lontano
Quel viso ognun lo vede ancor presente
ci guarda e ci sorride
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Mi riaffaccio al paese nativo
che ora trovo più fiero e giulivo.
È più aperto ed è molto animato
e il passato ora è valorizzato.
Più tutto il Vallone colpisce;
già lontan entusiasma e stupisce!
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| "Caro dottor che al mio dolor sorridi,
ti voglio proprio dir ch'or m'hai stufato!
Io ti confido tutti i miei tormenti
e d'ogni dì che passa i maggior stenti
tu nul commenti e guardi inebetito!
Mi mandi in bestia sai; ti
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| Il pensiero alla donna
è per l'uomo tortura;
ci si sceglie ed intende
in una jungla insicura.
Se di donna l'amore
molte volte si perde,
sol diverso è il dolore
poi nell'altra che segue.
E la coppia sormonta
incompresi
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748 poesie trovate. In questa pagina dal n° 571 al n° 600.
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