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pompeo conte
Le 748 poesie di pompeo conte
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| C’eran vuoti da riempire ...
tanti cani, fumo, e cellulari!
Evitare, limitare, eliminare ...
Mi rispondon: Perché mai?
ed io pur, che 'l dico a fare?...
farmi odiare e pagar fio,
eziandio?
Pur del vino che mi piace,
se mi gira, non ne
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| Il piede sotto sfiora e già pregusta;
lo nota il cameriere, ma discreto ...
Lei l’ha incontrato sol per compiacere
ed or gli eventi segue ma confusa;
assorta pare, triste e rassegnata.
Ma che si vada in fondo è ormai
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| Di vanità negozi per piccini:
palloni colorati in alto appesi
insieme con tant’altre strane cose,
in lattice vi son, metallizzati.
Con nobil gas son questi già gonfiati
che libransi legger qual tasche vuote
tra case non vissute e
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| L’artista è sempre un uomo eccezionale
e non soltanto se dipinge o scrive.
Per strada pur fra tutti lo distingui
pel modo in cui si porta o nel vestire.
Di farlo rilevare ei mai trascura;
eccentrico nei modi ed estroverso
e non fa nulla
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| Maschio dell’uom non varia dalla bestia
che a rimirar la femmina s’infoca.
Ella ne accetta avances o le rigetta
Se forma odore o grifo non le piace.
Par provi pur la donna affanno alquanto
e l’oner di conquista ancor del maschio:
ho amori d’altri
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| Lascia stare quel bicchiere
non trincar io ti scongiuro!
E da solo, o in compagnia,
del sorbir non esser fiero!
Nell’alzar lieto quel calice,
l’ombra avrai presto d’un salice!
Allontani i tuoi pensieri?
Ma se tu hai problemi veri,
e son
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| Lei più d’altri, sul quel sito
mi comprese e condivise,
dichiarando “sì, mi piace!”
E parecchio commentammo, sostenemmo,
ci scontrammo! ...
Lei fra tutti più loquace;
persin disse:"Tu mi piaci!"
Ed io a lei:”Sei
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Per lunghi giorni manchi...
Il freddo in cuore,
come fuori è tanto! ...
Son e triste e solo,
mi rannicchio ...
Precordi infin rallegri
se riappari!...
Ma tosto al guardo nuoci!...
e man d’ognuno
a far solecchio induci...
Pur senza
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| Sullo schermo in sottofondo...
"Ma non riesco a legger niente!..."
Sulla scritta è confusione ...
"Altri d’aquila hanno gli occhi?"
C’è qualcosa in fondo al piatto...
non lo prende la
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| Do di stocco, ma non fisso!
Non son proprio baccalà.
Dal mar venne
dio Nettuno col tridente:
Pose i doni ...
Ma i “Re Magi”
son tre Saggi ...
Mentre invece il “Re di Maggio”
mollò tutti i suoi Poteri,
ma gli averi
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| Difficil valutar la sua misura
quando dal pel dell’acqua sporge appena
e in frac avvolto il suo design appare
neppure olezza immerso il tronco immane!
Ma in verticale a volte lungo affonda
pur legge d’Archimede ancor soccorre
galleggia e n’esce
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| La Marchesa ne voleva,
mentre lui non vi riusciva.
Era stanco ed esaurito:
con moldava s'intendeva.
La Marchesa ora avvilita,
quel mollusco stimolava:
che in orgoglio un po' saliva,
poi lombrico ritornava.
Arcistufa d'astinenza,
disse
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| Dopo un lungo tratto insieme,
io le chiedo, mentre scendo:
“Ci vediamo?”
“Mah, chissà, forse ...
Vedremo!”
“No, ti prego, dimmi come;
stabiliamo dove, e quando!”
“Che per noi decida il caso!”
“Caso e fato a me nemici!”
grido quasi!
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| Tristezza che perdura allunga il viso
Traspare il cupo umor e angoscia infonde
Mentre allegrezza lo fa pieno e vivo.
A ché far sì che i guai tuoi sian palesi?
Tu stesso più ne soffri a mostrar segni
E suscitar potresti noia
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| E' tua fragilità, quasi evidente,
ingenuità preval sull'esperienza
hai l’aria sì gentil come coscienza
d'esser nel giusto, dubbio non ti sfiora.
Ma pien di lupi è il mondo, e tu indifesa
qual tenero agnellin che
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| Dico: ”Pronto?”
“Dimmi!” Dice.
“Proprio adesso sono uscito,
vado al lido con la bici.
Troppa fila, lì alla posta,
ed io non ci vado e basta!
Tu verrai con me domani,
e non far sospiri vani!
Vammi ad aspettare al bivio;
che sia il
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Indirizzo personale di pompeo conte: pompeoconte.scrivere.info
| Come il rosso punteruolo
pure bella è la blattella;
come quello ha forti le ali
e si sposta dove vuole.
Nelle case
si combatte in gran segreto
la germanica blattella.
Resta un sogno debellare,
limitar ci si accontenta.
Trecent’uova
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| Dal banco all’uscio affretta, e gratta, gratta ...
altri ne prende, torna e gratta ancora
quell’omaccion posato in apparenza,
che immagino a ben altro intento altrove.
Ma è lì, sull’uscio, e gratta, gratta, ancora...
arriccia il naso, in gran
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| Pulsare cessa
e buio avvolge intorno;
tutto s'arresta
insieme con lo spiro.
Tutto è compiuto;
ei più non è presente;
non più tra noi
o forse un po' dovunque.
Era importante,
oppure un mendicante,
or più
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| Colombo propagò nel mondo il vizio;
d’allora tanti non san rinunciare,
e c’è chi sol tra sbuffi e nuvolaglie
riesce a concepir il suo pensiero.
Vizio esecrabil lo ritengon tutti
con smercio spesso al crimine associato,
Arduo troncare e nuoce alla
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| Seduto, man che chiudono la faccia,
la mente attraversata da un pensiero...
è un attimo d'angoscia, a chi ti vede;
se in assistenza muover si domanda...
Sorridi, se felice il tuo pensiero,
tutto non sai tenerlo e un po’ s'aliena;
guarda
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| Io defalco,
e sorvolo come un falco.
Lì defalco e qui deduco;
non lavoro come un ciuco
con il fisco lì appostato!
Ben mi tocca sorvolare:
solo in basso san guardare,
e perciò io non dichiaro!
Non son ricco come un
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| Non vendono più sale; chiuderanno!
Son troppi per campar vendendo fumo...
Parevan destinati all’estinzione,
e invece son assurti a nuova vita!
Nuove incombenze venner fuori, tante,
funzioni destinate ai tempi nuovi
e vari giochi: lotto,
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| Mentre brillava er vespero vermijo,
quell'ore che se sta' a riponne er sole,
disse 'a madre ar fijo piccolino:
Sta' attenta a nun te fa' leva' er carzone;
che ad ogni svorta, poi trova' quarcuno
che sta a aspettà co' na' pistola
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| Simpatico è l'omino a me ben noto
poco più alto egli è di cinque piedi.
È quasi calvo e camminata strana;
si perde a volte dietro una sottana.
Si dondola e assai lento se cammina
è strano alquanto, e pieno di
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| Ebben lo dico;
che quella assai mi piace!
Di quel che cerco
ha tutti i requisiti!
Sento d'amarla,
per lei non trovo pace!
Ma dichiararlo
a lei non son capace.
Non son l'Orfeo
che suona ad Euridice,
pur d'amor brucio
come un arrosto in
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| Ci son blatte in alto loco
che non amano le diete,
pur dimorano in Provincia
annientarsi non conviene
e ne son di religiose
che commercian senza spese.
Quelli ed altri sacrifici,
salverebbero il Paese.
Tornerebbe del lavoro
e non più
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| Giocare, tentare...
poi tutto mollare!
Corteggio t'allieta,
sei fiera se egli osa...
rendi ardua l'impresa.
E pur quando cedi...
consenso gli dosi:
ti porgi, e ritiri,
lo illudi e deludi.
Se par che lui molli,
ritorni gentile:
lo fai
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| Sono del cuoco
da inferno abbrustolite
gloriose al fabbro
sgraziate ma tenaci
del marinaro
che vogan in mar salso
gentil di donna
che san condurre a spasmo
del nipotino
che giocan coi piedini
della vecchina
nodose e
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| Da morto non vorrei esser murato,
tanpoco imputridire sotto al suolo.
Di più mi "aggrada" avvolto in un lenzuolo,
restare un poco e poi esser cremato.
Cenere poi dispersa su un bel prato
o meglio, da notizia pervenuta,
par che
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748 poesie trovate. In questa pagina dal n° 511 al n° 540.
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