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pompeo conte
Le 748 poesie di pompeo conte
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| Esile ometto pensieroso e triste,
con guardo vago all'orizzonte perso;
par mondo gravi adosso assai molesto;
qual'è l'assillo, dimmi che infierisce?
Ai bordi vivi di nostra opulenza;
vorrei mi confidassi più che manca;
su scarso,
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| Riservato e ameno sito,
pure angusto, però sano;
mai di giorno orbo di luce,
che tranquillo sia, al riparo.
Ci sia idoneo, buon sedile
forse ancor meglio, una branda;
un flacon ci sia per bere,
e un cesto, per ché avanza.
D’un
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| "Ehi, ma dico!...
E t’avevo pur suonato!
che, sei forse sordo, e cieco?"
“Ma tu guarda un po' che tipo!
proprio tu, sembri un suonato!...
Cosa suoni a far quand'io ...
Io, da destra provenivo?”
"Si, però ero
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| Il cuore è fermo,
è morto, estinto...
Ma pur riparte, a volte! ...
È da studiare.
Pupille spente,
e linfa più non scorre,
ma chi può dire
se stimolo e funzione
pur debole sussista
in vago fil di vita?
Nel chiuso poi, comunque
natura il
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| Fra cose che ti mando col furgone,
tu salva ciò che possa interessare;
farò lo stesso qui di quel che resta
e preda d’un falò ne sarà scarto.
Cinereo simbol delle mie illusioni,
rinunce su rinunce, una catena,
non
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| Insolente e fastidiosa
grossa mosca era posata
sulla fronte d’un pio bove
che in un bagno di sudore
boccheggiando agonizzante
nella terra secca e dura
solchi e zolle generava.
“Cosa fai?” Un grillo chiese
a quel ditter ripugnante.
Lei
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Bene affiatata e favolosa coppia
assai devota. tenera e chiassosa
che più del sole inseme al tempo andava:
Lui solo, il Tic un passo non muoveva
se Tac con devozion non tallonava.
E sempre uniti, teneri e chiassosi:
sembravan due fringuelli
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| A me, quello è soltanto un suon di bronzo!
Mi suscitava gioia e pace, un tempo...
ed or mi secca, quando sovabbonda!
Molesto suon, come abbaiar di cani,
che duro m’aggredisce come un tuono;
persino spinge ad mprecar se dura!
Come quel
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| Sempre indisposta lei, se lui compare,
ed è proprio noioso quel messere!
Ma è sempre il suo monarca, e lei lo vuole
ché quando ostile, ancor può far più male.
La sua presenza già dà un mal di testa
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| ”Ma di che amore cianci?" Infin dicesti.
"Proprio non so capir di che ti lagni!
La nostra era amicizia e lo sapevi,
pur se ci vedavamo tutti i giorni!
Or tu rimpiangi un certo amore spento ...
ma solo su di te sbuffò quel vento!
Scontato il non
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| Passo disteso, fermo e misurato;
la morte raffigura mentre avanza.
È sua nutrice e lui la rappresenta
ed essa ha stima in lui che l'asseconda.
Terribile e spietato avanza il piede
che le orme della nera dama segue.
La lugubre signora,
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| Ei l’ha lasciata e l’è rimasto il cane
e ancora a tutti e due, lui fa le feste:
D'all'uom diverso, è amico più fedele,
e con amor la donna lo accudisce.
Ma è triste l’animale: "lui non torna!..."
e quando
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| Granelli grandi e piccoli, roventi:
par luccichio di stelle in firmamento;
granuli grigi e neri appariscenti
che tanto sole, quando è in alto afferran.
Mutato in grigio il mar, più forte l’onda,
tuttor gagliardo il sol, ma non
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| Troppo mi nuoce il sol del caldo agosto;
disgusta già al mattino, quand'esso appare
e goder posso un sorso d’aria fina
se ben la notte passa ed esco prima.
Ombrosa l’aria, e il ciel pien di passione
mi porta a esser gentil con l'universo,
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| È rima fatale
il sol con l’amore!...
Bruciata dal sole
m’apparve in agosto;
poi insieme una birra ...
Ma quanto era bella!
L'amavo, col sole,
e a notte un languore
d’amor pregustato,
con ansia e passione!
Settembre; al
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| È sempre buono e bello un viaggio in treno
e si fa meglio in due, ché più conviene.
Non semplice adattar però esigenze
problemi superando o inefficienze.
E giova più un rimando in conclusione,
piuttosto che vicina
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a pompeo conte.
Indirizzo personale di pompeo conte: pompeoconte.scrivere.info
| Da militare, a casa andò in licenza.
Dopo i saluti e rinfrescato al bagno,
nel secchio del bucato gettò i panni,
e sbalordito fu ché dentro scorse ...
pezzi di tela rosso colorate!
Fasce per assorbir fertili segni
delle due
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| GIOVIN CORVO SALTELLANTE
GIRA, CERCA, STRAPPA E INGHIOTTE.
PIÙ TRANQUILLO IN AGENZIA
GIOCA A CARTE, QUELLO ANZIANO,
NON S'AFFANNA A PORTAR VIA;
REPERISCE ANCHE LONTANO!
L’OCCHIO SPAZIA, E INTORNO OSSERVA
QUANDO PREDA È IN
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| "Questa proprio non la voglio ...
Dammi, dammi ... altra ricetta!"
"Serbo allor questo per cena?"
"Ma sei scema, per stasera?
Questa sera di sicuro
di ben altro sarò in vena! ...
Quegli avanzi per il cane?
Non sia mai!...
Ma sicuro, puoi
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| CON DISCREZION, PIÙ VOLTE L’HO NOTATO,
LO FA L’ADULTO MENTRE ASPETTA IL VERDE;
E IL BIMBO GIÀ SI NETTA ANCOR NEONATO
CHE LO IMPARO' DA MAMMA SUA INCOSCIENTE.
L’UNGHIA, SE CORTA, COMPIE UN GESTO VANO,
NON BENE ACCONCIA PUÒ
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| È la solita festa de paese!...
Più d’una qua ce ne vorebbe ar mese,
ché qui la vita troppo spesso langue,
e tocca aricreà sta’ pora gente!
De gesso la Madonna 'n processione,
la statua appresso viè de san
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| Trallallero, trallallà!
Tutto scemo; eccomi qua!
Sono un pazzo!
A chi rompe, faccio un mazzo!
Son giulivo e assai monello;
se son calmo, sto tranquillo ...
E sennò faccio un macello!
Tralallà ... e trallalà!
Tutto
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| Non beve alla fontana l’educato!
Col dorso della mano non s’asciuga;
non chiama, non grida, non canta,
non sbuffa non raschia e non sputa! ...
S’apparta se naso si soffia, o starnuta,
confuso poi torna, e si scusa ...
e mostra imbarazzo se tasca
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| A scorza mutò tinta
e già famoso ...
di bronzo a pochi piace
ed io m’azzardo a dir
son fortunato
fulmine in corsa
a notte mimo
e per la boxe adatto rino
sempre tranquillo e ilare...
e nei diritti uguale!
Certo! ...
E poi
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| Altrove guardi, assente, non favelli;
chissà dove ti naviga il pensiero ...
assorta in invisibile veliero,
in acque che sol posso immaginare.
Il corpo vedo ma l’essenza è altrove,
e soli, ognuno dentro al suo maniero
sol io con una
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| Soggetti indaffarati raso terra,
sappiate che per noi nulla contate!
Noi vi vediamo sol come formiche
in misere incombenze affaccendate.
D'altezza vi è il concetto sconosciuto,
tra noi e voi enorme c'è un abisso;
dall’alto
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| Via, via!
Al diavolo il galletto!
Ben tenero mi piace
e in bocca una fornace!
E quando l’acqua bolle
dentro la pasta butto
la rammollisco tutta
e tolgo sol se cotta!
Non gambi tozzi e turgidi
ma cime inviolate
di broccoletti morbidi
che io
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| Per strada tutto il giorno senza meta,
a tutti nota e per nessuno conti;
t’ignora l’uomo in casa e non ti stima
e spesso sta lontan con altre donne.
Ingombro già da bimba e malvoluta,
e tante grazie all’uom che che poi ti prese,
ti
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Non violento son, mansueto,
e pietoso, tengo dentro;
mangio carne raramente...
Ma con mosche, e con zanzare,
"se la van proprio a cercare,
sì noiose ed insistenti!..."
L'una rompe, e un colabrodo!
Convivenza? Ci ho
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| IN ME CONFONDER PAR CI PROVI GUSTO!
CHE INTENDI TROPPO SPESSO NON CAPISCO.
SE APPEN BARLUME DI CHIAREZZA ACQUISTO,
MILLE DOMANDE A GERMOGLIAR RITORNAN.
CONCETTO A MALAPENA ALFIN CHIARITO,
GIÀ UN' ALTRA AFFERMAZION LO CONTRADDICE
PUR SENZA
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748 poesie trovate. In questa pagina dal n° 451 al n° 480.
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